Anno di fondazione dell'ASR
111929
BOC User
24/07/2009 14:26:15
si ma.........
visto che il 30 si gioca,perchè spalletti non mette mai esposito laterale d'attacco,che sarebbe il suo ruolo???

che per altro è uno dei pochi giocatori pronti fisicamente???
111746
BOC User
21/07/2009 11:20:16
sì ma...
perché se dovemo fa soffià Lugano, ottimo difensore centrale capitano dell'Uruguay, dalla lazie? Davero qui pensamo de annà avanti co Juan e Andreolli? O co Faty provato come difensore?
111673
BOC User
18/07/2009 11:12:13
se unicredit non molla,interverrò io....ho sempre amato la roma.....
111362
BOC User
09/07/2009 13:24:26
sì ma...
i sondaggi della trasmissione de Guido Zappavigna la sera, der tipo "mejo la carbonara o l'amatriciana" o "pollo arrosto o cotoletta?" nun ve fanno tristezza profonda?
110865
BOC User
28/06/2009 23:14:49
sarà pure er ponte de san pietro e paolo ma...
VIA LE SCIMMIE DALLA ROMA!
110812
BOC User
26/06/2009 17:30:38
er anagramma...
otillaf
fallito
110718
BOC User
26/06/2009 01:37:15
bomba o non bomba,arriveremo a roma...
110657
BOC User
25/06/2009 15:23:36
se caciara prende la roma...
... ci troveremo loria e cruz in squadra più baldi giovani strappati all'ancona.
110656
BOC User
25/06/2009 15:23:31
se caciara prende la roma...
... ci troveremo loria e cruz in squadra più baldi giovani strappati all'ancona.
110362
BOC User
23/06/2009 12:55:02
si ma.....
...Puzzetti???
110011
BOC User
19/06/2009 13:23:39
STASERA COMPRO LA ROMA...
109984
BOC User
18/06/2009 17:00:46
si ma...
e il famoso SUSSIDIARIO GARZANTI?
109684
BOC User
12/06/2009 21:32:23
Shangaino x si ma...
Perchè a Marione piace la gente che spara!
E poi da bravo cane je piacerebbe fa na passeggiata a villa Pamphili.
109683
BOC User
12/06/2009 21:26:40
sì ma...
qualcuno sa dirmi perché quella merda di marione sta in fissa co gheddafi?
109088
BOC User
05/06/2009 16:25:21
ma...ma....
pure la zia de rosella è a busta paga?
angela fioravanti
hanno cacato er cane
109028
BOC User
05/06/2009 11:21:19
ma...
al cristallo del settore del distinto non ci sono più ne direttivo ne tesserati
che fine hanno fatto?
108932
BOC User
04/06/2009 09:52:52
ma...
a che ora c'è l'incontro?
108703
BOC User
29/05/2009 17:46:30
si insomma...
...se sapeva. Nun è che smetti de drogatte perchè fa male, ma cambi solo spacciatore.
108578
BOC User
28/05/2009 22:36:31
il nuovo presidente della roma...
108561
BOC User
28/05/2009 18:27:26
Gulunoglu, a Roma... da turista
Primo e ultimo giocatore turco nella storia della Roma, Nesat Gulunoglu più che una meteora è un fantasma del nostro calcio, e non solo: anche in Germania, dove è nato e ha sempre giocato - a parte la breve esperienza italiana - non sanno che fine abbia fatto, e lo ricordano con il sorriso sulle labbra. Il suo acquisto è riuscito a far arrabbiare persino il flemmatico Zeman: lui quel "pacco" non l'aveva mai richiesto…

Nesat Gulunoglu nasce il 4 gennaio 1979 ad Herne, nella ricca Germania nord-occidentale, ma da genitori turchi: il ragazzo non prenderà mai la cittadinanza tedesca, rimanendo sempre "straniero" a tutti gli effetti. Per iniziare la sua carriera calcistica Nesat si sposta di appena dieci chilometri, entrando nelle giovanili del Bochum. Qui il tecnico Klaus Toppmöller lo nota, e lo fa esordire a soli diciotto anni (appena compiuti) in Bundesliga: l'11 marzo 1997 è in campo contro il Karlsruher per gli ultimi dieci minuti di partita, con i suoi in vantaggio per 3-2. Tra lo stupore dei tifosi, il giovanissimo attaccante esterno parte addirittura da titolare la domenica successiva, nel non facile impegno contro il Werder Brema. Di fronte a una difesa decisamente solida (Marco Bode, Torsten Frings ed Andreas Herzog), il giocatore non si perde d'animo e anzi mostra una personalità fuori dal comune: salta l'uomo con facilità, anche se non è rapidissimo, e sembra divertirsi con la palla tra i piedi. Al 52' segna pure un gol, lasciando il campo accompagnato da una standing ovation da parte del Ruhr Stadium: finirà 3-2 per il Bochum. In poche ore, il suo nome è sulla bocca di tutti. Due giorni dopo l'emittente televisiva tedesca Sat1 realizza uno speciale interamente dedicato a lui: seduti sul divano, i genitori raccontano il loro entusiasmo nello scoprire di aver allevato la nuova stella del calcio turco, mentre quest'ultima ovviamente professa di voler "rimanere con i piedi per terra". Ma ai suoi piedi sono ormai tutti i tifosi del Bochum, anche perché la squadra di Toppmöller vola verso le vette della classifica. Nesat viene schierato abitualmente, e va in gol di nuovo contro il Friburgo ed il St. Pauli. Il Bochum (neopromosso dalla seconda divisione) chiude il campionato con un incredibile quinto posto, il miglior risultato mai ottenuto dal club nella sua storia. L'anno successivo l'esplosione del giovane Yildray Basturk mette un po' in ombra il talento di Gulunoglu, che comunque accumula un totale di 16 presenze, tra le quali anche una comparsata di dieci minuti in Coppa Uefa contro il Bruges. I tifosi ricordano soprattutto un suo bellissimo gol - l'unico segnato quell'anno - contro il Bayern Monaco, il 4 ottobre, per l'iniziale 1-0 (finirà poi 2-3 per i bavaresi). La stagione 1998/99 è la sua ultima con la maglia del Bochum, che peraltro a giugno retrocede in B: Nesat trova sempre meno spazio, e nei pochi minuti che ha a disposizione non riesce mai a trovare la porta. Del resto la testa del giocatore è già altrove, in Italia, e precisamente alla Roma: i giallorossi lo bloccano già a fine dicembre, ed il 12 gennaio l'attaccante - accompagnato dal procuratore Jürgen Toni Preuß - firma un contratto quinquennale valido a partire dal luglio 1999, presso la villa di Franco Sensi. In quegli stessi giorni la Roma acquista anche la super-meteora Fabio Junior. Un periodaccio.

Ultimata la stagione con il Bochum, Gulunoglu si presenta il 10 luglio a Roma per iniziare la preparazione atletica con i giallorossi. In panchina Fabio Capello ha sostituito Zdenek Zeman; pare che il boemo, tra vari i motivi di attrito, non avesse condiviso proprio l'acquisto del turco deciso da Sensi (il tecnico aveva chiesto Wanchope, allora al Derby County). Nesat capisce l'antifona e nel giorno della presentazione - incontra i tifosi, con Di Biagio e Rinaldi, presso il "Roma Store" di Piazza Colonna - mette le mani avanti: "Vorrei restare qui. Sono arrivato in una grande squadra e ovviamente l'idea di essere parcheggiato presso un'altra squadra non mi entusiasma". Il giorno dopo si parte per Kapfenberg. Capello, nelle prime partitelle, lo prova come centrocampista di fascia e addirittura come mezzapunta, ma gli esiti sono risibili. Ai primi di agosto la dirigenza giallorossa già pensa a sfoltire la rosa, ed il turco - insieme a Bartelt e Cesar Gomez - finisce inevitabilmente sulla lista dei tagliabili. A Trigoria arriva una telefonata di Giuliano Sonzogni, allenatore del Lugano, che vuole il giocatore per la sua collezione di meteore: ha già Shakpoke (Reggiana e Bologna), Emmers (Perugia) e Kader (Parma), punta Stojak (Napoli) ma alla fine prenderà O'Brian (Juventus). La Roma risponde picche, e sfumata questa occasione il giocatore diventa prigioniero del proprio contratto con i capitolini: messo fuori rosa da Capello, non si presente neanche agli allenamenti e trascorre mesi e mesi nell'inedia più totale. Il compagno di squadra Cesar Gomez, nella sua stessa situazione, finisce per aprire una concessionaria d'auto in zona Eur, ma il turco evidentemente non ha lo stesso spirito imprenditoriale. Del ragazzo si perdono completamente le tracce: il suo nome diviene motivo di sfottò nei derby, mentre i tifosi giallorossi continuano a domandarsi che razza di fine abbia fatto. A quali hobby si dedichi Nesat nel corso sue vacanze romane (lautamente retribuite), non è dato saperlo: di certo c'è solo che nel dicembre del 1999 il giocatore - in una forma fisica pessima, dopo sei mesi di inattività - riesce a rescindere l'accordo con la Roma e a tornare a casa. La sua avventura ricomincia proprio dalla nativa Vestfalia, con lo Sportfreunde Siegen, club di terza serie. Un indecoroso declino? Già, ma non finisce qui…

Ripercorrere le ultime tappe della carriera di Gulunoglu non è facile, e richiede una discesa negli inferi del calcio tedesco. Dopo appena sei mesi dall'approdo allo Sportfreunde Siegen, il giocatore già si trasferisce al Waldhof Mannheim, dove ha l'opportunità di disputare quantomeno la serie B: il club è ambizioso e punta alla promozione in Bundesliga (che fallirà per un solo punto), ma il turco lascia dopo cinque mesi, preferendo il più alto minutaggio concessogli dal Westfalia Herne, il club della sua città natale, in quarta serie. Nel giugno 2001 tenta il riscatto lasciando nuovamente la Germania e accasandosi in Turchia: resta con il Kocaelispor di Izmit per un paio di stagioni, tanto per dimostrare di non essere un ex giocatore. Qui incontra due meteore pregiate del calcio italiano: il ghanese Kwame Ayew, ex Lecce, ed il croato Tomislav Erceg, passato senza fortuna da Ancona e Perugia. Il primo anno le cose sembrano andare per il verso giusto, ma la stagione 2002/03 è una debacle totale: il Kocaelispor retrocede ingloriosamente in serie B, per la terza volta nella sua storia. Gulunoglu, in pieno clima di epurazione, riscopre allora la tranquillità della sua Germania, ma senza distaccarsi troppo dalle sue origini: sceglie il PSI Yurdumspor di Colonia, un club dilettantistico fondato da emigranti turchi (attualmente è fuori da ogni competizione federale). Due anni dopo compare per pochi mesi nella rosa del SSV Hagen, un minuscolo club della Vestfalia. Dal 2005 ad oggi, più nulla. Il giocatore - considerato meteora anche in Germania - è un punto interrogativo costante per gli appassionati di calcio: molto probabilmente ha appeso gli scarpini al chiodo, ma è impossibile rintracciare quale sia la sua attuale occupazione professionale. Non è escluso che abbia abbandonato del tutto l'ambiente sportivo, dedicandosi a chissà quale attività. Ma i tifosi del Bochum ricordano ancora quel ragazzo prodigio che in un pomeriggio del marzo 1997 li fece esclamare: "ma chi diavolo è questo Gulunoglu?". Ora, per tutti, la domanda è invece: "ma dove diavolo è?".