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28/06/2012 12:01:17 |
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DIO...
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...non mi tessero!
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19/01/2012 19:39:40 |
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Maporchissimamenteiddio...
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La potete finì de postare stì cazzo di video de quella merdaccia di "Repubblica", che appena apri il gb partono da soli?? Sono una rottura di coioni incredibile, uno vuol leggere e deve sentì i rumori del video in sottofondo. Cazzo, metteteli da youtube, no..?
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29/12/2010 17:14:31 |
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mio dio...
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http://www.romatiamo.net/content/angelucci-crisi-dopo-le-quote-di-libero-deve-vendere-anche-il-riformista
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20/12/2010 17:21:55 |
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O MIO DIO....
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Sport, entertainment e business: è il leit motiv della proposta americana. Angelucci, però, spera nell'uscita degli statunitensi e nell'out definitivo di AABAR, che ha dei fan soprattutto nella componente romana di UC. Dopo le parole di Gianni Alemanno (il sindaco di Roma ha confermato la presenza di 4 soggetti interessati all'acquisto del club capitolino) e di Unicredit sul caso "ASROMA" è calata una nebbia fitta, in attesa di superare le vacanze natalizie e il termine ultimo per la presentazione delle cosiddette offerte vincolanti (il prossimo 31 gennaio, ma non si esclude, se servirà, un eventuale slittamento al 15 febbraio 2011). Sporteconomy è in grado di presentare una fotografia realistica dell'attuale situazione, soprattutto in visione prospettica: In pole position, per volontà di chiusura, è l'offerta americana. Si tratta di una cordata composta da cinque diversi soggetti (riconducibili ai settori della ristorazione, della cinematografia e delle costruzioni di grandi impianti sportivi). I pretendenti statunitensi sarebbero pronti a investire in un piano industriale a sette anni, per una cifra record (chi ha avuto accesso a questo piano parla persino di 560 mln di euro complessivi). Ma in attesa di una verifica su questa cifra resta il forte interesse per la costruzione del nuovo stadio dell'As Roma. Un impianto che potrebbe avere un costo di 220 milioni di euro. Il nuovo stadio è il fulcro dell'offerta a stelle e strisce. Per gli americani senza stadio (strategica a questo punto l'approvazione del ddl Lolli-Butti, con relatore il deputato FLI Claudio Barbaro - tra l'altro da sempre "grande tifoso" della Roma, nda) e senza approvazione di una legge per lo sviluppo/tutela del merchandising calcistico è difficile spendere cifre di questo livello. Per la costruzione del nuovo impianto giallorosso serve tra l'altro l'impegno, non solo formale, del sindaco, ma anche delle altre cariche istituzionali (a livello regionale e provinciale), senza considerare, e lo ripetiamo, l'impulso del governo in tal senso. Il merchandising è un altro punto chiave. Per gli americani l'A.s. Roma è un marchio globale. Appena un anno fa il magazine Forbes ha valutato il brand ASROMA circa 540 milioni di dollari. Immaginate quanto potrebbe volare questo stesso marchio se comunicazione, marketing, impiantistica e merchandising si dovessero muovere sulla stessa linea. Gli americani considerano l 'attuale situazione una opportunità irripetibile sotto il profilo economico, ma non possono perdere tempo e l'impegno della politica romana e nazionale (ciascuna con le proprie responsabilità operative) deve essere immediato e certo. Investimenti al buio non se ne fanno, anche se prendere oggi l'A.s. Roma è sicuramente un affare a buon prezzo. Sul terreno del merchandising c'è tra l'altro un provvedimento "tematico" fermo in un cassetto del Parlamento (a firma sempre del deputato PD Giovanni Lolli) da due anni. "Senza l'impulso del governo è difficile arrivare oggi alla emanazione di un testo di legge, quale che sia la tematica di riferimento", spiega a Sporteconomy, l'avv. Enzo Morelli, il maggiore esperto di "rights sportivi" in Italia (il consulente del governo Prodi sul tema dei diritti tv del calcio, che realizzò alcuni anni fa le norme del decreto Melandri). "E' solo una questione di volontà politica, il testo è pronto. Deve solo essere calendarizzato e questo per gli americani potrebbe essere un bel segnale positivo. Anche sul tema degli stadi siamo pronti all'approvazione. E' importante che ciò avvenga ed è giusto che questi soggetti siano interessati ai due macro-temi in esame. Senza ricavi da stadi e senza tutela sulle revenue da merchandising è impossibile raggiungere in tempi il break- even previsto dal loro piano industriale".
L'avversario principale degli americani è l'imprenditore Giampaolo Angelucci. Ha confermato con un comunicato ufficiale l'interesse all'acquisto del club a sorpresa negli ultimi giorni (quando il resto dei concorrenti aveva scelto il silenzio come modus operandi). L'incertezza politica a carattere nazionale e l'eventuale mancanza di punti fermi sui temi appena trattati potrebbe portare gli statunitensi a ritirarsi. A quel punto Angelucci avrebbe un'autostrada aperta verso Trigoria, anche se non è da sottovalutare il ruolo di attesa di AABAR. Il fondo emiratino è silenziosamente in panchina. Fonti vicine ad ambienti finanziari ritengono che possa però tornare in campo solo nella fase finale, se gli americani dovessero desistere, su input delle "colombe" romane di UC, che vogliono assicurare al club un futuro più solido e più vicino alle richieste della tifoseria giallorossa. Il contraccolpo in termini di immagine, visto che la fan base giallorossa è la quinta a livello nazionale, è un elemento di riflessione in molte stanze della banca europea (anche se chiaramente non è un tema che emerge sulle pagine dei giornali). Resta ancora un mistero, invece, il nome del quarto potenziale acquirente.Si sa dalla viva voce del sindaco Alemanno che è italiano (sull'ipotesi Longarini c'è appena un "no comment"), ma nulla di più. Difficile quindi poterne oggi valutare il peso specifico nella trattativa. Un colpo a sorpresa, però, potrebbe arrivare sul fronte Sensi. Secondo quanto risulta a Sporteconomy, il quotidiano sportivo ILROMANISTA starebbe lavorando a una pista che dà Rosella Sensi al lavoro per la creazione di una cordata di imprenditori locali per riacquistare da UC direttamente l'A.s. Roma. Una notizia clamorosa, se dovesse essere confermata, nei prossimi giorni, dal giornale tematico capitolino, ma che pone una semplice domanda: "Ma allora perchè non ci ha pensato prima?".
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04/06/2010 18:44:21 |
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e porco dio...
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MERCATO ROMA, Il City pronto a offrire 15 milioni per Burdisso
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11/04/2010 18:03:44 |
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certo che porco dio...
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er livorno è retrocesso inculandoce 5 punti su 6... LAZIO MERDA TBC!
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10/04/2010 21:41:39 |
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e tu dallo stadio...
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...mentre stai a vince contro l'inter vieni a legge quello che scrivemo noi qua sopra??
sei proprio uno sficato di merda !!
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28/03/2010 22:09:37 |
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ma porco dio...
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http://www.silvioperilnobel.it/
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27/01/2010 19:15:30 |
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ma porco dio...
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Intervenuto a Radio incontro, il leghista Pierguido Vanalli, sindaco di Pontida ha dichiarato di essere un accanito sostenitore giallorosso. La passione, nata nel 1974 quando Nils Liedholm passò alla Roma, lo porta ad andare allo stadio di Bergamo ogni volta che la Roma affronta l'Atalanta, contro la quale sostiene che i giallorossi non abbiano mai perso in sua presenza. "Una volta andai in giro per la città e sentì improperi di tutti i tipi. Ma non importa, la gente mi vuole bene e mi acceta come buon amministratore. Oltre a Totti stravedo per Daniele De Rossi. Vedo sempre la Roma in tv, ma quando gioca a Bergamo vado allo stadio. Con me sugli spalti la Roma non ha mai perso contro l'Atalanta"
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29/09/2009 17:43:42 |
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lo stadio...
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chiamiamolo "Gnafo Arena"
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16/09/2009 16:34:09 |
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O...PORCO...DIO....
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(Sporteconomy.it) - Sembrerà incredibile, ma in ogni comunicazione di Unicredit c'è sempre la sottolineatura che qualsiasi cosa succeda su Italpetroli l'asset As Roma non sarà mai venduto. Di fatto "aiutando" in questo modo la strategia di contenimento della stessa Rosella Sensi. Ormai è una situazione kafkiana: la presidentessa Sensi vuole tenere il club, anzi rilancia con lo stadio (progetto tutto da capire, ma siamo quì in religioso silenzio...), la tifoseria vorrebbe il cambio e attende la notizia come il miracolo del sangue di S.Gennaro, Unicredit è timorosa su ogni passo che fa. Analizzando bene la situazione proprio la passione/fede esagerata dei tifosi giallorossi si sta trasformando in un clamoroso "boomerang". Chi dovrebbe spingere per far vendere il club (Unicredit) si muove con estrema cautela, perchè ha timore che il tutto possa trasformarsi in un battage pubblicitario negativo sul brand e soprattutto sotto il profilo commerciale all'interno della piazza capitolina. Quindi proprio chi potrebbe spingere per abbreviare l'agonia della tifoseria diventa, sua malgrado, il miglior alleato della Sensi. Ai tifosi della Roma non interessa molto se i terreni della presidentessa saranno venduti o meno, ma solo se la Sensi cederà in tempi brevi il club. Ormai è chiaro che il sodalizio tra questi due soggetti è finito da tempo. Di fatto arrivando a una riduzione del debito (grazie alla vendita di alcuni asset) e a un possibile ridimensionamento dell'esposizione la Sensi rischia di rimanere saldamente sulla poltrona di Trigoria. In barba a Unicredit e soprattutto alla fanbase capitolina. Oggi la tifoseria dovrebbe cambiare strategia e vedere Unicredit come un "alleato" non come un nemico, ma difficilmente capirà che è tempo di cambiare approccio e la Sensi, a torto o a ragione, rimarrà dov'è. Perchè, comunque, e questo è giusto dirlo non c'è nessuno oggi a Roma (al di là dei proclami e dei favolosi giri di affari pubblicati sui giornali), che abbia 300 mln di euro di "liquidità" per acquisire la società giallorossa e ripartire di slancio. L'esborso è enorme e ammortizzabile in tempi di difficile definizione. Sono finiti i tempi di Dino Viola e di Franco Sensi prima maniera. E' bene che sia chiaro per tutti gli addetti ai lavori e anche per la tifoseria.
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26/08/2009 10:47:23 |
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ah, il modello inglese, le famiglie allo stadio...
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LONDRA, 26 agosto - Tre interruzioni per invasione di campo, cori razzisti, scontri sugli spalti e fuori dallo stadio, un accoltellato e diversi feriti: notte di guerriglia a Boleyn Ground dove i tifosi di West Ham e Millwall hanno riposizionato le lancette del tempo agli anni '70 e '80 quando il calcio inglese era sotto scacco degli hooligan. Secondo l'unanime commento della stampa britannica era da più di dieci anni che non si assisteva ad un simile spettacolo in Gran Bretagna. Il derby di Coppa di Lega tra le due squadre dell'est di Londra si è presto trasformato in un violento scontro tra centinaia di teppisti, con le forze dell'ordine e gli steward dello stadio incapaci di arginare la furia dei tifosi. Durante l'incontro il gioco è stato sospeso tre volte, in seguito ai tre gol del West Ham per l'invasione di campo dei suoi stessi supporter. Ma gli scontri sono proseguiti anche fuori dall'impianto londinese, nell'area circostante, descritta da un testimone come "una zona di guerra".
ZOLA: «SONO SCIOCCATO» - Mentre la Federazione inglese ha già annunciato l'apertura di un'inchiesta per accertare le responsabilità, e il West Ham teme addirittura la chiusura dello stadio, a fine partita Gianfranco Zola ha espresso tutta la sua amarezza. «Ho preso parte a partite delicate, ma questa sera si è oltrepassato ogni limite - ha dichiarato il tecnico italiano - Ho giocato in Inghilterra per sette anni, e da 11 mesi alleno il West Ham. Eppure non avevo mai visto nulla di simile. Non dobbiamo chiudere nessun occhio. Ci sarà un'inchiesta, sono ancora scioccato. Completamente».
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21/08/2009 10:56:37 |
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O MIO DIO...
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Corriere dello Sport - La Roma insegue un attaccante. Okaka starà fermo un mese, Vucinic è ancora out. Spalletti ha solo Totti a disposizione. Negredo è sfimato e il Tottenham è fermo sulla richiesta di quindici milioni per Pavlyuchenko, ma la Roma spera ancora di averlo in prestito. Si va verso la conferma di Artur che fino a ottobre sostituirà Doni. Giovani: su Greco c'è l'Ascoli. Virga e Marsili verso il Cosenza. Faty resterà per fare il quarto centrale di centrocampo.
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