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26/09/2012 15:31:40 |
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onore
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20/09/2012 12:07:59 |
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ONORE
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"No agli aumenti delle droghe, noi la crisi non la paghiamo". Uno scherzo o una protesta vera, decisamente sui generis, dei rincari imposti dagli spacciatori? Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri del colonnello Giuseppe La Gala, comandante del gruppo di Roma e gli agenti della questura ma, per adesso, i manifesti che stanno tappezzando i muri del Pigneto sono un'incognita, un oggetto misterioso che ricorda i tempi del "Male", il feroce e vagamente eversivo periodico satirico degli anni 70.
I manifesti non sono i soliti "daze bao" scritti a mano, ma escono da una tipografia, ben stampati in quattro diversi colori: bianco, giallo, nero e rosso. "Basta con gli aumenti" si legge all'inizio. Poi quattro simboli grafici, anche questi estremamente professionali con la lista degli aumenti: cocaina, 80 euro al grammo, più 12 per cento, marijiuana, 12 euro, più 20 per cento, mdma (ecstasy n. d. r.) 40 euro, più 25 per cento, eroina 30 euro, più 16 per cento. Sotto le illustrazioni, la protesta che ha qualcosa di delirante: "Le sostanze stupefacenti sono uno strumento di sintonizzazione e di sincronizzazione dei tempi di vita del lavoro, precario e intermittente. L'aumento del prezzo di tali sostanze è un attacco indiscriminato alla nuda vita della classe operaia. Noi la crisi non la paghiamo". Firmato: "Dipendenti a tempo indeterminato", con un gioco di parole tra lavoratori dipendenti e dipendenza dalle droghe.
Centinaia i manifesti che spiccano tra réclame di locali, pub e concerti a via del Pigneto, sui muri che fiancheggiano il mercato, al Ponte di Ferro. Gli abitanti della zona li notano appena e tirano dritto. Avvisati dal nostro giornale, carabinieri e polizia sono andati sul posto e, probabilmente, chiederanno al comune di rimuovere i manifesti. L'unico reato possibile, se pure chi li ha fatti stampare venisse individuato, è quello previsto dall'articolo 663 del codice penale che punisce l'affissione clandestina di scritti o disegni senza l'autorizzazione delle autorità amministrative: una semplice multa. Difficile, infatti, ipotizzare un'accusa per apologia di reato (articolo 414) perché il testo non è un invito a sniffare cocaina o iniettarsi eroina. Per le forze dell'ordine, comunque, la storia dei manifesti ha il sapore di una beffa.
Ma il prezzo delle droghe, in effetti, è aumentato? "Qualche ritocco c'è stato ma non nelle proporzioni di cui si parla - risponde un investigatore - anche perché le cifre variano da zona a zona e soprattutto, da spacciatore a spacciatore, a seconda del grado di purezza e della quantità che si acquista". Con tutti i problemi della crisi, ci mancava solo questo.
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11/09/2012 15:16:10 |
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ONORE AD UN GRANDE UONO
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8:45 A.M.
"Compagni in ascolto: La situazione è critica, siamo in presenza di un colpo di Stato che vede coinvolta la maggioranza delle Forze Armate. In questo momento infausto voglio ricordarvi alcune delle mie parole pronunciate nell’anno 1971, ve lo dico con calma, con assoluta tranquillità, io non ho la stoffa dell’apostolo né del messia. Non mi sento un martire, sono un lottatore sociale che tiene fede al compito che il popolo gli ha dato. Ma stiano sicuri coloro che vogliono far regredire la storia e disconoscere la volontà maggioritaria del Cile; pur non essendo un martire, non retrocederò di un passo. Che lo sappiano, che lo sentano, che se lo mettano in testa: lascerò la Moneda nel momento in cui porterò a termine il mandato che il popolo mi ha dato, difenderò questa rivoluzione cilena e difenderò il Governo perchè è il mandato che il popolo mi ha affidato. Non ho alternative. Solo crivellandomi di colpi potranno fermare la volontà volta a portare a termine il programma del popolo. Se mi assassinano, il popolo seguirà la sua strada, seguirà il suo cammino, con la differenza forse che le cose saranno molto più dure, molto più violente, perché il fatto che questa gente non si fermi davanti a nulla sarà una lezione oggettiva molto chiara per le masse. Io avevo messo in conto questa possibilità, non la offro né la facilito. Il processo sociale non scomparirà se scompare un dirigente. Potrà ritardare, potrà prolungarsi, ma alla fine non potrà fermarsi. Compagni, rimanete attenti alle informazioni nei vostri posti di lavoro, il compagno Presidente non abbandonerà il suo popolo né il suo posto di lavoro. Rimarrò qui nella Moneda anche a costo della mia propria vita".
9:30 A.M. RADIO MAGALLANES
"In questi momenti passano gli aerei. Potrebbero mitragliarci. Ma sappiate che noi siamo qui, almeno con il nostro esempio, che in questo paese ci sono uomini che sanno tener fede ai loro obblighi. Io lo farò su mandato del popolo e su mandato cosciente di un Presidente che ha dignità dell’incarico assegnatogli dal popolo in elezioni libere e democratiche. In nome dei più sacri interessi del popolo, in nome della Patria, mi appello a voi per dirvi di avere fede. La storia non si ferma né con la repressione né con il crimine. Questa è una tappa che sarà superata. Questo è un momento duro e difficile: è possibile che ci schiaccino. Ma il domani sarà del popolo, sarà dei lavoratori. L’umanità avanza verso la conquista di una vita migliore. Pagherò con la vita la difesa dei principi cari a questa Patria. Coloro i quali non hanno rispettato i loro impegni saranno coperti di vergogna per essere venuti meno alla parola data e ha rotto la dottrina delle Forze Armate. Il popolo deve stare in allerta e vigile. Non deve lasciarsi provocare, né deve lasciarsi massacrare, ma deve anche difendere le proprie conquiste. Deve difendere il diritto a costruire con il proprio sforzo una vita degna e migliore".
9:10 A.M.
"Sicuramente questa sarà l’ultima opportunità in cui posso rivolgermi a voi. La Forza Aerea ha bombardato le antenne di Radio Magallanes. Le mie parole non contengono amarezza bensì disinganno. Che siano esse un castigo morale per coloro che hanno tradito il giuramento: soldati del Cile, comandanti in capo titolari, l’ammiraglio Merino, che si è autodesignato comandante dell’Armata, oltre al signor Mendoza, vile generale che solo ieri manifestava fedeltà e lealtà al Governo, e che si è anche autonominato Direttore Generale dei carabinieri. Di fronte a questi fatti non mi resta che dire ai lavoratori: Non rinuncerò! Trovandomi in questa tappa della storia, pagherò con la vita la lealtà al popolo. E vi dico con certezza che il seme affidato alla coscienza degna di migliaia di Cileni, non potrà essere estirpato completamente. Hanno la forza, potranno sottometterci, ma i processi sociali non si fermano né con il crimine né con la forza. La storia è nostra e la fanno i popoli. Lavoratori della mia Patria: voglio ringraziarvi per la lealtà che avete sempre avuto, per la fiducia che avete sempre riservato ad un uomo che fu solo interprete di un grande desiderio di giustizia, che giurò di rispettare la Costituzione e la Legge, e cosi fece. In questo momento conclusivo, l’ultimo in cui posso rivolgermi a voi, voglio che traiate insegnamento dalla lezione: il capitale straniero, l’imperialismo, uniti alla reazione, crearono il clima affinché le Forze Armate rompessero la tradizione, quella che gli insegnò il generale Schneider e riaffermò il comandante Ayala, vittime dello stesso settore sociale che oggi starà aspettando, con aiuto straniero, di riconquistare il potere per continuare a difendere i loro profitti e i loro privilegi. Mi rivolgo a voi, soprattutto alla modesta donna della nostra terra, alla contadina che credette in noi, alla madre che seppe della nostra preoccupazione per i bambini. Mi rivolgo ai professionisti della Patria, ai professionisti patrioti che continuarono a lavorare contro la sedizione auspicata dalle associazioni di professionisti, dalle associazioni classiste che difesero anche i vantaggi di una società capitalista. Mi rivolgo alla gioventù, a quelli che cantarono e si abbandonarono all’allegria e allo spirito di lotta. Mi rivolgo all’uomo del Cile, all’operaio, al contadino, all’intellettuale, a quelli che saranno perseguitati, perché nel nostro paese il fascismo ha fatto la sua comparsa già da qualche tempo; negli attentati terroristi, facendo saltare i ponti, tagliando le linee ferroviarie, distruggendo gli oleodotti e i gasdotti, nel silenzio di coloro che avevano l’obbligo di procedere. Erano d’accordo. La storia li giudicherà. Sicuramente Radio Magallanes sarà zittita e il metallo tranquillo della mia voce non vi giungerà più. Non importa. Continuerete a sentirla. Starò sempre insieme a voi. Perlomeno il mio ricordo sarà quello di un uomo degno che fu leale con la Patria. Il popolo deve difendersi ma non sacrificarsi. Il popolo non deve farsi annientare né crivellare, ma non può nemmeno umiliarsi. Lavoratori della mia Patria, ho fede nel Cile e nel suo destino. Altri uomini supereranno questo momento grigio e amaro in cui il tradimento pretende di imporsi. Sappiate che, più prima che poi, si apriranno di nuovo i grandi viali per i quali passerà l’uomo libero, per costruire una società migliore. Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori! Queste sono le mie ultime parole e sono certo che il mio sacrificio non sarà invano, sono certo che, almeno, sarà una lezione morale che castigherà la fellonia, la codardia e il tradimento".
Salvador Allende, Santiago del Cile, 11 Settembre 1973.
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173848
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10/09/2012 22:21:45 |
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QVANTO ONORE
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Erano le ore 21.10 circa. Mi trovavo in zona Garbatella, presso pizzeria denominata X. Ero seduto con persone Y e Z, mie parenti strette quando ad un tratto si presenta cameriere età 35-40 anni circa, 180 cm di altezza, carnagione scura. Prende le ordinazioni, e poi, dopo che educatamente chiedevo se si poteva direttamente già ordinare il dolce, per far si che lo mettesse da parte - essendo tiramisù freschissimo ma in porzioni non molto abbondanti - lui risponde con fare da cattivo: "AO MA CHE ME ORDINI ER DORCE PRIMA DA MAGNA' ER PRIMO??? SEI POPO DAAAAA ROMA AOOO, STAI BENE CO QUEL CAZZARO DE ZEMAN". Poi ride da solo e se ne va.
Io attendo 5 minuti studiando la mia rappresaglia ultras.
E' così che aspetto che le persone che stavano con me escano per fumare e inizio a preparare le mucose nasali per secernere grande quantità di muco. Arrivate le pizze, rapido e lesto come Pablo Daniel, smocciolo nella Capricciosa senza uovo e inizio a urlare come un pazzo, a pochi metri dalla cassa e dal proprietario: "AO MA CHE SCHIFO, VERGOGNATEEE. M'HAI SMOCCIOLATO NELLA PIZZA, ME NE VADO, FAI SCHIFO, AMMERDA. AMMEERDAAAAAA. DITEME QUANT'E' CHE ME NE VADO. A MERDAAAAA. C'AVEVI GIA' LE CACCOLE CHE TE USCIVANO DAR NASO QUANNO SO ARRIVATO E NUN T'HO DETTO UN CAZZO E MO PURE STA COZZA DE MOCCIOLO ME ACCOLLI???? AMMERDAAA". Il tutto mostrando il piatto al proprietario e nello sgomento e schifo generale della gente.
Mentre me ne andavo, lasciavo con manovra ultratattica biglietto nel taschino del cameriere in cui sopra avevo già scritto: "Co sto giochetto sghicio sghicio, t'ho spiegato che è un cazzaro: no un eroe che denuncia ogni schifo, ma no stronzo che t'ha fatto salutà er lavoro. AsR".
Il messaggio 173805 non sono io.
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173805
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10/09/2012 08:57:51 |
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qvanto onore
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Sgarbi aggredito con una tazza di caffé bollente Il critico d'arte era in un agriturismo a Mazzarrone in provincia di Catania. L'aggressore si è dileguato subito dopo
Disavventura domenica pomeriggio per Vittorio Sgarbi. Il noto critico d'arte è stato aggredito a Mazzarrone, piccola località in provincia di Catania, all'interno di un agriturismo, dove un uomo lo ha sorpreso alle spalle, mentre usciva dalla piscina lanciandogli addosso del liquido bollente, forse del caffè, e tentando poi di aggredirlo fisicamente. Solo l'intervento di alcuni ospiti della struttura ha evitato il peggio. Sull'episodio indagano i carabinieri di Mazzarrone. Sgarbi sta comunque bene, mentre l'individuo che lo ha aggredito si è dileguato subito dopo (ma i carbinieri sarebbeo in grado di risalire alla sua identità). Sgarbi la sera prima aveva ricevuto dall'amministrazione comunale un premio per l'attività di promozione del patrimonio artistico siciliano e per la sua attività di sindaco di Salemi.
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173753
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08/09/2012 09:22:01 |
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Onore a te !
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A 85 anni è morto stamattina, Nedo Nencioni, rappresentante dell'Associazione Nazionale Ex Deportati e ultimo superstite tra coloro che nel 1944 vennero presi nella zona dell'Empolese Valdelsa e portati dalle truppe tedesche nei campi di prigionia nazisti.
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06/09/2012 14:05:37 |
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TANTISSIMO ONORE
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La Bolivia vieta la Coca Cola A cura InformaSalus.it
Evo Morales, il presidente della Bolivia, ha annunciato che a partire dal 21 dicembre 2012, data simbolica in quanto coincide con la 'fine' segnata dal calendario Maya, sarà vietata nel Paese la vendita della Coca-Cola. Si tratta di una decisione dettata dalla volontà di proteggere la commercializzazione di prodotti locali simili alla bibita statunitense e la coltivazione di foglie di coca dallo sfruttamento da parte di aziende straniere: queste sono infatti sempre più utilizzate nella produzione di prodotti di largo consumo fra cui, afferma il governo nonostante le plurime smentite della multinazionale, proprio la Coca-Cola. La data scelta ha anche una forte valenza simbolica. “Il 21 dicembre 2012 – ha affermato il ministro degli Esteri David Choquehuanca - sarà la fine dell'egoismo, della divisione. Quel giorno segnerà anche la fine della Coca-Cola e l'inizio del Mocochinchè (tipica bevanda tradizionale del posto a base di nettare di pesca). Tutto questo, per amore di Pachamama, la nostra Madre Terra”. Anche il presidente del Venezuela Hugo Chavez starebbe pensando di seguire l’esempio boliviano, incitando il proprio Paese ad abbandonare la bevanda americana e a preferire quelle locali. Nel gennaio scorso in Bolivia ha già chiuso i battenti McDonald’s a causa della scarsissima clientela.
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Da anni con i conti in rosso: McDonald's chiude i battenti in Bolivia di Redazione InformaSalus.it
A causa della scarsissima clientela, in Bolivia McDonald's chiude i battenti. Vane si sono rivelate le campagne pubblicitarie: la Bolivia è così il primo Paese al mondo in cui l’azienda McDonald’s chiude per avere il bilancio in rosso da oltre un decennio. La catena statunitense è finita più volte sotto accusa per i possibili danni alla salute provocati dai prodotti alimentari commercializzati nonché per l'impatto negativo che i metodi di produzione dell'azienda avrebbero sull'ambiente. La Corte Suprema della California ha condannato McDonald's a pagare una multa di 8.5 milioni di dollari per i problemi salutari causati dall'uso di grassi insaturi nelle fritture. Un'inchiesta di Greenpeace, "Contrabbandare gli OGM di nascosto", ha rivelato inoltre l'utilizzo di Organismi Modificati Geneticamente nei McNugget's, che farebbero risalire ai laboratori della famigerata Monsanto USA. L'associazione ambientalista ha inoltre denunciato il coinvolgimento di McDonald's nella distruzione delle foreste pluviali dell'Amazzonia. “McDonald's sta distruggendo l'Amazzonia per vendere carne a basso prezzo”, ha denunciato Gavin Edwards, responsabile di Campagna Foreste: “Ogni volta che qualcuno mangia un Chicken McNugget potrebbe mordere un pezzetto di Amazzonia”.
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173603
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05/09/2012 18:31:08 |
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onore all'anello cor teschio
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http://www.corrieredellosport.it/foto/calcio/serie_a/roma/2012/09/05-50774_0/Osvaldo+che+look+in+nazionale!
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04/09/2012 22:46:26 |
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ONORE
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A chi è andato al funerale di Sensi solo per contestare Galliani!
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20/08/2012 14:11:38 |
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ONORE A CASSETTI
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MERCATO. Cassetti chiude la carriera in Inghilterra MERCATO - Marco Cassetti è un giocatore del Watford. Il terzino destro classe '77, svincolatosi a giugno dalla Roma, sarà ufficializzato nelle prossime ore dalla squadra allenata da Gianfranco Zola. Il calciatore bresciano dovrebbe legarsi al club di proprietà della famiglia Pozzo con un contratto annuale più opzione per il secondo a 500 mila euro.
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