49598
|
04/04/2006 14:38:20 |
|
mah...
Niente email
|
|
|
|
45217
|
24/12/2005 10:22:40 |
|
mah...
Niente email
|
|
|
|
43299
|
20/11/2005 21:26:40 |
|
ah...
Niente email
|
|
(ANSA) - ROMA, 20 NOV - Non fara' mai '4 e a casa' alla Roma, per rivincita su Totti, ma dira' sempre grazie a Capello:e' il Trezeguet del giorno dopo Roma-Juve 1-4. "Da parte nostra - ha spiegato - c'era un grande rispetto per la Roma e i suoi tifosi". Trezeguet ha poi detto che ringraziera' "sempre Capello che ha insistito perche' rimanessi a Torino". Infine sottolinea che fara' il possibile per diventare il miglior marcatore straniero di sempre in bianconero (e' a quota 109 gol, a 16 da John Hansen).
|
|
42291
|
28/10/2005 07:55:28 |
|
mah...
Niente email
|
|
Chivu: sono contento di giocare qui
Il rumeno Cristian Chivu ha smentito le voci su un suo possibile addio dal club giallorosso del presidente Franco Sensi. Nei giorni scorsi qualcuno aveva diffuso la notizia che il forte difensore volesse lasciare la Roma a gennaio o nella prossima stagione.
Ma è stato lo stesso calciatore ha chiarire la situazione, intervenendo in occasione di una serata di beneficenza a favore della fondazione Football for children, che ha lo scopo di costruire campi sportivi nel suo paese: "Non è mai stata mia intenzione andare via dalla Roma. Non sono io che ho parlato ad un sito dicendo di voler andare via e neanche i miei compagni. Chi vuole far del male alla Roma si è inventato questa storia". Il perno della difesa di Luciano Spalletti rincara poi la dose: "Non è vero nulla, io non ho fatto alcuna intervista e non ho rilasciato niente. Il problema è che, come si avvicina il mercato, Chivu viene messo in prima fila tra quelli che vogliono andare via. Io invece ribadisco che non ho nessuna intenzione di farlo. Non l'ho mai detto, ho ancora un contratto per altri due anni e mezzo e farò il massimo per questa squadra. Accettare un rinnovo? La società non mi ha mai proposto nulla, nel momento in cui arriverà una proposta ne parleremo".
Il giocatore sembra ormai abituato a queste voci e qundi ribadisce di trovarsi bene nella capitale: "Non capisco perchè sia uscita questa notizia prima di una partita importante come quella con l'Inter. Ma del resto in estate si era detto che i neroazzurri erano interessati a me, quindi mi aspetto che escano altre cose alla vigilia di altre partite. Io sono sereno e tranquillo perchè so come sono fatto e conosco quanto sia grande il mio impegno nella squadra".
|
|
42036
|
23/10/2005 13:32:24 |
|
ah...
Niente email
|
|
Totti ai tifosi: "Se segno esulto sotto la Nord"
"Se segno vado ad esultare sotto la curva Nord". Parola di Francesco Totti. Il capitano giallorosso, alla vigilia del derby, prima di entrare al Centro Fulvio Bernardini ha fatto questa promessa ai tifosi fuori i cancelli, parlando con il megafono. Stessa promessa l'hanno fatta De Rossi e Panucci.
|
|
41914
|
19/10/2005 21:51:22 |
|
mah...
Niente email
|
|
E' ancora molto incerto il futuro di Antonio Cassano che non ha ancora raggiunto un accordo con la Roma. Voci provenienti dalla Capitale affermano che il club giallorosso ha proposto un contratto biennale a 3,5 milioni di euro a stagione. Cassano però avrebbe rifiutato a causa di una clausola vincolante: avrebbe dovuto trasferirsi all'Inter alla scadenza, cioè a giugno del 2007.
Questo contratto sarebbe stato proposto dietro la regia dell'Inter che avrebbe girato Julio Ricardo Cruz alla Roma già al termine di questa stagione. Nel 2007 poi almeno due giovani nerazzurri sarebbero volati nella Capitale in prestito.
|
|
41715
|
17/10/2005 12:23:42 |
|
bah.....
Niente email
|
|
.....
|
|
41665
|
15/10/2005 23:47:09 |
|
mah...
Niente email
|
|
|
|
41463
|
10/10/2005 22:39:15 |
|
MAH...
Niente email
|
|
Roma-Cassano: contatti, ma lontani
La Roma e Cassano sono tornati ad incontrarsi per il rinnovo del contratto, ma le posizioni sono distanti, anche sulla durata dell'accordo.
Negli ultimi colloqui la Roma ha proposto al barese la possibilità di sottoscrivere un contratto biennale, fino al 2008, con la promessa di ritrattare un quinquennale, più avanti, a cifre più vicine a quelle chieste dal giocatore. Cassano però non sembra soddisfatto e vorrebbe un quinquennale subito come dimostrazione di fiducia.
|
|
41331
|
07/10/2005 09:22:20 |
|
mah...
Niente email
|
|
"Se continua così, a gennaio chiederò di andare via. La Roma? Magari".
Difficile dire se abbia più voglia di giocare che di parlare. Fatto sta che, da buon livornese, Giorgio Chiellini prima di dare sfogo sul campo (stasera contro la Slovenia) alla voglia di giocare, le dice e non le manda a dire: "Zero minuti giocati in campionato, un record che non mi piace. Sapevo di dover fare anticamera, di dover aspettare il mio turno con tranquillità, e allo stesso tempo di prepararmi bene e di farmi trovare pronto al momento giusto. Ma quel momento non è ancora arrivato, non è mai arrivato. E zero minuti è un concetto che non mi va giù. Sono giovane, posso aspettare, ma ho una voglia di giocare che mi porta via. Per questo dico grazie a Gentile e all'Under 21 che mi hanno recuperato, visto che, ovviamente, ho perso anche la Nazionale maggiore. Ma se uno la domenica fa la spola tra la panchina e la tribuna...".
Su Capello dice: "Il mister non mi parla, ma lui è fatto così, e io devo ritenere che evidentemente è colpa mia se fino ad oggi non l'ho convinto a mettermi in campo neanche una volta".
Sul suo futuro ha le idee chiare: "Se non cambierà niente chiederò di essere ceduto. La Roma? Magari! Un po' di rimpianto c'è, visto come stanno andando le cose, ma se non sono diventato giallorosso, questo lo sapete, non è colpa mia".
|
|
39061
|
31/08/2005 10:19:25 |
|
mah...
Niente email
|
|
CALCIO, ROMA: MANCINI E CASSANO A TRIGORIA
Roma, 11:46 La Roma si è ritrovata questa mattina a Trigoria per la ripresa degli allenamenti. Regolarmente in campo anche Mancini e Cassano. Assenti solo i nazionali.
|
|
39001
|
30/08/2005 18:16:02 |
|
mah...
Niente email
|
|
CALCIO, ROMA: MANCINI STAREBBE TRATTANDO CON LA JUVENTUS
Roma, 20:04 Il centrocampista della Roma Mancini è stato avvistato a Milano in compagnia del suo procuratore, Gilmar Veloz, e sarebbe a colloquio con alcuni dirigenti della Juventus. la mossa, probabilmente, del calciatore per affrettare i tempi della sua cessione al club bianconero. In casa giallorossa si parla del cileno Jimenez della Ternana come possibile sostituto di Mancini.
|
|
35592
|
18/06/2005 10:42:24 |
|
ah...
Niente email
|
|
Ferrari aspetta la chiamata di Prandelli
Dopo la negativa stagione in giallorosso il difensore cerca riscatto.
"Se mister Prandelli mi vuole a Firenze non ci sto a pensare due volte - spiega il difensore della Roma a Metropoli Day - Della Fiorentina ho letto solo sui giornali e ho avuto poco tempo fino ad oggi per pensare ad altro se non alla Roma. Ho bisogno di fare scelte importanti per il mio futuro e so che godo della stima e dell’apprezzamento del nuovo mister della Fiorentina. Quella che si è appena conclusa non la considero una stagione da buttare - prosegue Ferrari - Sono stati mesi difficili, intensi, dove non ho avuto spazio né per riposare,dopo le fatiche con l’Under 21 dell’Olimpiadi, né per rendermi conto di ciò che mi succedeva intorno. Non penso di essere così scarso come qualcuno ha voluto farmi passare. Ho solo bisogno di sentirmi addosso un po’ più di fiducia. Prandelli è una persona non solo carismatica, ma anche eccezionale dal punto di vista umano. A Parma la serenità dell’ambiente mi ha permesso di maturare e il mister dandomi delle responsabilità mi ha fatto anche crescere, in personalità e dal punto di vista tattico. A Firenze Prandelli può fare molto bene e so che c’è voglia di costruire una squadra che possa togliersi delle soddisfazioni. Con lui questo obiettivo è raggiungibile".
|
|
35573
|
17/06/2005 14:43:52 |
|
mah...
Niente email
|
|
|
|
35219
|
09/06/2005 16:15:52 |
|
mah...
Niente email
|
|
...che in fondo se ce danno Pizarro+Cruz uno ce po' pure sta...tanto stammerda vuole 6 mln l'anno come Totti...e per me nun se regola sto frocio bandito magari more il giorno della presentazione all'Inter...
Onore a Capitan Girba.
|
|
33886
|
12/05/2005 12:55:49 |
|
ah...
Niente email
|
|
|
|
31395
|
04/03/2005 13:25:03 |
|
ah...
Niente email
|
|
L'uomo più pericoloso della Juventus? La risposta di Delneri è netta: "Emerson". A questo punto si attende soltanto il responso del campo.
|
|
31292
|
02/03/2005 14:27:49 |
|
mah...
Niente email
|
|
Lo spunto, stavolta è venuto dopo che sul forum di un sito Internet (www.marioadinolfi.il cannocchiale.it) qualcuno ha scritto: "E' passato sotto silenzio uno scontro feroce che ha contrapposto i due commentatori-principe delle radio romane e romaniste: Marione Corsi e Max Leggeri. E' bastato un accenno di Marione a presunti coinvolgimenti di Leggeri negli arresti di "centinaia di ultras", per scatenare Leggeri in una tirata che sabato alle 13 ha avuto per picchi frasi come "io ti sparo" e "ti tolgo dalla faccia della terra". Ma qualcuno le ascolta queste radio?
|
|
2203
|
11/02/2002 11:34:24 |
|
mah...
Niente email
|
|
Lunedì 11 Febbraio 2002 Falcao torna ottavo Re per una notte di STEFANO ORSINI
ROMA - Entra Falcao e l'Olimpico s'infiamma. Il boato dei settantacinquemila è tutto per lui. «Questo stadio mi mancava, è la seconda volta che torno da quando ho smesso e mi ha emozionato. Il pubblico è uno dei motivi dei successi di questa squadra. Non potevo mancare ad una partita come questa, mi piace vivere qui anche da turista». L'ottavo re di Roma scalda ancor più uno stadio vestito a festa. «Soffro troppo dalla tribuna, avrei preferito giocare. Questa Roma è più forte della mia che era una squadra "contadina". Questa è costruita per vincere con tanti campioni d'esperienza internazionale. Il mio erede può essere Totti anche se gioca più avanti o Emerson, un grande campione. Quel rigore non calciato con il Liverpool non può limitare la mia storia qui. Alla Roma auguro di vincere la Coppa Campioni quest'anno».Il ritorno di Falcao, accompagnato dalla moglie Cristina, ruba la scena ai tantissimi vip.
Scaldano i motori Biaggi e Fisichella. In pista anche Giampaolo Minnucci, driver di Varenne. La sorpresa, come di consueto, la regala Raffaella Carrà che in tribuna arriva poco prima dell'altra regina della prima serata: Sabrina Ferilli. Senza Lucio Dalla l'attrice sfoggia il sorriso delle grandi occasioni. Lo stesso fanno Youma e Flavia Vento. Non troppo distante dalla ex bionda "sottovetro" colui che la ha lanciata: Teo Mammuccari. Tra i comici posti d'onore a Verdone, Banfi, Mattioli, Ippoliti e Roberto Ciufoli della Premiata Ditta. I fratelli Vanzina, Enrico e Carlo, che di risate se ne intendono integrano ancor più la troupe cinematografica nella quale entrano a pieno merito Massimo Ghini, Claudio Amendola e Luca Zingaretti.
Ospite d'onore il granata Piero Chiambretti, accorso all'Olimpico con l'unico scopo di gufare i cugini bianconeri rappresentati da Idris e da Giletti. In Tevere, come sempre sopra lo striscione Roma Capoccia, Antonello Venditti. Alessandro D'Alatri e Alberto Castagna chiudono la parata degli artisti. Quella dei politici è ancor più fitta. Ministri, ex ministri ed ex presidenti del consiglio si alternano a senatori e sottosegretari: Scaloja, Gasparri, Bianco e D'Alema. Poi Minniti, Castagnetti, Catricalà, Saporito, il senatore Barelli, il giudice Marini, il presidente della regione Storace e il vicesindaco capitolino Enrico Gasbarra.
|
|
1644
|
23/01/2002 13:13:00 |
|
mah...
Niente email
|
|
da venerdì 16 a giovedì 22 febbraio 2001
Il Nostro Inviato tra le tombe del calcio
Una sciarpa per sempre All'ombra dei cipressi e dentro l'urne è forse il sonno dei tifosi men duro? Viaggio nel cimitero di Prima Porta dove bandiere romaniste e laziali marcano il segno di un nuovo culto
di Alberto Crespi
Roma È lì da anni, ormai. Ha resistito a estati e inverni, il sole l'ha scolorito, la pioggia l'ha infradiciato. Ma lui resiste, in un punto di via Togliatti (periferia Roma Est, sotto il cavalcavia dell'autostrada per L'Aquila) dove migliaia di auto lo sfiorano ogni giorno e quasi nessuno passa mai a piedi. Nessuno tranne gli amici del morto, che evidentemente lo visitano spesso. Come se fosse un pezzo di cimitero trasferito su uno straccio d'asfalto sconsacrato. È uno di quegli altarini laici che ricordano, lungo le vie delle città, il luogo dove un ragazzo si è ammazzato in motorino. Ci sono fiori, sia freschi che rinsecchiti; tre o quattro peluche, arruffati dal tempo; e alcune sciarpe, la più vecchia delle quali è incartapecorita come le bende di una mummia egizia. Sono sciarpe dei Cucs, e già questa sigla - la vecchia sigla degli ultrà romanisti della Curva Sud, oggi scomparsa - consente di datare il "monumento" ad almeno tre-quattro anni fa. È la tomba di un romanista, è un segno urbano ormai antico, una sorta di antenato di una tendenza ormai diffusa. Roma sta diventando un laboratorio calcistico-antropologico di straordinario interesse. Il motivo è evidente: non era mai successo che le due squadre capitoline fossero entrambe in lotta per lo scudetto (una, per di più, da campione in carica). In città non si parla d'altro. Le radio storiche sono impazzite: Roma è radiofonicamente una città brasiliana, con emittenti locali che parlano di calcio 24 ore su 24, spesso aprendo i microfoni ai tifosi. Radio Incontro (romanista) e Radio Radio (tradizionalmente laziale, ma molto "ripulitasi" da qualche tempo, con ambizioni generaliste) spopolano. Seguirle è uno spasso anche per i tifosi di altre squadre. Un esempio: venerdì scorso, alla vigilia di Atalanta-Juventus, ha telefonato un tifoso juventino di 65 anni con un accento torinese degno di Gianduia, ma abitante da 40 anni al quartiere Portonaccio. Ha giurato di essere uno che "fino a quattro-cinque anni fa faceva a botte allo stadio" e ha chiesto, con tipica gentilezza sabauda, di non trattare troppo male la Juve.
LA SCIARPA VIGILA. Il vero laboratorio di cui sopra è altrove. Le radio, a Roma, hanno sempre straparlato, dando voce agli umori più folli delle tifoserie. I segnali forti sono altri. Dall'estate scorsa - da quando fu annunciato l'ingaggio di Batistuta - è esploso, per esempio, il fenomeno delle sciarpe giallorosse. Prima limitato allo stadio, questo capo di abbigliamento ha debordato in tutta la città, in tutti i giorni della settimana. Ormai è normale vedere centinaia di ragazzi, e di ragazze, che lo indossano in ogni occasione. È un segnale di riconoscimento, di appartenenza al gruppo, di identità tribale (si intenda il termine "tribù" senza ironia, in senso antropologico). Ma quel che più sorprende, in questa stagione, è il vero e proprio "culto dei morti" legato alle squadre. Gli altarini sulle strade sono numerosissimi, ma il luogo dove tale culto sta assumendo toni, e forme, del tutto sorprendenti è Prima Porta, l'immenso cimitero a nord della città, sulla via Flaminia. Premessa: gli ultrà hanno sempre avuto una sorta di venerazione per i propri morti, che all'interno dell'ideologia da curva vengono visti come caduti in guerra. Ma per anni tale culto è rimasto confinato negli stadi (ogni domenica la Curva Sud della Roma dedica uno striscione a qualcuno dei suoi morti) e ha conosciuto espressioni paradossali solo in una città come Napoli, che ha con i propri defunti un rapporto tutto speciale (è celebre la scritta che una mano ignota tracciò sul muro di un cimitero napoletano dopo il primo scudetto dell'era Maradona: "Guagliò, che ve site persi"). Ora, a Prima Porta, è divenuto senso comune. Le tombe che recano i segni delle due squadre sono numerosissime. È una dimensione del tifo inedita, non urlata, quasi misteriosa e - inutile negarlo - commovente. Quasi sempre l'omaggio calcistico al morto è una sciarpa giallorossa o biancoazzurra legata sopra la tomba. Ma ci sono lapidi con il lupetto giallorosso, simbolo della Roma, inciso a imperitura memoria sul marmo. Ci sono soprattutto tombe di laziali dove, in maniera più sommessa, si riproduce il concetto ("che vi siete persi") della suddetta scritta napoletana. Padri di famiglia morti lungo gli anni Novanta, ai quali mogli e figli hanno portato, nel 2000, la "notizia" dello scudetto, attraverso piccole scritte, cuoricini e scudetti biancoazzurri, sciarpe appese ai crocifissi, foto e ritagli di giornali. Il luogo più impressionante è il porticato L del Gruppo VII, nella zona rossa di Prima Porta (i campi dello sterminato cimitero sono indicati per numeri e colori). Fra le tombe murate, c'è quella di un giovane laziale (1957-1994) che fra poster, sciarpe e fiori biancoazzurri reca anche la prima pagina del Corriere dello Sport che annuncia lo scudetto e i biglietti di due partite, Lazio-Perugia e Inter-Lazio di Coppa Italia. A pochi metri, davanti al loculo di un romanista morto a vent'anni (1974-1994) sorge un cippo di marmo drappeggiato di giallorosso. Davanti al porticato, nel campo 65, garrisce al vento una bandiera giallorossa che sovrasta la tomba di un altro giovane, nato nel 1963 e scomparso nel 1991. Non sfuggono a questo rituale nemmeno le lussuose sepolture in muratura del Gruppo V: campeggiano foto dei morti in divisa da stadio, una bandierina romanista orna la lapide di una signora classe 1922 (accanto a uno struggente biglietto scritto con calligrafia infantile: "Zia, buon 2001"); e infine, sorta di beffa al regno dei morti che suona davvero molto "romanesca", alla Petrolini, sulla tomba di un signore nato nel 1921 e morto nel 1995 spicca un cartello di quelli che si comprano nei negozi di souvenir: "Qui abita un laziale".
LA MAGLIA SULLA BARA. Difficile commentare simili comportamenti. Da un lato si dovrebbe dire che di fronte alla morte tutto è sacro, anche la Roma e la Lazio. Tornano alla memoria le immagini del funerale del giovanissimo Piermario Roncalli, investito a Treviglio lo scorso dicembre da un pirata della strada, assieme alla fidanzata: sopra la sua bara c'era la maglia numero 9 dell'Inter, quella di Ronaldo; con la commozione, emerge però anche il ricordo delle strumentalizzazioni leghiste (Piermario e la sua ragazza, Sara Bariani, furono uccisi da un albanese) e viene da pensare che, alla faccia della globalizzazione, persino il lutto è preda di tutte le frammentazioni sociali e ideologiche, di tutte le guerriglie da condominio che appestano la nostra vita. A stupirci, però, e a lasciarci tutti i nostri dubbi, sopravviene l'ultima tomba che vediamo prima di lasciare il cimitero: è nel cosiddetto Riquadro israelitico, vi riposa un ebreo romano (1924-1998), ed è coperta da una bandiera con la scritta Lazio 2000 fissata con delle pietre, secondo l'usanza ebraica di deporre sassolini sulle lapidi. Sì, un ebreo laziale, tifoso della squadra che può "vantare" la curva più razzista e antisemita d'Italia. Di fronte a questo paradosso, si può solo concludere che nel mezzo di valori sempre più confusi, di ideologie sempre meno riconoscibili, il calcio sta diventando un veicolo d'identità forte, capace di assorbire nella propria sfera - non più solo ludica - anche i momenti più insondabili dell'esistenza. Sì, anche la morte.
|
|
|