Ciao Bergomum, meno male che te le cavi in qualche modo. Io me so ampiamente rotto er cazzo e tra poche settimane sarò costretto a chiede aiuto ai miei genitori. Me viè da piagne dalla rabbia, cristoddio. Er virus è er virus, però me fanno rode er culo certi provvedimenti e la responsabilizzazione ossessiva del singolo comportamento e gli spioni de merda: quando invece ce se ammala negli ospedali, nei posti di lavori che quei pezzi de merda de imprenditori hanno voluto lasciare aperti e nei mezzi di trasporto usati dai lavoratori. Il tutto dopo aver smantellato ogni anno da 30 anni la sanità pubblica a favore di quella privata. Che dio sarvi la reggina e se raccorga gionso
Onore ar viruz nei corpi di johnson, re carlo, alberto di monaco. Che se la possano pija inder culo. Poi magari me se ritorcerà contro, però se c'è 'na cosa de 'sto virus è che prende pure regnanti, padroni, politici, questori e prefetti, pure monsignori...ed è forse pure per questo la reazione notevole in termini di restrizioni di libertà imposte a tutti. Perché 'sti stronzi se stanno a cacà addosso pè i beati cazzi loro, in primis. Noi prendiamo le nostre precauzioni, sennò semo scemi, la situazione è seria, però manco uscì pè annà fa i maniaci sur bus, me sembra un divieto esagerato...
Me so appena visto il film "Contagion". Nun ve dico niente. Ve lo dovete vedè. E' molto meglio de mille telegiornali. Sappiate però che mi arruolerò come macaco.
Me so appena visto il film "Contagion". Nun ve dico niente. Ve lo dovete vedè. E' molto meglio de mille telegiornali. Sappiate però che mi arruolerò come macaco.
Un saluto al suocero di Chinellato e a Bergomum che resistono alla pandemia in una situazione veramente di merda. Comunque se vi può consolare il governo ha autorizzato i droni a dare la caccia a chi core pè prati mentre in Sardegna ha autorizzato l'industria bellica a proseguire allegramente la produzione. Chissà se davvero verrà quel giorno in cui pagheranno caro, pagheranno tutto. Io me sto a legge i due volumi del Corriere dello Sport per gli 80 anni della Roma, pieni di fotografie e di brevi racconti e sintesi degli anni che furono, dei derby, de piedone e masetti, de Losi e Guaita, della dolce vita che facevano già 70 anni fa i nostri beniamini, delle ambizioni di agosto e delle delusioni di maggio. Insomma, magari qualche breve stralcio ve lo pubblico se volete. Tanto pè ribadì un concetto cardine che la teoria della relatitivà, né quella generale, né quella ristretta è riuscito ancora a spiegare (forse quella quantistica o quella delle stringhe ci arriveranno?): NUN SUCCEDE MAI UN CAZZO
Segnalo Radio Onda Rossa 87.9FM per chi è a Roma o provincia, in diretta streaming www.ondarossa.info.
Domani, domenica 22 marzo, dalle 11 alle 13, assemblea radiofonica con microfoni aperti chiamando allo 06-491750. Sarebbe bello sentire un Bergomum o qualcuno della BOC anche oltre frontiera che illustra la situazione.
In zona da Bergomum, anche se è più Brixia, c'è Radio Onda d'Urto che fa roba simile.
Comunque je le potemo spedì un pacco de sòre de grottaferata a Pallotta ? Porco il loro dio. Se fossero state un gruppo de zincheri o de necri rifugiati ce sarebbe stata la folla coi forconi sotto la sede loro. E poi la colpa sarebbe dello stronzo che fa jogging o esce in passeggiata.... Segnalo incarognimento delle guardie durante i controlli, un pò come i medici e gli infermieri che ora sono eroi e prima invece no. Occhio a 'sta roba, anche se non sono d'accordo con il generalizzare, nonostante pure io ne ho viste de cotte e de crude nella sanità pubblica... ...è na società de merda, che forma e fa laureare gente de merda, in tutti i campi. Teniamo duro. Domani rito propiziatorio alle 18 me raccomanno.
Le immagini dell'esercito che scorta le salme dal cimitero alle altre città fanno veramente impressione. Se ci vogliono ulteriormente spaventare, beh, sono dei maestri. Manco Dario Argento. Cazzo de situazione de merda. Domani esco a fa spesa. Pè sta vòrta pago. Tra un pò je pago un pacchetto de gomme e me porto via pure gesucristo
Onore alla citazioni pubblicate su questo gb. Nel mentre, stamattina ho provato invano ad esercitare il potere di me stesso su alcuni lavori ad un cazzo di ripetitore telefonico pre-esistente qui vicino da me, relativamente in campagna... Parlato con gli operai (sondaggi geognostici), chiamato vigili urbani (intervenuti), ASL per la sicurezza sul lavoro (stamo freschi...). Insomma il mio io, il mio ego non molla un centimetro. Andrà tutto bene...un par di palle,come evidenzia pure il suocero. Già l'ordinario era una merda. Se lasciamo ad altri "riportarci" ad una situazione simile a quella che c'era due mesi fa, staremo comunque peggio di prima. E la gente, anche quella che conosco intorno a me, sta già peggio non per il coronavirus ma per tutta la situazione di contorno venutasi a creare. La rivolta l'ho sempre cercata. Ma tanti se cacano sotto, anche giustamente. Preferiscono di gran lunga tornare "a prima" per poi comunque lamentarsi di tutto e tutti. Il potere che ci opprime in larga parte, ci lega comunque ad esso per sopravvivere e quasi nessuno vede un'altra via d'uscita, perché l'ignoto spaveta più di quello che si è sempre conosciuto: una vita più o meno difficile, stressogena e inquinata, mercificata fin dentro il nostro bucio de culo. Ma in qualche modo più rassicurante di un ipotetico futuro dove fino a mò tutti se conoscono "bene" più per il chiacchericcio quotidiano sui social che per aver stretto relazioni condivise dalla medesima situazione sociale. Io già lo so quello che m'aspetta se me continuo a comportà come stamattina: l'operai m'hanno detto che il potere delle multinazionali mi può far sparire da un momento all'altro, sono una caccola. E ho contezza di esserlo. Ma venderò cara la mia pelle gialloroscia, anche se non aspiro di certo ad essere un martire. Però, porca miseria, non accetto e non ho mai accettato nessuna forma di sopruso, di nessun tipo, sul mio essere e su quello che mi circonda.
Qui danno tutti i numeri. Io la cosa spaventosa che noto è che quello dei decessi è quasi identico a quello dei guariti. Fifty fifty. Dio cane. Riporto questa lettera di pubblico dominio, tanto per tranquillizzare la situazione ulteriormente
Sono bergamasca e sono ammalata, presumibilmente di #Coronavirus.
Leggo ancora post in cui si citano esperti che tranquillizzano: “L’80% della popolazione sarà colpita ma non preoccupiamoci, per buona parte sarà solo un’influenza. La #mortalità è bassa e colpisce soprattutto anziani e persone con patologie pregresse“.
Oggi 14 marzo. Ancora queste #stronzate.
Non sono #scienziata né statistica, ma sono incazzata nera: ho il terrore che fuori da qui non si stia capendo cosa ci succede.
Qui si muore come mosche. E’ chiaro?
#Decine di morti al giorno. Decine e decine.
Il cimitero della città non riesce a smaltire i corpi. I campanili dei paesi non suonano più le campane a morto perché lo farebbero ininterrottamente. I medici sono esauriti o contagiati, e cominciano a morire a loro volta.
Siamo tutti #malati, o quasi. Tre quarti dei miei conoscenti sono malati, amici, parenti, colleghi, medici di famiglia stessi. Abbiamo febbri molto lunghe e resistenti, molto provanti, dolori forti in varie parti del corpo, mancanza di respiro, tossi e raffreddori portentosi. Non per tutti è così, per fortuna.
Ma questo non vuol dire che si possa parlare di “banale influenza”. #Banale influenza sto cazzo.
Tre settimane di febbre, stanchezza allucinante, mal di testa, respiro corto, resistenza a qualsiasi medicina, il fantasma della terapia intensiva sempre sulla spalla come un corvo malefico e, ovviamente, isolamento e solitudine: non è una banale influenza. E mi considero altamente fortunata.
Le giornate passano in buona parte al telefono: bollettini medici continui. Come stai, oggi un po’ meglio, domani un po’ peggio, come sta il papà, la zia, l’amico, l’amica, ma tu cos’hai, io ho questo, ah ecco sì me l’hanno detto in tanti allora probabilmente ce l’hai, sì sì mi sa che ce l’ho.
Qui ci auto-curiamo, da soli, quando va bene riusciamo ad avere qualche indicazione telefonica, perché anche i medici di famiglia non ce la fanno a seguirci tutti.
Le sirene non si fermano mai fuori dalla finestra, notte e giorno, e se chiami il 112 non riescono a risponderti prima di chissà quanto tempo. E ti portano in ospedale quando ormai sei grave.
Perché non c’è posto. Perché non ce la fanno a curarci.
I tamponi sono riservati a chi arriva in pronto soccorso (e a segretari di partito e calciatori), gli altri devono desumere, immaginare e, nel dubbio, isolarsi in quarantena, così anche chi potrebbe magari avere davvero una “banale influenza” deve rinunciare ad aiutare chi ha bisogno, i genitori anziani ad esempio.
Certo che il tasso di mortalità di questo virus è basso, certo. Se siamo tutti malati e muoiono “solo” decine di persone al giorno certo che il tasso di mortalità è basso. Ma siamo tutti ammalati, e si muore senza sosta, continuamente, in grandi numeri. E’ una tragedia. Banale influenza sto cazzo.
E certo che in larga parte muoiono persone non giovani e magari con qualche patologia pregressa.
E allora????!!!????
60-70enni che avrebbero potuto vivere altri anni, cosa sono, merce scaduta di cui fregarcene? Non sono forse esseri umani che lasciano affetti e amori, nel dolore?!?
Ma che cazzo di misura è diventata la vita??
E lo scrivo io, irrimediabilmente atea, convinta che la vita non è affatto sacra ed è vita solo quando è degna. Ma ogni vita è amore e legami intorno a sé, e dolore profondo quando manca.
L’Italia è un paese di vecchi. Non prendeteci per il culo: all’improvviso non potete raccontarci i nostri vecchi come pezzi scaduti di cui possiamo liberarci con leggerezza.
NO.
Ognuno di noi, qui, conosce qualcuno che sta messo tra la vita e la morte in terapia intensiva, molti di noi hanno perso famigliari o sono in attesa di notizie attaccati al telefono.
Quasi 1500 morti in due settimane e stiamo qui a dirci “andrà tutto bene”??? “stiamo tranquilli”???
No, non stiamo tranquilli.
STIAMO A CASA.
Perché non ci hanno offerto altra soluzione per gestire questo disastro immane. Perché se in altre parti d’Italia ci si concia come ci siamo conciati a Bergamo, grazie a due settimane perse senza prendere decisioni, dicendoci un giorno si chiude tutto e il giorno dopo uscite e andate a mangiarvi la pizza non fermiamo la città, sarà un’ecatombe ancora peggiore di quella che è già.
Perché in quelle due settimane di tempo perso, per incapacità irresponsabilità impreparazione e probabilmente anche perché in gioco ci sono tanti e grossi interessi economici, NOI CI SIAMO AMMALATI TUTTI.
Signori qui non stiamo scherzando: proprio perché non è una banale influenza e proprio perché moriranno migliaia di persone, ci preoccupiamo.
Basta con questi messaggi da dissociati, che tranquillizzano sminuendo quanto sta accadendo: basta.
Bisogna sapere le cose come stanno, davvero, cosa si rischia, davvero, per potersi comportare da responsabili e RISPARMIARE VITE E DOLORE.
Continuando a domandarci se non c’era un altro modo per gestire questo disastro, perché forse c’era o ancora ci sarebbe ma come possiamo saperlo, preoccupiamoci e facciamolo seriamente: perché solo preoccupati, molto preoccupati, abbiamo la possibilità di fare qualcosa di sensato per noi e per gli altri: evitare quanti più morti possibile.
Smettiamo di prenderci per il culo e raccontiamo come stanno le cose: preoccupatevi, e state a casa.
E a casa leggete e ascoltate e fatevi domande, oltre a prendervi cura di voi e di chi vi è vicino, perché adesso l’obiettivo è sopravvivere ma quando questo disastro sarà “finito”, e dovremo rialzarci, avremo bisogno di essere lucidi, tanto lucidi.
Dovremo capire perché siamo arrivati a questo punto, e come. Pensare ai nostri ospedali, alle nostre scuole, ai nostri vecchi e ai nostri giovani, al nostro lavoro.
Dovremo renderci conto che non è possibile smantellare il sistema sanitario di un paese pezzo per pezzo per poi ritrovarsi a morire a grappoli con medici e infermieri che si massacrano rischiando la vita per tentare di tenere in piedi la nostra.
Che non si può ridurre alla miseria migliaia di precari e “liberi professionisti” che vivono appesi solo e soltanto al proprio penoso fatturato e che, quando si blocca giustamente tutto per paura della #morte, si ritrovano davanti un deserto lavorativo che sarà lungo mesi o forse anni.
Dovremo capire se questa tragedia ci ha aiutati a migliorare o ci ha gettati ancora di più nel baratro in cui già eravamo: un popolo di completi sfasati, che lo stesso giorno vede da una parte un esercito di sottopagati in camice bianco che si ammazza di lavoro e rischia il contagio e dall’altra, A POCHI METRI O APPENA QUALCHE KILOMETRO di distanza, branchi di menefreghisti che fanno la coda appiccicati per salire sulla seggiovia, per passeggiare nel centro storico o per provarsi i vestiti al centro commerciale (lasciato aperto, apertissimo, mentre scuole e eventi culturali erano tutti chiusi e cancellati da mo’).
Se ci sono i #menefreghisti è un problema di tutti.
Se gli ospedali non hanno i letti è un problema di tutti.
Se centinaia di persone muoiono e sembra quasi normale perché “erano vecchi o con altre patologie” è un problema di tutti, ed è un grosso problema.
Non sta andando per niente bene e non “andrà tutto bene”.
Solo se ce ne rendiamo conto, ma davvero, possiamo limitare i danni e potremo fare qualcosa di diverso quando ne verremo fuori. Perché ne verremo fuori, e non dovremo fare sconti.
Qui è un mortorio. Domani mi sa che recepisco l'appello e a mezzogiorno come il cannone der gianicolo sparo un bel "lazio merda" liberatorio che se sentirà fino a formello
Oggi so ito al laco a fa "una breve passeggiata". Avendo la stampante rotta nun c'ho er modulo. Due pattuglie, VV.UU. e CC, stavano nei pizzi ma nun me hanno fermato. Deserto, silenzio, pure un serpente, sole, caldo primaverile...ma il silenzio era la cosa che più notavo. Voli da Ciampino quasi azzerati. Gente in giro al massimo una ventina, ma tutti ivi residenti in dei villoni sicuramente, perché de maghine parcheggiate c'era solo la mia e un altro paio in tutto il perimetro dello specchio lacustre. Comunque, in Sardegna se comincia a parlà de - almeno - 11 mila polentoni in fuga verso le loro beate ville nelle zone costiere cementificate della splendida isola. In tv, un cazzo. Si parla ancora dei terroni in fuga pè annà a sonà er mandolino e magnà la lasagna, però de 'sti ricconi dall'accento nebbioso cor cazzo che ne parlano. In Sardegna invece le genti cominciano a esse preoccupate. Belli i commenti sull'Unione Sarda dei soliti mentecatti che ancora chiedono il rimpatrio dei "clandestini"...quelli che ce dovevano portà l'ebola... Il nostro è uno splendido Paese. Ma la notte dell'Apocalisse è dietro l'angolo, manca sempre meno. Aricordateve, fratelli rosci. Tutti saremo chiamati a schierasse.
Onore a quello che s'è fato rode er culo a Pontedera e ha tossito in faccia allo sbirro. Se lo so sgobbato, ma sapeva cosa stava facendo e a cosa andava incontro.
A PROPOSITO: LA DIFFERENZA TRA SERPE, SERPENTE, BISCIA E VIPERA PER FAVORE ?
11 marzo 2020 - Diario di bordo. Quarto giorno di non-lavoro. Finalmente qualcuno si ricorda che questo paese è mandato avanti anche da chi è precario o lavora in nero. Scaffali abbastanza pieni di roba. Scarseggiano frutta e verdura, farina doppiozero e uova, carni bianche (perché le più economiche). Filetto, controfiletto, salmone e caviale provocano con la loro presenza ingombrante. Non so quanto riuscirò a resistere a casa, anche se con gli altri compagni siamo riusciti ad organizzarci riunendoci clandestinamente con le dovute precauzioni e discutendo della situazione. Attendismo. Non sono d'accordo. Mi unirò alle prime rivolte e porterò in alto i colori della B.O.C. Tocca tirà fòri la maschera e la mazza da hockey. La notte qui all'infrocio qui da me è totalmente silenziosa come non mai. Eppure l'appia è la regina viarum da millenni e mai fu così. E' un silenzio rispettoso. Diverrà poi un silenzio di attesa. Poi un silenzio troppo costretto. Quando la gente dentro casa scapoccerà coi suoi cari e vedrà arrivarsi bollette, addebiti, pigioni e mutui da pagare, rc auto (la mia a metà aprile), le tasse universitarie dei figli, il mancato rientro dei soldi spesi per le gite di istruzione dei suddetti e si ritroverà nel giro di poco tempo con le pezze veramente al culo,allora non ci sarà spazio per la mediazione. Solo che la spontaneità porterà a dei moti di rivolta ma non ad un'insurrezione organizzata. Ergo, ci romperanno il culo. Perché ognuno per anni ha agito per sè. La stragrande maggioranza delle persone non ha mai osato alzare la testa, né ha mai fatto una lotta autorganizzata, anzi "quanto so brave le forze dell'ordine" è una delle frasi entrate a far parte del lessico anche delle persone messe peggio. E allora ci spazzeranno via facilmente, dicendo che turbavamo l'ordine costituito, che rubavamo li smart-tv invece dei facioli in scatola,che dai distinti nord qualcuno stava per farci perdere lo scudetto del 2001. Aricordateve de me. Perché io si nun lavoro nun magno e non ho per nulla intenzione di starmene con le mani in mano ad attendere un'eventuale elemosina dei famosi 27 miliardi annunciati. Perché nun è roba pè me, ma per altre fasce di popolazione che saranno in qualche modo salvaguardate perché ritenute più "produttive". Però, almeno, non vedrò il terzo scudetto acchittato da Lotito con l'infame meccanismo dei play-off. Daje Roma, hashtag #acasacòtusorellaallorasì
Le genti fanno bene a fare spese di beni primari in questo momento perché tra un pò andrà in sofferenza anche la distribuzione degli stessi. Ammesso che tali generi saranno comunque ancora disponibili, in un paese ad economia di mercato, il prezzo salirà e non di poco. Non mi sembra che il governo dica nulla in merito né che avrà intenzione ad intervenire, tanto è tutto "libero mercato". A breve, giorni, settimane, la coperta sarà troppo corta e ognuno vorrà tirarla dalla propria parte: i pochi che hanno in mano tanti soldi oppure i molti che hanno sempre fatto o inizieranno ad affrontare ulteriori sacrifici ? Basta coi vip che rompono li cojoni: la gente, in media, non è così stupida da continuare con la vita normale. Sti milionari der cazzo cor culo callo che c'hanno 8 badanti pè i genitori, 16 baby sitte pè li regazzini, donne delle pulizie che je spicciano casa, se magnano er filetto un giorno si e l'altro pure, se trocano cò la roba buona quotidianamentoe, c'hanno li mejo farmaci dei mejo psischiatri privati, invece de ribadì #stateveneacasa facessero un profilo dove spiegano a chi non può più lavorare come campare, come pagare l'affitto ai padroni de casa (disonore a), dove andare a prendere i soldi per le bollette der cazzo.
E comunque bene hanno fatto i terun a scappà dar nord italia: tanti stavano lì a pagà affitti stratosferici per lavori temporanei saltati, secondo me. Avrebbero dovuto rimané a Milano senza lavoro e pagando un salato affitto mensile comunque al proprietario pè i beati cazzi de chi ? Penso che molti hanno detto: no lavoro, no soldi, no mantenimento, torno ar paesello che almeno nun me cacciano de casa o non ho debiti. Se qualche governante avesse pensato anche a questo aspetto credo che molti sarebbero rimasti al nord. Come diceva Sala ? #MilanoRiparte....invita Zingaretti che se pija er coronavirus e poi fa l'eroe in tv ? E lui passa pè eroe e poi cagheno er cazzo ai comportamenti altrui...come lo sbiro che da Pomezia s'è fatto 3 pronto soccorso diversi eppure doveva esse er primo a sapè che nun ce doveva annà...però a questi nessun giornalista je sfaciola i cojoni. Precauzioni massime, ma mai dimenticarsi chi c'avemo davanti e de sopra, che non agisce per il bene collettivo, anche quando sembra che lo faccia. Fòri le genti dalle carceri, altro che 12 morti per metadone o intossicamento, cazzari...
Le cose essenziali sono cibo e sanità: produzione, trasporto e lavoro in questi ambiti non può e non deve mancare. Poi ci si accorge che in sanità c'è il numero chiuso a medicina, il turnover al 20% (grazie brunetta grazie e tutti quelli che sono venuti dopo di te, grillini e centrosinistri in primis), smantellamento degli ospedali a vantaggio dei privati (qui da me ne hanno chiusi 2 e ridotti 5 in diversi paesei per farne uno solo nuovo per di più in culonia, comunque riducendo tutte le prestazioni, i posti letti e i pronto soccorso da 4 ad 1). Il cibo: il famoso made in italy, il biologico, il ritorno dei ggggiovani alle terre, i masterchef, i gordon ramsey, la Grande Distribuzione Organizzata....ma chi cazzo produce gli alimenti ? e chi li trasporta ? e chi li vende ? Finisce che ce magneremo l'un l'altro. Cannibalismo del terzo millennio. Boh,come al solito il problema vero non è l'emergenza in sé ma l'emergenza in un sistema dove il profitto e il mercantilismo ha costruito è a fondamento della nostra attuale società: quindi ipersfruttamento di chi lavora, vedi medici e infermieri in questo caso (che spesso si ammalano pure del virus), e un sacco di gente a casa a non lavorare e a disperarsi. Però guardie e militari ad ogni incrocio nun mancheno mai. Così so tutti pià sicuri, de morì. Zaia e Fontana ancora parlano? Com'era la storia della padania, dell'autonomia differenziata, della sanità d'eccellenza....ma annassero a lavorà sti trogloditi invece de piagne aiuti a destra e a manca, al governo o all'uropa...io l'infetterebbi...ma cò l'ebola. Se manca il senso di collettività e di volersi aiutare se potrà pure sconfigge l'epidemia ma sarà una vittoria di Pirro (onore a). Adesso è il momento di pretendere da chi ha di più il conto per cercare di aiutare chi si trova più in difficoltà economiche. Prelievo forzoso ed espropri a go-go a chi c'ha i sordi veri, senza storie, li mannassero da questi i militari nò agli incroci de campagna. Tutti 'sti imprenditori a piagne e invece so l'unici che cascheno sempre in piedi. Che rabbia. Mò che parlà de barche e barchette nun attacca più in una situazione simile, i nodi veri del Paese vengono al pettine. Qui da me, nei dintorni di un famoso laco di origine vulcanica oggi è pieno de gente, tranquilla, a passeggio, a pomicià, a imbottijasse cò la maghina. Vedemo quanto dura questa apparente normalità. Più o meno la cosa dovrebbe esse così: il virus è molto contagioso però chi s'ammala spesso manco se ne accorge, solo che i più vecchi o debilitati stirano le zampe e il 10% finisce comunque in terapia intensiva. Mancando tutti questi posti letto per le terapie intensive il principale problema è quello, che si somma alle malattie che contraggono gli operatori sanitari nel compiere il loro preziosissimo lavoro. Come se ne esce ? Nun lo so, la cosa più importante me sembra che il campionato debba continuare fino a quando nun scompare dalla classifica il primo posto dei burini.
Ai Bocers sigillati in Padania tutta la mia solidarietà. Vi prego di aggiornarci su questa pagina quotidianamente, anche per capire quando (e se) toccherà pure a noi, cosa ci aspetta così da organizzarci per tempo. Ora come non mai un urlo,una constatazione amara si leva dagli scranni virtuali di questo consesso filantropico: "NUN SUCCEDE MAI UN CAZZO", e che risuoni dalla Madonnina a Lampedusa. Perché questo è.