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05/01/2011 13:42:59 |
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gnafo attento
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nello stato di tabasco, anche una domanda di troppo può essere fatale Messico: nessuna pietà per i pagliacci I narcos uccidono due clown di strada sospettati di essere spie dell'esercito: segni di tortura sui corpi nello stato di tabasco, anche una domanda di troppo può essere fatale
Messico: nessuna pietà per i pagliacci
I narcos uccidono due clown di strada sospettati di essere spie dell'esercito: segni di tortura sui corpi
Il messaggio di rivendicazione dei narcos sui cadaveri dei due uomini uccisi WASHINGTON (USA) – «Resortito» ed «El Bigotito» hanno lasciato le loro case attorno alle 8 del 2 gennaio. E come ogni giorno si sono diretti verso la stazione dei bus, sulla strada che collega Cardenas a Comalacalco, nello stato messicano di Tabasco (sud est). E’ qui, tra pullman e camion, che i due cercavano di raccogliere qualche spicciolo esibendosi come pagliacci di strada. Ma secondo alcune voci – impossibili da verificare – «Resortito» e «El Bigotito» avevano un secondo lavoro. Erano informatori dell’esercito. Forse hanno commesso un errore, si sono traditi o sono stati traditi. Ed è arrivata la «punizione» dei narcos: una raffica di mitra.
SEGNI DI TORTURE - La polizia li ha trovati, ancora con i costumi da lavoro e il volto truccato, ai bordi di una via secondaria. Per il medico legale hanno subito torture. Un trattamento duro e rituale seguito dalla fucilazione: sul corpo di una vittima hanno individuato 22 proiettili, 13 sull’altro. Vicino ai cadaveri, su un foglietto, un breve messaggio di rivendicazione: «Questo mi è capitato perché facevo la spia e pensavo che la Sedena (il Ministero della Difesa, ndr) mi avrebbe protetto». Poi la «firma»: Fez. Sigla che potrebbe significare «forza speciale dei Los Zetas», uno dei cartelli della droga molto attivo nella regione. La moglie di «Resortito» – il suo nome era Rigoberto Cordova – scambiando qualche parola con la stampa locale ha sostenuto che il marito riusciva a stento a portare a casa qualche pesos: «Siamo una famiglia povera e molto religiosa. Non so perché lo abbiamo ucciso». Più brusco il fratello: «Non vogliamo giornalisti, tantomeno foto». Probabilmente non si saprà mai se i due fossero davvero delle spie dell’esercito. O se, invece, sono stati eliminati per un'altra ragione. In certe zone del Messico spesso nessuno conosce il movente di un delitto. Magari Rigoberto e il suo compagno hanno fatto solo qualche domanda di troppo. E i Los Zetas non hanno gradito. I trafficanti sono molto sospettosi, vanno a caccia di infiltrati. Inoltre temono l’aiuto dato dall’intelligence Usa alle autorità locali, una collaborazione decisiva per la cattura di alcuni boss. Un tema sensibile, un patto da proteggere per motivi di riservatezza e orgoglio nazionale. Washington ha fornito tecnologia per le intercettazioni e - stando ad alcune indiscrezioni - ha un suo network di «talpe» nelle città sul confine. Una presenza che i narcos contrastano in modo spietato: hanno ucciso 61 ufficiali messicani che mantenevano i collegamenti con Fbi e Dea.
Guido Olimpio 05 gennaio 2011
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