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14/12/2005 12:37:07 |
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Onore al calzino
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"E' rimasto qualcosa che va al di là dell'amore". Elisabetta Canalis non si nasconde: in un'intervista al settimanale 'Chi' l'attrice confessa come il suo rapporto con Bobo Vieri sia tuttora molto speciale.
Una storia tormantata, chiaccherata, chiusa e riaperta più volte; quattro anni vissuti intensamente che hanno evidentemente lasciato il segno.
Ora entrambi hanno una nuova vita ma il rapporto è più stabile che mai. "Lui ha le chiavi di casa mia: può andare e venire quando vuole", racconta Eli. Un'amicizia molto particolare, che potrebbe risfociare in amore? "Mai dire mai. Ma non è quello a cui tutti e due pensiamo in questo momento".
Insomma, la porta è aperta ma pare che i desideri di entrambi siano altri. Lei continua a dirsi single; lui si divide tra le varie stelline del momento senza trovare la donna della vita.
Si sentono, si frequentano, hanno gli stessi amici; lui quando vuole può entrare nella casa milanese di lei. "E lo stesso vale per me – aggiunge Eli -. Dopo di lui non ho più dormito con nessuno. Dormire con un uomo è ancora più forte che farci l'amore. E lo dice una a cui dà terribilmente fastidio dormire da sola".
Canalis romantica, Canalis sognatrice. "Sono sicura che dall'altra parte del mondo esiste l'altra mia metà. Il mio desiderio è mettere il calzino del mio uomo nella mia lavatrice. Quello è amore vero".
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03/12/2005 01:25:39 |
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Onore al boemo
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PALERMO - Dopo il brillante campionato disputato a Lecce lo scorso anno, in questa stagione Zdenek Zeman è rimasto finora ai box, ma dalle ultime indiscrezioni sembra che sia già arrivato il momento di tornare ad allenare: "La panchina comincia a mancarmi, è ora che mi rimetta in carreggiata". Zeman, che ha ricevuto il premio Fair Play, ha detto di essere "calcisticamente impegnato": si parla del Parma, ma non è esclusa la Roma. "Il Pallone d'Oro? Io lo darei a Totti, il numero uno".
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28/10/2005 10:10:12 |
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ONORE AL PIBE DE ORO!
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Maradona: "Castro è un dio Bush soltanto un assassino"
Maradona e Fidel Castro
L'AVANA - "Per me il comandante è un Dio". Bush invece "è un assassino". Parola di Diego Armando Maradona. Il più grande calciatore di tutti i tempi in un programma speciale della tv cubana in compagnia di Fidel Castro è esploso in durissime accuse politiche. Il Pibe de oro già in passato si era scagliato contro il presidente Usa. Nel 2002, dopo aver condannato il terrorismo, il campione sottolineò però che "gli USA fanno terrorismo contro Cuba da sempre" e che l'embargo imposto all'isola causava la morte di uomini, donne e soprattutto bambini. Poi aveva detto che era "meglio mille volte la Cuba di Fidel Castro che l'America di Bush". Questa volta ha rincarato la dose.
Maradona era arrivato ieri all'Avana per intervistare il Leader Maximo e trasmettere la conversazione all'interno del suo programma "La noche del 10", che sta conducendo in Argentina.
Intervistato e intervistatore hanno dunque animato la serata dei palinsesti televisivi cubani. Oltre a chiamare Castro "un dio", Maradona ha promesso che guiderà la marcia anti-Bush che si svolgerà a Mar del Plata, contemporaneamente al vertice delle Americhe del 4 novembre, che quest'anno si terrà in Argentina.
Quindi l'affondo contro George W.Bush: "Per me è un assassino - ha detto davanti alle telecamere cubane e accanto a Castro - Gli argentini devono rifiutarsi che venga nel nostro Paese. Guiderò la marcia che si terrà in terra argentina", ha dunque annunciato.
Parteciperà alla marcia, ha assicurato El Pibe, "perché se lo prometto al mio comandante lo faccio". Poi un altro attacco a Bush: "Ci disprezza, ci vuole ai suoi piedi. Noi argentini abbiamo molti difetti, ma la dignità la manteniamo sempre".
Intervistare Castro, ha aggiunto Maradona, "è un sogno" ed "il massimo che può desiderare chiunque si trova a condurre un programma".
L'intervista di Maradona a Fidel Castro andrà in onda lunedì e si aprirà con un abbraccio tra il presidente cubano e l'ex campione, che indosserà una maglietta con il volto di Ernesto Che Guevara. "Questo è l'abbraccio più grande della mia vita", ha detto Maradona, rivedendo dopo la trasmissione di ieri le immagini della tv cubana.
El Pibe ha dichiarato all'Avana di sentirsi bene e recuperato: "Dico che per avere il presente di oggi ho dovuto passare tutto quello che ho passato, per ricordarmi che niente è definitivo e che se uno tocca il fondo e non può più andare avanti non può che risalire".
Maradona conosce bene Cuba, dove andò per la prima volta dieci anni fa e dove lo scorso anno ha trascorso un periodo di disintossicazione in una clinica specialistica per curarsi dalla dipendenza della droga.
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28/09/2005 08:00:43 |
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ONORE AL CALAMARO GIGANTE!
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Uomo e calamaro gigante alla fine si sono incontrati. Il primo mostro marino catturato - vivo - dal nostro occhio è un membro della specie Architeuthis lungo otto metri. Stava cacciando a 900 metri di profondità quando gli obiettivi di una macchina fotografica lo hanno immortalato. Hanno visto i suoi tentacoli abbrancare la preda, il suo corpo avvolgerla e succhiarla. In superficie intanto due ricercatori giapponesi del National science museum di Tokyo, Tsunemi Kubodera e Kyoichi Mori esultavano per il successo.
Finora gli unici esemplari di calamaro gigante erano stati ripescati, morti, quando delle circostanze casuali li avevano sollevavati dagli abissi. Impigliati nelle reti dei pescherecci o spiaggiati sulle coste, avevano scatenato la fantasia dei biologi, con l'esemplare più grande che raggiungeva i diciotto metri di cui dodici di tentacoli.
Kubodera e Kyoichi hanno fotografato il calamaro gigante il 30 settembre 2004 nei mari del Pacifico del Nord non lontano dalle coste del Giappone. Raccontano i particolari del loro incontro nella rivista Proceedings B of the Royal Society. Sono partiti inseguendo i capodogli, che sono ghiotti di calamari e da settembre a dicembre organizzano delle partite di caccia al largo delle isola Ogasawara. Arrivati al punto giusto con la nave, i due biologi marini hanno calato nel mare più nero, freddo e profondo possibile un'esca e una macchina fotografica legata a un cavo puntata sull'esca. Ed ecco che il mostro si è presentato all'appuntamento. "La caratteristica più impressionante del calamaro gigante - raccontano - è il paio di tentacoli lunghissimi che usa per afferrare la preda. Da soli costituiscono i due terzi della lunghezza del corpo, e si distinguono nettamente dagli altri otto tentacoli più corti". L'impeto con cui il mostro ha abbrancato l'esca e la voracità con cui l'ha ingurgitata hanno stupito gli stessi ricercatori, che non si aspettavano un essere così famelico e un predatore così attivo.
A Tokyo Kubodera e Kyoichi sono tornati con un frammento di tentacolo che era rimasto impigliato all'amo con l'esca. Sollevato fino al ponte della nave, continuava ancora a muoversi e avvolgersi con le ventose intorno agli oggetti che toccava, incluse le braccia dei marinai. Le sue cellule serviranno ora a caratterizzare meglio la specie, capire a quale famiglia esattamente appartiene e sequenziarne il codice genetico.
Il successo della spedizione arriva dopo un decennio di ricerche inutili. Tra il 1996 e il '99 in particolare Stati Uniti e Nuova Zelanda avevano speso tempo e risorse per dare la caccia al mostro marino. Salvo poi ritirare il guanto della sfida senza risultato alcuno e lasciare l'onore del primo faccia a faccia agli esperti biologi giapponesi.
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