Anno di fondazione dell'ASR
97161
BOC User
11/11/2008 11:45:00
PER NON DIMENTICARE BIS
97160
BOC User
11/11/2008 11:41:06
per non dimenticare
97021
BOC User
08/11/2008 14:29:43
per non dimenticare
96262
BOC User
28/10/2008 14:02:39
per non dimenticare...
ROMA - Tante le telefonate per chiedere favori, tanti i presidenti a chiamare la coppia Bergamo e Pairetto che, nell’epoca di Calciopoli, erano i designatori arbitrali. Non tutti, però, perchè all’appello mancano, secondo i pm napoletani, Moratti, Sensi e Campedelli. «Piaccia o non piaccia agli imputati non ci sono mai state telefonate tra Bergamo o Pairetto con il signor Moratti, o con il signor Sensi o con il signor Campedelli, presidente del Chievo», ha detto il pm Narducci parlando ieri, a Napoli, durante il processo con rito abbreviato chiesto da undici imputati di Calciopoli. Processo che, secondo i giudici, durerà almeno tre mesi. Ci saranno altre udienze: la prossima è in calendario il 12 dicembre.
Insomma, la tesi che così facevan tutti, non è attendibile. Tesi che molti volevano avvalorare per ridimensionare tutta la vicenda di Calciopoli. I due pm titolari dell’inchiesta sul calcio italiano e le sue nefandezze, sostengono che nelle migliaia di intercettazioni «ci sono solo quelle persone (gli attuali imputati, ndr), perchè solo quelle colloquiavano con i poteri del calcio».
«I cellulari - ha aggiunto Narducci - erano intercettati 24 ore su 24: le evidenze dei fatti dicono che non è vero che ogni dirigente telefonava a Bergamo, a Pairetto, a Mazzini o a Lanese: le persone che hanno stabilito un rapporto con questi si chiamano Moggi, Giraudo, Foti, Lotito, Andrea Della Valle e Diego Della Valle». E ciò vale anche per le schede «occulte», cioè le schede sim segrete che Moggi aveva fornito a arbitri e designatori.
96205
BOC User
27/10/2008 17:12:07
PER NON DIMENTICARE
Buongiorno a tutti,
mi chiamo Ennio e non sono un tifoso romanista. Non sono neanche un
tifoso laziale ma sono un amante del calcio e dello sport. Non importa
in questo momento per quale squadra io tifi.
Ho visto che avete appoggiato un iniziativa per ricordare non solo
Vincenzo Paparelli ma anche tutte le altre vittime della stupidità
umana che in certe situazioni non ha limiti.
Ovviamente il mio pensiero è rivolto a tutte quelle persone che non ci
sono più, ma tra tutte quante vorrei ricordarne una: Vincenzo
Paparelli. Vorrei ricordare lui soltanto perchè l'ho conosciuto di
persona e ho sempre provato un forte dolore quando ho sentito i cori o
ho letto le scritte sui muri rivolte a lui nel corso degli anni.
Credo che sia inutile tirare fuori la solita morale sul fatto che chi
fa queste cose sia un imbecille, ecc... Vorrei solo fare una cosa che
non ha ancora fatto nessuno, ovvero ricordare Vincenzo per com'era,
perchè era davvero una persona onesta, pulita e a posto (e non lo dico
per la solita morale di parlare bene delle persone che non ci sono
più).
Sono da poco entrato negli "anta" per cui quando successe
quell'episodio ero un ragazzino. Abitavo dove lavorava Vincenzo. Dove
aveva la sua officina (in effetti non ho mai saputo se fosse sua o se
lui ci lavorasse e basta). Io e i miei amici facevamo il liceo e non
passavamo molto tempo a studiare, per cui il pomeriggio stavamo spesso
fuori con i nostri motorini di cui andavamo fieri. Passavamo le ore a
giocare, parlare, discutere specialmente in un bar proprio davanti
alla sua officina, per cui lo conoscevamo bene. Passavamo anche un
sacco di tempo a chiacchierare con lui tra una cocacola una birretta e
un caffè pomeridiano. Lui era più grande di noi e spesso ci dava anche
i consigli sulle ragazzette che ci piacevano. Ricordo con piacere (e
anche con qualche lacrima...) che una volta uno di noi doveva uscire
per la prima volta con una ragazza e non aveva neanche i soldi per
comprarle un gelato e Vincenzo gli regalo 10.000 (che all'epoca non
erano poche) per permettergli di fare bella figura. Questo non dovrei
dirlo ma a questo punto lo faccio con simpatia: qualche volta (quando
qualcuno di noi faceva sega per evitare un interrogazione) c'ha anche
firmato le giustificazioni visto che ovviamente aveva la calligrafia
da adulto.
Il giorno di quel derby maledetto non ci volevamo credere. La prima
volta che ci rivedemmo tutti quanti c'era un'aria veramente triste e
non avremmo mai immaginato che nel corso degli anni il suo nome
sarebbe stato pronunciato invano cosi tante volte sia dai tifosi
romanisti che lo usavano come mezzo (idiota) per sfottere i laziali
che dai tifosi laziali che lo usavano (strumentalizzandolo) per
attaccare i comportamenti dei romanisti. A distanza di 25 anni penso
che sia ora di lasciarlo riposare in pace.
So di aver scritto questo messaggio con qualche giorno di ritardo
rispetto all'anniversario della sua scomparsa, ma non sapevo prima di
questa inziativa portata avanti da 2 siti, uno romanista e uno
laziale, che vorrebbero dare dignità alla memoria.

Grazie per lo spazio concessomi

Ennio




Veramente "GRAZIE" a te per questo bel post!!
mulan




Emozionante.. grazie..
_________________
nocolors
Junior



Questo racconto è veramente da lacrime e meriterebbe uno spazio
maggiore. Grazie.


pruzzo_mitico_bomber
Super Senior



Località: Treviso
Aver ricordato Paparelli raccontando dettagli della sua vita
quotidiana è il modo più bello per far capire a tutti che non è un
simbolo, ma che è stato una PERSONA, che ha lasciato in chi l'ha
conosciuta dei ricordi preziosi.

Grazie a te per aver condiviso con noi i tuoi ricordi su Vincenzo.
_________________
tony renis

Bel post, grazie Ennio
Coolioz
Grazie per questo post!
95979
BOC User
24/10/2008 09:09:19
PER NON DIMENTICARE
LA GLORIA DEL DOMANI NON DIMENTICA LA VIRTU DI OGGI
MAURO, GAZEBO:
LA VOSTRA STORIA NON FINISCE DOVE INIZIA!


95550
BOC User
17/10/2008 12:29:38
PER NON DIMENTICARE
95279
BOC User
12/10/2008 12:36:29
Per non dimenticare
Jorg Haider:
Chi di albero ferisce
Addosso all'alberi perisce
95110
BOC User
09/10/2008 11:42:13
per non dimenticare...
In Curva Sud non c'era di certo bisogno di un altro Gruppo Ultras o di una Sigla come un'altra in più per caratterizzarne la forma e il modo di essere complessivo che già esprime. Non avremmo mai, quindi, operato la scelta di costituire la Casta per una semplice motivazione di tipo quantitativo o territoriale ma avremmo preferibilmente continuato a testimoniare la nostra visione della vita con la semplice presenza personale all'interno della Curva e del Movimento Ultras in generale. Ciò che dunque ci ha spinto in questa direzione è da ricercarsi piuttosto nel desiderio di rimarcare in maniera integrale una serie di approcci di tipo Tradizionale all'Esistenza che, secondo noi, seppur presenti all'interno del mondo Ultras, sono spesso frammisti ad altri che ne sono l'estremo contrario. Per noi, ad esempio, la tematica del rifiuto del calcio moderno non è che una parte applicata del rifiuto più generale che facciamo del mondo moderno nel suo complesso e del quale ci facciamo portatori, appunto, anche allo stadio che non percepiamo minimamente come una realtà separata dal resto della nostra vita e dal come vogliamo viverla. La nostra ricerca di integralità Tradizionale non è che la necessaria conseguenza di una visione dell'Esistenza che si impone per la sua Unicità e interezza e per la necessaria coerenza e applicazione dei valori e dei Principi che la ispirano ad ogni aspetto della quotidianità. I Valori e i Principi ai quali teniamo ad uniformare tutti gli aspetti della nostra vita sono quelli della Tradizione nel senso più alto ed integrale che questa parola significa e rettifica rispetto all'abuso che oggi sempre più spesso se ne fa ed è chiaro che il nostro gruppo, sotto questo aspetto, non è nient'altro che la adeguata riflessione di questi valori e Principi al grado corrispondente di realtà che lo Stadio rappresenta. Le situazioni, i vari aspetti della realtà sono vari e molteplici ma i Principi che devono informarli sono Immutabili come le Idee da cui provengono.In Atene gli appartenenti alla casta dei guerrieri vivevano appartati sull'Acropoli, in qualche modo separati, dal resto della popolazione: per questo ci piace apparire poco e sembriamo una realtà refrattaria e poco collegata al resto delle iniziative concordate e promosse dagli altri gruppi Ultras della Curva ma non è per dissenso o per una forma elitarismo alla buona, ribadiamo è solamente ed esclusivamente per la nostra recalcitranza al noto, al protagonismo esteriore sotto tutte le forme e al proselitismo. Dalla Casta è più facile uscire che entrare. In questo gruppo non sono ammesse persone con oltre 30 anni di età se non con compiti sussidiari o per particolari attributi di storia personale o merito spirituale e mai con funzioni direttive immediate o che non abbiano a che fare con un'attitudine alla conoscenza e alla utile e giusta guida spirituale delle nostre Prime Linee. Crediamo che l'esperienza Ultras serva oltremodo a forgiare i più giovani a dei valori e a dei Principi che possano aiutarli ad orientarsi con Onore nel corso di tutta la loro vita, soprattutto in una società decaduta come questa che non offre, per sua costituzione, ai giovani la possibilità di misurarsi con eccellenza con dei valori come, appunto, la fedeltà, la lealtà e l'onore, questo perché, detta società, semplicemente non li riconosce come valori preferendo ad essi la mediocrità, il livellamento in basso e il trasformismo più spietato.Nella Casta non sono identificabili gli organi direttivi che comunemente definiscono l'apparato organizzativo degli altri gruppi Ultras; non ci sono Direttivi, né Tesserati, né tantomeno Leader noi conosciamo solo il nostro Capo al quale è demandata ogni iniziativa del gruppo e nella quale figura è racchiusa l'intera responsabilità sia del più semplice, sia del più complesso atto della nostra attività, compreso quella di custodire e difendere i vessilli e lo striscione della Casta. Lui responsabile di tutto, ognuno di noi responsabile per la sua funzione di fronte a lui. Riteniamo fondamentale per il mantenimento dell'integralità del nostro modo di essere, evitare a priori, ogni forma relazionale ed apparato organizzativo che è palesemente riferibile ad un modo moderno di organizzarsi e che nulla ha a che fare con alcuno dei valori tradizionali che incarniamo con lucida, libera e precisa volontà. Non si può essere fedeli interamente ad una vocazione, a una scelta, a un insegnamento e poi assumere per proprie, forme e termini, che sono l'esatto opposto di quello che si vuole e si dice di portare avanti. I Leader ci fanno venire in mente il modo degradato e superficiale con il quale la mentalità moderna definisce uno pseudo-capo di partito o un semplice capitano d'industria; i Direttivi invece ci richiamano le associazioni, i partiti ed i movimenti di massa che in nome della democrazia si illudono di autogovernarsi. Da parte nostra siamo sostenitori della gerarchia e della differenza delle nature umane e consideriamo, quindi, le forme organizzative ed associative di queste diverse nature come un corpo dove ci sono testa, cuore e tutto il resto delle membra ed organi e su questo modello non deviato conformiamo la nostra forma organizzativa e il suo ordine corrispondente. Pensiamo che il sincretismo in generale e la svalutazione delle forme rispetto ai principi siano il nemico più subdolo per una esperienza che voglia essere alternativa sul serio a qualunque grado di realtà.Nella Casta al posto di direttivi e similerie, per tutto quello che riguarda la giusta condotta da seguire o la risoluzione di una grave controversia tra i membri, su richiesta esplicita del Capo, fa fede quanto indicato dal PANCAJAT di Casta in merito alla questione sollevata. Il PANCAJAT di casta è una antichissima istituzione, l'equivalente di un consiglio di saggi, che nell'India indo-aria regolava la vita della Casta in casi di eccezionale portata. Come si evince, Esso, al contrario di tutte le sovrastrutture simili a parlamentini che decidono, invadono e ratificano su tutto, si riunisce solo in caso di assoluta necessità decretata dal Capo. Quindi meno il PANCAJAT è visibile, meno illumina apparentemente, più la vita di casta significa che va a gonfie vele, senza scossoni e persegue precisamente i suoi scopi ben guidata dal suo capo e dalle sue membra. Si tende nella Casta a formare persone autonome veramente, lontane da ogni irrazionalismo, lucide in ogni circostanza piccola o grande, scevre da vuoto sentimentalismo e pronte ad essere misurate nella loro vocazione dalla solitudine più interiore. Il Silenzio per noi è un valore maggiore della parola. Siamo sicuri che una persona che debba sempre essere sollecitata a parole sia vacillante nelle sue convinzioni più profonde, le quali, se sono tali, devono consentirgli di portarle avanti con rigore anche nella più perfetta solitudine. Per questo le riunioni non sono il nostro forte e pure quando le facciamo assumono sempre il sapore del simposio piuttosto che quello della riunione di partito. Ognuno di noi ha una Natura che non ha bisogno di sollecitazioni e indoramenti e che gli dice cosa deve essere fatto in ogni momento. Fino a che non si conosca a fondo la propria Natura è preferibile impegnarsi in qualcosa di meno piuttosto che in più ma a quel qualcosa di meno va tenuto fede fino in fondo, senza esitazioni o bisogno di aiuto. Disdegniamo quel falso cameratismo che ha bisogno della vicinanza fisica con gli altri per produrre comportamenti idonei. Un Camerata è capace di vivere e morire in compagnia dei suoi soli Ideali e di Dio, non gli serve nessun altro appoggio necessariamente. Un Guerriero è per forza di cose un Aristocratico, appartiene alla schiatta dei migliori, dei disinteressati, a qualunque latitudine si trovi; ha un codice d'onore e una cavalleria d'animo; disprezza un qualunque utilizzo della forza senza giusta e Santa causa ed è sempre portato a prendere le parti dei più deboli e vessati senza richiedere nulla in cambio. Non transigiamo su questo punto: disdegniamo ogni offerta e ostentazione di forza affetta da protagonismo e non commisurata alla sua causa. Facciamo nostri i valori più profondi della BAGHAVAD-GITA e del suo eroe: Arjuna.Tornando allo specifico, ci facciamo vanto di essere presenti, non tanto a tutte le trasferte (cosa che comunque abbiamo fatto fin dall'inizio) ma soprattutto in quelle considerate più OSTILI in Italia e fuori a testimoniare la nostra Romanità integrale, il nostro Tradizionalismo Romano. L'altro tema con il quale siamo profondamente legati e solidali con tutti gli altri gruppi della Curva che ne fanno anche loro un punto d'onore è la lotta all'infamità a tutti i livelli. Lo stadio deve diventare impraticabile per tutti coloro che non sono cristallini da questo punto di vista. Per troppi anni su questo punto si è attuata una certa elasticità che ha permesso a persone ibride di infiltrarsi, riciclarsi, rimescolarsi, corrompere l'ambiente dando così un cattivo esempio ai giovani, costituendo a volte per loro, in virtù di un' età avanzata e di un certo modo di atteggiarsi, anche un modello; un modello che non poteva essere tale e che non poteva che avere un effetto deleterio per le giovani menti che, di tutti altri esempi, semmai hanno bisogno. Questa gente deve capire che lo Stadio non è più il rifugio degli scartati, un luogo dove riciclarsi e ostentare ciò che non si è anche fuori. Non cederemo di un passo su questa battaglia. La vigilanza va mantenuta anche dopo la bonifica completa: le mele marce usano tutte le peggiori tattiche di trasformismo e la più raffinata tecnica di approfittamento e carpimento della buona fede, soprattutto dei più giovani, per portare il loro veleno e la loro carcassa piena di carogne in ogni luogo sano e incontaminato. Per ultimo le diffide. Non ne facciamo un dramma. Conosciamo fin troppo bene la vera natura del potere che ci perseguita. Non reclamiamo più di tanto, se non nelle sedi opportune, perché ci piace avere il pudore nei confronti dei Fratelli che per altri e ben maggiori motivi di ingiustizia stanno soffrendo molto più di noi di questi tempi. In confronto a loro ci pare lieve, nonostante tutto, il carico da portare e non ci piace passare per delle vittime o essere adulati per un semplice provvedimento amministrativo avverso. L'unica cosa che ci teniamo a sottolineare è che fino a che ci saranno le condizioni per poter esporre i nostri vessilli lo faremo ben volentieri dopodiché, se ciò non fosse più, continueremmo a combattere e a vivere la nostra esperienza spirituale a titolo personale e con la ferma convinzione che si è Guerrieri dentro e che ogni nostro Simbolo e stendardo prima di essere esposto e visibile fuori è ben radicato nella parte più essenziale del nostro Essere: il CUORE.


94487
BOC User
01/10/2008 09:31:50
PER NON DIMENTICARE
LA VIRTU DEI GIUSTI NON FINISCE CON LA MORTE
EUGENIO, CONTENUTO: PER SEMPRE CON NOI

94443
BOC User
30/09/2008 13:21:39
per non dimenticare
caciara=pallino
pallino=caciara
94227
BOC User
26/09/2008 09:15:16
PER NON DIMENTICARE
LA LUCE CHE BRILLA NEL BLU
NON SMETTERA MAI DI SCALDARVI
ENZO, AGGIUNTO: LA VOSTRA LUCE BRILLERA IN ETERNO



94105
BOC User
24/09/2008 23:27:52
per non dimenticare......
93242
BOC User
16/09/2008 13:25:09
PER NON DIMENTICARE
92725
BOC User
09/09/2008 13:35:27
per non dimenticare
caciara=pallino
pallino=caciara
92676
BOC User
08/09/2008 14:33:16
per non dimenticare
pallino=caciara
caciara=pallino
92627
BOC User
06/09/2008 12:11:14
per non dimenticare
92579
BOC User
05/09/2008 12:15:18
Per non dimenticare
Delirio
-7421
92538
BOC User
04/09/2008 16:58:58
per non dimenticare


Prendete il mouse del pc e andate sul motore di ricerca Google e digitate: "CANTORE VINCENZO E CARCERE DI REBIBBIA DI ROMA", troverete numerosi articoli riguardanti l'esperienza come maestro del pugile pugliese presso il carcere di Rebibbia. Tante belle parole, tanti concetti da bravo ragazzo e poi pochi giorni fa viene fuori il vero Cantatore quello che noi addetti ai lavori conosciamo. "Gli altri organizzatori rosicano e portano sul ring ex criminali e zingari" queste le dichiarazioni rilasciate al settimanale Tv Sorrisi e Canzoni. Ora tra le esternazioni fatte tre anni fa circa il reinserimento del giovane all'interno della società attraverso la boxe, o l'aver manifestato sublime contentezza nell'aver insegnato il pugilato a ragazzi che vivono un momento delicato della loro vita e quelle fatte al settimanale, noi francamente crediamo più nelle ultime. Sappiate che gli ex detenuti e ne ho le prove "schifano il pugile di Santo Spirito perchè resosi conto di averli sfruttati per un lancio pubblicitario, guarda caso sempre prima di un incontro importante. Sappiate che nel bel mezzo della manifestazione pugilistica del mese scorso, che lo ha ingiustamente proclamato vincitore, manifestazione tra l'altro organizzata magistralmente dalla Sig.ra Minardi, hanno combattuto dei pugili con una fedina penale non proprio limpida evidenziando in tal modo un controsenso con le dichiarazioni espletate al settimale Tv Sorrisi e Canzoni. Per quanto riguarda gli zingari chiamati in questione riteniamo che molti di essi come Domenico Spada, Di Rocco, Sandro e Romolo Casamonica, potrebbero dare ripetizioni di boxe a non finire al pugile della costiera ionica che dovrebbe salire con la maschera di "Rey Misterio o dell' Uomo Tigre , visto l'ignobile pugilato che fa vedere alle migliaia di persone sedute davanti alla Tv di Stato. Per ciò che concerne invece le offese agli altri organizzatori e il fatto che le altre società professionistiche "rosicano", noi della BBT andiamo avanti come abbiamo sempre fatto presentando agli spettatori italiani un pugilato di livello con incontri emozionanti al contrario della noia e della poca eleganza pugilistica che perseverano in ogni match sostenuto dal pugile del sud.
Fiero e orgoglioso di essere l'unico a render pubblico cose che tutti gli altri pensano ma che non esternano. Morte ai vili, alle spie e ai falsi ipocriti e un elogio a tutte le persone detenute che pur avendo sbagliato ritrovano la retta via reintegrandosi socialmente attraverso i valori della famiglia ,del lavoro e dello sport. Davide Buccioni.



COMUNICATO ULTRAS ROMANI

Con riferimento alle recenti dichiarazioni di Vincenzo Cantatore, gli ultras romani comunicano che condividono ed appoggiano in pieno le parole dell’amico leale Davide Buccioni, visto che, come tifosi dell’A.S. Roma, come Ultras Romani e come praticanti della noble art, crediamo nei progetti e nelle riunioni del BBT. Ci crediamo perché basati su un pugilato pieno di emozioni e, soprattutto, su principi e valori che ci differenziano da questo “personaggio V.I.P.”, come lo stesso Vincenzo Cantatore ama definirsi. Riteniamo che questa persona di questa disciplina non abbia assolutamente capito, lo spirito popolare, il rispetto di essi. Per quanto riguarda le dichiarazioni da lui rilasciate a “Tv Sorrisi e Canzoni”, in cui sostiene che gli altri pugili e gli organizzatori portano sul ring solo “zingari ed ex criminali”, rispondiamo fieri e a testa alta di non essere come lui che, peraltro, non ha assolutamente niente a che fare con la tifoseria della Roma e con la vera romanità.

Pertanto invitiamo tutti a visitare il nostro sito ufficiale http://www.ultrasromani.it dove mostriamo le vere iniziative nei penitenziari romani che ci hanno visto presenti solamente al fine di dare un sostegno in un luogo carico di sofferenza e non per fare una campagna pubblicitaria pre match.

Concludiamo salutando i nostri amici reclusi che stanno pagando sulla loro pelle gli ostacoli trovati nella vita che, tutti quanti, un giorno potremmo dover a nostra volta saltare, aggiungendo che proprio grazie a questo nobile sport tanti ragazzi sono riusciti a risalire la china perché – che sia calcio o boxe – lo sport è sport per tutti e come tale va rispettato, così come tutti coloro che lo praticano.


Firmato ULTRAS ROMANI
e le tante persone a noi vicine e i tanti detenuti che condividono il nostro pensiero.
92243
BOC User
31/08/2008 22:51:40
per non dimenticare
onore a melo!