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..:: I fatti di Palermo - A.S.Roma ::..
Quello che è successo a Palermo ha dell’incredibile. Partiti alla volta del capoluogo siciliano in treno, abbiamo viaggiato per 13 ore PAGANDO REGOLARE BIGLIETTO e dormendo per la maggior parte del tempo. Attraversato lo stretto due “uomini blu” bussano nei vari scompartimenti (compreso il nostro) per controllare e verificare quanti, “sostenitori della A.S. Roma”, stessero arrivando a Palermo. Giunti nel capoluogo non facciamo in tempo a scendere dalla carrozza che veniamo IMMEDIATAMENTE individuati e portati via. E’ da sottolineare come nessuno di noi avesse cappelli, sciarpe o bandiere della Roma, quindi potesse destare sospetto o altro. Portati negli uffici degli “uomini blu” insieme ad un’altra decina di ragazzi di altri gruppi veniamo schedati. A questo punto si verifica la prima assurdità. Tutti coloro che non hanno il biglietto della partita devono firmare un foglio dove vi è scritto che verranno diffidati se trovati nelle vicinanze dello stadio ancora senza biglietto. Premesso che è da evidenziare che qualsiasi CITTADINO ITALIANO può, ed è suo diritto, poter girare nel territorio nazionale con piena libertà, non si capisce come i ragazzi sprovvisti di biglietto lo possano acquistare non potendo avvicinarsi allo stadio e quindi ai botteghini. Non si capisce il perché un qualsiasi cittadino italiano nato a Roma non possa essere libero di andare a Palermo, anche solo per vedere la città, senza il tagliando di una partita di calcio. E se a quella persona non fregasse nulla del calcio e per sua “sfortuna” avesse venti anni, un cappello qualsiasi e degli occhiali da sole qualunque? Dovrebbe ugualmente essere schedato e rischiare la DASPO? E’ tutto assurdo, ma non finisce qui. Avendo un amico a Palermo con i biglietti lo contattiamo telefonicamente e lo facciamo venire negli uffici dove siamo trattenuti per dimostrare che i biglietti c’erano. VENIAMO COSI’ RILASCIATI E SALUTATI CORDIALMENTE DA ALCUNI UOMINI BLU SENZA ALCUN PROBLEMA. Dopo un breve giro per la città e il pranzo, decidiamo di dividerci in due gruppetti uno che vuole andare allo stadio ed un altro che vuole rimanere ancora per un po’ per il centro della città. Fatto sta che ci salutiamo e ci diamo appuntamento all’entrata del nostro settore, lasciando a loro i biglietti per non rischiare di perderli o di dover entrare a forza senza i nostri amici. Arriviamo allo stadio prendendo UN NORMALE AUTOBUS DI LINEA (il 101 per l’esattezza…) e facciamo un primo giro della struttura sportiva, per altro molto bella. Decidiamo di aspettare i nostri altri due amici davanti al settore come d’accordo, ma poco dopo che aspettavamo un “uomo blu” sentendo erroneamente che eravamo lì senza biglietto chiama uno di noi due per cognome. Stupiti ci giriamo e chiediamo spiegazioni. Non ci vengono date. Verificato che uno dei due si chiamava effettivamente come aveva detto “l’uomo blu” veniamo portati nell’antistadio senza poter chiedere nulla, anzi veniamo minacciati con una diffida di tre anni. Allibiti cerchiamo di spiegare le nostre ragioni, ma per tutta risposta ci dicono che possiamo solo sperare nella loro signorile bontà (?!?!?!?). Dopo qualche minuto discutendo in maniera più concitata ci viene detto che noi siamo scappati dagli uffici della stazione dove era avvenuto il riconoscimento e che quindi avevamo preso letteralmente per il culo la divisa blu, per questo i graduati blu era “avvelenati” contro di noi. Cosa assurda questa, visto che come scritto poche righe sopra, in maiuscolo, fuori dagli uffici ERAVAMO STATI ACCOMPAGNATI!. Chiamiamo immediatamente il nostro amico, ma il suo telefonino è spento (scopriamo dopo che la batteria gli si era scaricata…) intanto questi due nostri amici vengono fatti entrare nel settore da un’altra entrata differente dalla nostra. Questo quindi agli occhi degli uomini blu risulta come una prova che noi non abbiamo il biglietto e che dobbiamo firmare il foglio della diffida. CI OPPONIAMO E CERCHIAMO DI SPIEGARE CHE E’ UNA COSA ASSURDA!. Non veniamo ascoltati neanche per un secondo. Fortuna vuole che tre ragazzi di cui due molto noti nella Sud, ma soprattutto molto bravi e in gamba, ci riconoscono e guardando la scena capiscono che abbiamo qualche problema e si avvicinano. Avvicinandosi iniziano a darci una mano con le spiegazioni, in un secondo momento decidono di muoversi per raggiungere o il nostro amico o altri tagliandi. Fortuna ha voluto che queste due persone non riuscendo a trovare il nostro amico trovano il modo di farci avere due tagliandi, risolvendo in maniera davvero ammirevole la pesante situazione. Dopo il controllo dei biglietti veniamo ancora fermati per un’oretta sotto una nuova minaccia di diffida (non si capisce il perché…). Capendo che nulla più si poteva fare (?!?!?!?) gli “uomini blu” finalmente ci lasciano entrare. Tutto questo con il settore praticamente vuoto e numerosi tagliandi invenduti del settore ospiti.
SEGUO SENZA TREGUA SEMPRE E OVUNQUE I MIEI COLOR
CONTRO OGNI REPRESSIONE
..:: BRIGATA G.G.BELLI ::..
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Brigata Giuseppe Gioacchino Belli - © 2000-2003
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