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Versace riparte con i simboli che hanno reso celebre la maison negli anni 80-90 A Milano l'uomo chic e antiautoritario Frida Giannini, stilista di Gucci, buttato l'occhio su un passato elegantissimo che ha reso moderno e frizzante NOTIZIE CORRELATE Moda Uomo: inverno casual, ma curato (17 gennaio 2010) Moda uomo, riflettori su Milano. Missoni sfila in centro, D&G su Youtube (16 gennaio 2010) Gucci MILANO - Un cappottone color cammello che sembra quello di Marlon Brando in Ultimo tango a Parigi. Un borsone per il viaggiatore Peter Sellers ne La pantera rosa. Le maglie grosse fatte a mano con ricami jaquard di Robert Redford in L'uomo che sussurrava ai cavalli. Non è un nuovo film. Ma Frida Giannini, stilista di Gucci, ha buttato l'occhio su un passato elegantissimo che ha reso moderno e frizzante. E aggiunge Gaspard Ulliel o Luca Argentero, giovani attori che vestono con stile e non da sciattoni. Per tutti parla una foto di Samuel Beckett del 1963: maglione sopra a un dolcevita, pantaloni con le pinces e borsa. Una borsa a tracolla di Gucci ora ricomparsa in collezione come l'icona della prossima stagione fredda. Chic aristocratico. Dove le lavorazioni sono ricercatissime, i materiali pure e i dettagli esasperati. Il classico va a braccetto con lo sportivo, il formale con il casual. La storia Gucci è più attuale che mai. Ed è pure tutelata da Christie's che certifica i pezzi vintage (sul sito della casa d'aste che su gucci.com).
«Vorrei che dalla mia collezione, uscisse l'uomo di domani, antiautoritario per eccellenza». Già, perché è talmente forte e duro nella moda, che almeno l'animo deve essere pacato e dolce. Una contrapposizione, insomma. Donatella Versace riparte con i simboli che hanno reso celebre la maison negli anni 80-90: pelle, metallo, stampe. Ovvero un uomo sexy, glamour, rock and roll. «Siamo sempre più proiettati verso i giovani, sono loro che rappresentano il futuro, bisogna dare loro potere ed è giusto che rappresentino la moda».
Coveri MOSCHINO - Milano suggestiva, immortalata sulle giacche, sulle maglie, sulle t-shirt. «Amo Milano - racconta Rossella Jardini, stilista di Moschino -. mi piace rimanervi a Sant'Ambrogio, nei weekend, quando si svuota. Milano è confortante, discreta, sobria, borghese, non urlata, lavoratrice. Certo ora, vi succede poco». Ma è davvero bellissimo il parco Sempione innevato e fissato sulla giacca da smoking, o la stazione Centrale sul parka, o la palla di specchi della discoteca Plastic sulla camicia. Divertissment alla Moschino che sono piaciuti tanto anche a Michelle Obama che spesso e volentieri veste con il marchio italiano. Certo che i paesaggi sono piaciuti parecchio. Anche Angelo Marani non sfugge al fascino di stampare su maglie e magliette una Venezia dell'800 tratta da un disegno di Guardi.
CAPISPALLA - Cappotti perfetti, sartoriali di Canali fanno parte della Kei Collection d'ispirazione partenopea. Inglesissimi invece i paltò di John Richmond e amati dalle rock star. I trench stretti in vita di Byblos si portano con i pantaloni affusolati infilati in stivali ipertyecnologici. Il nylon finisce nelle toppe delle maniche e all'interno delle giacche di Enrico Coveri diventate sobrie nei colori ma ricche di dettagli nascosti. I colli sciallati in lana grossa finiscono nei raffinati paltò di Aquastcutum. Il montgomery blu a macro check è frimato Brioni.
Moncler Gamme Bleu MADE IN ITALY - Ballantyne mon amour con pezzi che rinnovano completamente il mondo del noto marchio. Dal golfino della regina Elisabetta si arriva in un attimo al giacchino taglio jeans o al bomber che pare un piumino ma tutto di cashmere, il più raffinato possibile. Fino ad arrivare al dolcevita dalla grossa lavorazione (10 fili) rubato al marinaio o alla sahariana. Ovviamente di cashmere. Moncler Gamme Bleu si esprime negli imbottiti sartoriali di Thom Browne: cappotti sportivi e chesterfield, capi di ispirazione snowboard, trench e cardigan, maglie nei colori dal giallo al verde al rosa.
Paola Bulbarelli
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