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17/11/2009 09:05:58 |
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Dora Moroni
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hai ragione Christian, quello è veramente uno schifoso
LIVIA SENSI COME CICCIO E TORE
*NO PETOFILI*
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03/11/2009 19:59:48 |
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UNICREDIT PIGNORA DUE ALBERGHI DELLA FAMIGLIA SENSI
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RADIOCOR - La mano di UniCredit si allunga sugli hotel della famiglia Sensi. L'albergo «Filippo II» all'Argentario e il «Subay Park Hotel» a Civitavecchia, come risulta a Radiocor, sono stati pignorati lo scorso 16 settembre con un duplice atto depositato presso i Tribunali di Grosseto e Civitavecchia. A promuovere l'azione è UniCredit corporate banking del gruppo Unicredit, impegnato in una complessa partita con la famiglia Sensi per l'indebitamento di Italpetroli, che controlla la A.s. Roma. Se non interverranno accordi tra la banca e la famiglia Sensi, la procedura prevede entro 6/8 mesi la nomina di un custode e, successivamente, una perizia sul valore degli immobili che potrebbero finire all'asta, anche se non in tempi brevissimi. Secondo l'ultimo bilancio di Italpetroli, il «Filippo II» e il «Sunbay» hanno chiuso il 2008 con valore della produzione, rispettivamente, di 687mila e 1,48 milioni di euro. Vista la perdita registrata (143mila euro il «Filippo II» e 431mila il «Sunbay»), Italpetroli è stata costretta in ambedue i casi a ricapitalizzare a inizio 2009.
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21/10/2009 20:36:44 |
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aquilani ora qua
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http://www.yalp.alice.it/tv/index.html?channel=CHELSEA
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20/10/2009 14:50:18 |
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sora germana
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basta che sta botta azzecchi la ricetta! m'ariccomanno mettece i carcofi ma si nun li trovi non t'arangià co quello che trovi
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15/10/2009 12:12:24 |
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UNICREDIT PIGNORA LA SENSI. LA ROMA CAMBIA PADRONE
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È scoppiata la guerra fra Rosella Sensi e Alessandro Profumo, il manager di Unicredit che è anche il principale creditore del gruppo Italpetroli-Roma calcio fondato dalcompianto Franco Sensi. Che la situazione da tempo fosse tesa lo indica il debito dei Sensi con il primo gruppo bancario italiano: circa 320 milioni di euro, comprensivi delle rate di interessi che non sono più onorate da tempo. Ma a fare scoccare la scintilla è stata proprio Rosella, la donna-simbolo del calcio italiano. Lunedì scorso ha convocato con sole 4 ore di anticipo un consiglio di amministrazione straordinario della Compagnia Italpetroli spa. Obiettivo, la convocazione di un’assemblea della società in grado di nominare un nuovo consiglio di amministrazione di cui non dovrebbe più fare parte l’avvocato Roberto Cappelli, il mastino che Profumo ha preteso in consiglio quando Unicredit varando il piano di ristrutturazione del debito dei Sensi ha rilevato il 49% delle azioni della capogruppo. Cappelli con così pocopreavviso non ha potuto naturalmente partecipare ai lavori del consiglio, e all’indomani ha potuto solo chiedere il verbale della riunione che ancora non gli è stato trasmesso. Ma quando Profumo è venuto a conoscenza dell’episodio, ha subito disposto il contrattacco. Da ieri con decreti ingiuntivi appena firmati sono partite le richieste di pignoramento degli immobili di proprietà della Compagnia Italpetroli spa e di un’altra società, la Roma 2000srl che controlla la maggioranza assoluta del capitale della As Roma, la squadra di calcio di cui è capitano Francesco Totti. Nel gruppo Unicredit, stanchi di un braccio di ferro che finora non ha portato ad alcun risultato, si sta valutando anche un’azione di pignoramento delle azioni Italpetroli in mano alla famiglia Sensi, con l’obiettivo di gestire direttamente il gruppo e anche la squadra di calcio più amata dalla capitale. A Rosella Sensi (che nell’ultimo anno ha preso la guida del gruppo rilevando la poltrona di presidente dalla mamma Maria Nanni) si contesta di avere fermato in ogni modo il piano di ristrutturazione del gruppo ostacolando ogni ipotesi di vendita delle partecipazioni. La Compagnia Italpetroli ha infatti sostanzialmente tre settori di attività: quello petrolifero (business sempre più in calo), quello immobiliare (con migliori prospettive grazie anche al possesso di un’area valorizzata dall’ex sindaco della capitale Walter Veltroni a beneficio della As Roma) e quello calcistico (assai meno promettente). Anche se i Sensi più volte non hanno smentito trattative per la cessione della As Roma, alla banca creditrice non sono mai risultate offerte reali. Molte sono pervenute invece per il ramo petrolifero e di queste secondo Unicredit almeno tre sonodegne di essere prese inconsiderazione. Ma al pressing di Profumo la famiglia Sensi ha fatto fin qui orecchie da mercante, opponendo di fatto un netto rifiuto. A fronte delle contestazioni più volte è stato replicato: “volete mettere in difficoltà la Roma? Bisogna andarci con i piedi di piombo, perché la piazza dei tifosi della capitale è molto sensibile”. Con questo spirito le uniche cessioni effettuate per l’impossibilità di indebitare ulteriormente il gruppo sono state quelle di partecipazioni minori, come la Petroli investimenti venduta per 35,5 milioni di euro generando una plusvalenza da 19 milioni di euro in grado di coprire le nuove perdite.
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07/10/2009 12:34:59 |
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ancora co campobasso a lazzziali
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Antonio Venditti, meglio noto come Antonello, nasce a Roma, nel quartiere Trieste (precisamente a via Zara) l’8 Marzo 1949. Figlio di una famiglia della medio-alta borghesia italiana: il padre Vincenzino Italo, è un Prefetto, la madre, Wanda Sicardi, è insegnante liceale di latino e greco
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24/09/2009 10:47:50 |
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QUELLA MORA LA, QUELLA MORA LA, FA LA ARABAAA
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"Il burqa che indossa mi fa paura via quella donna dal supermarket" Treviso, una cliente di un supermercato protesta: "Mi mette a disagio non vedere la gente in faccia". Il direttore: "è un suo diritto". Il Sindaco: "E' un caso isolato"
PIEVE DI SOLIGO (Treviso) - "E vedo questa persona, dico persona perché nemmeno so se era una donna o un uomo. E mi inquieta, mi inquieta parecchio, mi fa anche un po' paura". Un fantasma al supermercato Bennet, un fantasma col carrello della spesa. La signora Marisa, casalinga, protesta. Si appella alla legge che vieta di girare in pubblico col viso coperto. Chiede che si intervenga. Che si chiamino i carabinieri. Che qualcuno scopra il volto a quella "persona". Non interviene nessuno, nessuno "ha disposizioni". La signora Marisa se ne va, con lei esce quella "persona", non si parlano. Un nuovo caso a pochi giorni dalla protesta assai più movimentata di Daniela Santanché a Milano. Caso anche raro, se è vero quel che dice il sindaco Fabio Sforza: "Mai visto una donna col burqa da queste parti, dove pure di islamici ce ne sono parecchi"
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22/09/2009 16:57:52 |
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Flora Calvo
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se questo stronzo di michele si viene a riprendere il vibratore , prometto bofili con ingoio a tutta la boc!!!!!!
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