Nozze Marini, polemiche sul web per la bestemmia in diretta su Rai1 L'imprecazione all'arrivo della sposa davanti alla chiesa dell'Ara Coeli. L'entourage di Valeria: è stato un paparazzo. ROMA - Fa discutere il web, ma soprattutto i telespettatori abbonati alla Rai, la telecronaca del matrimonio di Valeria Marini dalla basilica romana dell'Ara Coeli a Roma durante la quale, domenica 5 maggio, è andata in onda una bestemmia pronunciata da qualcuno che seguiva la cerimonia: è stata «una bodyguard» dice il popolo del web; no, l'imprecazione è partita «da un paparazzo» sostengono dall'entourage della showgirl. Fatto sta che l'episodio registrato dalle telecamere non sarebbe potuto passare inosservato.
Il momento dell'arrivo di Valeria Marini in chiesa (LaPresse) TRASH E MALEDUCAZIONE - Così le nozze tra fiaba e spettacolo tra la Marini e l'imprenditore Giovanni Cottone, sono scadute da evento costruito alla perfezione a sceneggiata trash condita da maleducazione e mancanza di rispetto per i luoghi e la sensibilità religiosa dei credenti. La bestemmia sarebbe stata pronunciata davanti alla chiesa - prima che il coro della Diocesi di Roma di 50 elementi accompagnassero la lunga cerimonia, officiata da Monsignor Marco Frisina - ed è andata in onda a «Domenica in - Così è la vita» su Rai1 che ha aperto ampie finestre sul matrimonio. Sui social network è già polemica sulla scelta del servizio pubblico di proporre il collegamento in diretta con l'evento, cui davano risalto non solo la notorietà della sposa ma anche la presenza di testimoni come Maria Grazia Cucinotta, Anna Tatangelo e Ivana Trump, Fausto Bertinotti.
IL CANONE E LA DIRETTA TV - Tenta di riparare al danno la conduttrice Lorella Cuccarini che in studio, informata da Pierluigi Diaco della bestemmia, si scusa immediatamente. Ma la frittata è fatta: «Meno male che ho pagato il canone», ironizza Red Ronnie su Twitter, mentre qualcun altro stigmatizza la diretta come «vergognosa». «Ridatemi indietro i soldi del canone, subito», gli fa eco Maurizio Pinto. Mentre Nylo ironizza: «Durante la diretta della #Marini che si sposava è partita una bestemmia: per la prima volta la Rai dà veramente voce agli abbonati». Franco chiosa: «E' il bello della diretta». E Violacentrica precisa nel suo blog: « Ovviamente sul momento Lorellona e i suoi ospiti non hanno fatto una piega, del tipo "magari nessuno se ne è accorto" seeee credici!! .. stavamo pregando in sanscrito perchè succedesse qualcosa di eclatante (ma non speravamo tanto, diciamolo!). Poi naturalmente sono arrivate delle sentitissime scuse. Ma che spasso sarebbe stato se la cerimonia si fosse tenuta, come da desiderio degli sposi, in Vaticano??».
x suocero, anche io come te e come bonanni (compro ai grandi magazzini) mi ritrovo nella tua stessa situazione. Sappi che quel "per cristo" è come "mala tempora" infatti, mentre nella locuzione latina è sottinteso il verbo "currunt" nella frase cristiana è sottinteso l'aggettivo "infame" pertanto vai sereno.
onore ar borussia co la sciarpa sua nelle tasche der bomberino ghiaccio dell alpha co lo scudo dell'itaja con sopra disegnata a penna la celtica con su scritto fuan. Non scordiamoci le cult basse co la punta de fero (fers tuli latum ferre).
LE SOLITE MERDE. La Juventus ‘svende’ i tifosi: la coreografica ‘arcobaleno’ era uno spot della Tim. ncredibile quanto accaduto domenica sera allo Juventus Stadium in occasione di Juventus-Milan.Grazie ad una foto scattata da un tifoso presente in Tribuna Est, che ora sta circolando in modo incontrollato in rete, si è scoperto il vero significato della ‘coreografia arcobaleno’ che aveva lasciato un po’ tutti interdetti, sia i tifosi presenti negli altri settori che i telespettatori neutrali (o non) che guardavano la partita da casa. In molti si sono chiesti quale fosse il significato di quell’arcobaleno tra il colori bianco e nero, senza però riuscire a trovare una spiegazione soddisfacente.
Oggi si è scoperto che dietro quella coreografia non c’era nessun messaggio difficile da decifrare legato al tifo per la Juventus, ma semplicemente c’era la mente di qualche pubblicitario che ha approfittato dei tifosi presenti allo stadio per realizzare un spot. Sulle bandierine infatti si poteva leggere la seguente scritta: “Juventus – Milan IO C’ERO! Agitando la bandierina parteciperai ad una coreografia organizzata da TIM. Le riprese potranno essere pubblicate sui social network di Telecom Italia”. In sostanza una sorta di liberatoria per evitare che qualcuno dei tifosi utilizzati come ‘reggi bandierina’ a fine commerciali si sentisse offeso per essere finito a sua insaputa all’interno di una pubblictà e magari presentasse una richiesta di risarcimento danni a Juventus e Tim.
Difficile commentare un’iniziativa del genere; trattare i tifosi presenti in una tribuna (oltretutto molto costosa) come fossero dei figuranti di una pubblicità è semplicemente rivoltante. In quanti presi dall’enfasi e dalla tensione di un match importante come quello di domenica sera non si saranno accorti di questa scritta? La cosa è ancora più grave perché per la prima volta da quando è prevista una coreografia allo Juventus Stadium lo speaker ha ricordato ai tifosi sugli spalti di agitare le bandierine dicendo che ‘tutti facciamo parte dell’arcobaleno‘, senza spiegare che dietro il disegno che si sarebbe andato a comporre ci fosse un messaggio pubblicitario. Pessima figura da parte della Juventus, ma anche da parte della TIM che farebbe meglio a non utilizzare queste immagini; i tifosi, così come i consumatori, non amano essere utilizzati in questo modo.
x il delatore: sei un cojone x l'amico del suocero: la roscia naturale fa curriculum x chi legge ancora La repubblica : (La Repubblica – F. Bocca) - Il primo atto ufficiale del derby romano finale di Coppa Italia è stato un vertice presso il ministero dell’Interno, il famoso Osservatorio, per cominciare a discutere quando e come giocare. Domenica 26 maggio o un altro giorno? Di sera oppure di giorno? E già questo, a meno di 24 ore dai gol di Destro all’Inter, che hanno spedito la Roma nelle braccia della Lazio, dovrebbe dirci che una partita che si presenta come un incubo, quasi una disgrazia per poliziotti e carabinieri che devono occuparsi della sicurezza dell’evento e per le persone normali che dovessero trovarsi coinvolte in incidenti – puntualissimi come una condanna al derby di Roma – comincia a diventare un’anomalia non più tollerabile non solo per la capitale, ma soprattutto per la gente comune. Non è normale dover schierare per una partita, sia pure importante, più o meno lo stesso apparato di sicurezza che in altri paesi serve per i funerali di Margareth Thatcher. Con tutti i costi pubblici che ne conseguono. Già questo, con i tempi che corrono, dovrebbe riportare a più miti consigli chi parla e pensa prima di tutto allo show e agli interessi del pallone. Discutere del quando e come giocare è un dettaglio minimale rispetto alla garanzia che il derby di Roma dovrebbe dare: saper cioè evitare il suo solito contorno di violenza, di aria avvelenata dai lacrimogeni, di scontri e assalti a colpi di coltello. E’ un problema di civiltà, prima ancora della Rai che ha giustamente tutto l’interesse a trasmettere il derby in prima serata. Sarebbe corretto che questa decisione venisse presa dall’Osservatorio, dal prefetto e da chi ha competenza senza pressioni. Soprattutto da parte di chi in 20 anni ha fatto troppo poco per evitare l’imbarbarimento del tifo estremista. Non si ucciderà certamente adesso la sacralità già perduta del pallone se si decidesse di spostare la partita da quella domenica 26 maggio (l’ultimo derby è stato giocato di lunedì ad esempio), giornata già difficile per le forze dell’ordine per le elezioni amministrative a Roma.[...]
come a scola (ettore) bigattini in villa e silicone e criptonite ar portone della chiesa.
pe fa salta tutto comunque potrei mori e vedemme er derby dalla tribunetta paradiso anzi dovro scavalca dar vetro dell'inferno ma, siccome nun so bono me attacchero ar cazzo e me la pierei comunque in culo.
mutuando l'espressione di uno (tu sai chi) : entro in chiesa co la divisa della roma compresi scarpini e fascia in testa gridando " taaaaatuaggio taaaatuaggio(cit.)"
puttane in stanza che parlano de baby pensioni de li parenti loro e io che bestemmio cristo che je la sto a paga io li mortacci loro porca madonna in croce.