Doccia fredda per i tifosi della Roma. Lo stadio di Tor di Valle, per adesso, resta solo un disegno sulla carta che chi sa quando sarà realizzabile o realizzato.
Paolo Fiorentino, vice direttore generale di Unicredit, nonché azionista di minoranza della società giallorossa, non lascia spazio ad interpetazioni: “Il progetto, in assenza di un quadro normativo di supporto, è complicato. Il progetto stadio, in questo momento, non è in agenda, né è stata mai compiuta alcuna valutazione in merito”. Problemi legati alla legislatura e alla liquidità. “Il finanziamento e la sostenibilità per il peso finanziario dell’operazione è complicato“. L’unica speranza è legata alla evntuale candidatura di Roma alle Olimpiadi. “Se i giochi olimpici nel 2024 avranno le leggi o aiuteranno il settore, la cosa potrà essere rivista“. A margine della vicenda stadio, Fiorentino esprime le proprie sensazioni sul futuro della Roma. “Continueremo in ciò che è il meglio per la società. Abbiamo grandissimo rispetto verso società, tifosi e azionisti”. Ed apre anche all’inserimento di eventuali nuovi soci. “Se qualcuno ha interesse a rilevare la nostra quota, siano americani o terzi comunque graditi agli americani, l’Unicredit curerà, come al solito, l’interesse di tutti gli stakeholder intorno alla squadra“.
La ricerca di nuovi investitori è un obiettivo dichiarato da parte della banca. È anche vero, però, che la mancata competizione alle coppe Europee, conseguenza diretta del fallimento tecnico e gestionale delle due passate stagioni, incida profondamente sulle scelta di nuovi investitori. In parole dure e crude, la Roma ad oggi non è appetibile.
Nel frattempo il presidente James Pallotta ha acquisito da parte di Unicredit un 9% del capitale di Neep Roma Holding. La quota è stata trasferita alla Raptor holdco LLC (la società del presidente della Roma). Un segnale chiaro di un maggiore coinvolgimento dell’attuale “number one” e di un progressivo distaccamento a parte di Unicredit. (il comunicato è stato emesso lo scorso 1 agosto dalla As Roma). Ma non solo: Pallotta si è accreditato qualcosa come 52 milioni di euro. Tornando al famoso comunicato del 1 agosto, il testo parla di cessione di “AS Roma ASPV LLC e Unicredit spa (gli unici soci di Neep Roma Holding spa) infomano che alla data del presente documento l’ASR TD SPV LLC, azionista di As Roma SPV LLC, il cui beneficiario finale è il sog, James J. Pallotta, presidente della As Roma spa, ha sottoscritto un “term loan assignment agreement” con Unicredit Spa ed un “vendor loan assignment agrement” con Roma 2000 s.r.l. società controllata da Unicredit spa, con la quale Unicredit Spa e Roma 2000 s.r.l, hanno ceduto in “pro soluto” a ASR TD SPV LLC tutti i crediti derivanti, rispettivamente, dal contratto di finanziamento e dall’accordo di “vendor loan” sottoscritti da As Roma Spa, Unicredit Spa e Roma 2000 s.r.l rispettivamente il 18 e 9 agosto 2011”. Nello stesso contesto Raptor Holdco LLC ha sottoscritto con Unicredit SPA un contratto di compravendita con cui ha trasferito alla Raptor Holdco LLC il 9% del capitale di Neep Roma Holding spa, aumentato a euro 160.008.905 e sottoscritto dai soci in proporzione alle rispettive partecipazione mediante conversione in versamenti in conto futuro aumento di capitale alla data del presente documento. In connessione con queste operazioni, As Roma SPV, LLC e Unicredit SPA hanno sottoscritto una modifica ai patti parasociali di Neep Roma Holding spa, sottoscritti in data 18 agosto 2011 in modo da dispensare Unicredit Spa da ulteriori obblighi di partecipazioni al capitale di Neep Roma Holding spa. Nel contesto della transazione, Raptor Holdco LLC entra a far parte dei patti parasociali. Tali modifiche saranno comunicate al mercato ai sensi delle leggi applicabili”.
Chiariamo immediatamente: Pallotta ha acquisito “pro soluto” ovvero senza la possibilità di richiedere a Unicredit, 52, 5 milioni di euro. Questi soldi derivano dal finanziamento (term loan di 30,5 milioni di credito) di Unicredit nel mese di agosto 2011 e dai 21,6 milioni di euro (vendor loan) erogati da Roma 2000 srl. Il che significa che James Pallotta dovrà riavere questi soldi non dalla banca, ma dalla Roma stessa. Ciò viene effettuato al fine di conseguire l’obbiettivo dell’incasso immediato, anticipando in tal modo i normali tempi di recupero ed i flussi di cassa. Sarà allora un caso che la campagna acquisti – cessioni si sia chiusa con un + 36 milioni di euro e la cessione dei pezzi pregiati Marquinhos, Osvaldo e Lamela?
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