Anno di fondazione dell'ASR
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BOC User
03/12/2008 14:41:52
ONORE A ROY LASSITER
Siamo alla metà degli anni 90, il Genoa ha fallito la promozione in Serie A di un soffio, e visto che in attacco è ormai orfano di Vincenzino Montella, che spicca il volo nella massima Serie restando però nella stessa città - sponda blucerchiata - Spinelli pensa bene di sostituirlo facendo arrivare in Italia - dopo Alexi Lalas a Padova - un'altro americano. Questo yankee risponde al nome di Roy Lassiter, un bomber di colore che segna caterve di gol negli USA col Tampa Bay, una delle principali stelle della Nazionale statunitense. Nato a Washington, in tenera età si trasferisce a Raleigh, nel North Carolina, dove fin da giovanissimo si avvicina allo sport: gioca inizialmente a basket e a baseball, ma dopo un pò si avvicina al calcio (o soccer), subito con ottimi risultati: «Non avevo molto talento – disse in una recente intervista - ma sapevo mettere la palla in rete». Dopo aver completato gli studi nel North Carolina University, il 25 Gennaio 1992 debuttò con la Nazionale americana, nella gara poi persa per 1-0 contro la Russia. Ma i momenti di gloria finiscono lì, visto che, in seguito al divorzio dei genitori, prende una cattiva strada: viene infatti arrestato prima per aver falsificato alcune carte di credito e poi perché accusato di furto con scasso. Decide allora di cambiare aria e va a giocare in Costa Rica (Turrialba, Carmelita e Alajuelense, con ottimi risultati) per poi tornare a stupire nel campionato USA: nel 1996 firma con il Tampa Bay Mutiny, con la quale disputa la neonata Major League Soccer. Dimenticati i suoi trascorsi infelici, torna a segnare con molta frequenza, mettendosi in mostra anche a livello internazionale con la maglia della Nazionale. E così, dopo alcuni soddisfacenti provini e grazie al suo curriculum intenso di reti, fu acquistato dal Genoa: contratto di 6 mesi ed un milione di Euro nelle casse della Major League. Ma al momento di prendere l’aereo per il capoluogo ligure, sembra che venne addirittura arrestato dall’antidroga americana per spaccio di stupefacenti! Un inizio davvero poco incoraggiante, tanto che anche il seguito non sarà dei migliori. Eppure fu accolto con tutti gli onori: «Lassiter, un Marine per il Genoa» titola il “Guerin Sportivo”. E’ il secondo giocatore americano in Italia (il primo colored) e le sue dichiarazioni - «Dove ho giocato ho sempre segnato parecchio e non intendo fermarmi proprio ora» - suscitano l’entusiasmo dei tifosi. Esordisce il 24 Novembre 1996 in un Genoa-Chievo 1-1, mezz’ora senza combinare un granchè; giocherà ancora il 5 Gennaio 1997, altra mezz’ora in Genoa-Foggia 0-1. Tutto qui. Ecco il magro bilancio dell’esperienza italiana di Lassiter: due (disastrose) prestazioni dopo essersi allenato solo per un quarto d’ora in tutto. Relegato ai margini della squadra, tornerà dopo pochi mesi nella sua America, dove era ancora apprezzato. La leggenda racconta che sia tornato negli USA come clandestino nella stiva di un portacontainer, e che addirittura sia tuttora in prigione, soprattutto per evitare l’ira dei dirigenti del Grifone. Del resto, essere genoani significa soffrire: pensate che questo centravanti con qualche pendenza con la giustizia realizzò una stupenda rete in campionato, ma purtroppo lo fece nella gara sbagliata. Era il 1 Dicembre 1996 ed al “Patini” di Castel di Sangro - contro la formazione locale - Lassiter, con una conclusione in rovesciata, segnò il gol del vantaggio. Purtroppo però, proprio quando si pensava che l’americano si fosse finalmente sbloccato, sulla piccola cittadina abruzzese si abbatté una vera bufera di neve, e l’arbitro fu costretto a sospendere la partita. Con il risultato che la sua rete fu invalidata. Un segno del destino? Il suo addio al Genoa fu accompagnato da un ironico «Torna a casa Lassiter», il titolo con il quale il quotidiano “Il Secolo XIX” ha salutato il suo mesto ritorno a casa, dove ha chiuso la carriera nel 2004, in un torneo amatoriale estivo con i Laredo Heat. Oggi dirige una sorta di scuola calcio estiva per ragazzi. E' stato uno dei migliori attaccanti statunitensi degli ultimi anni segnando quasi 200 gol in carriera e 4 in Nazionale (dal 1992 al 2000). Ma al Genoa è stato un assente non giustificato.

Stagione Squadra Presenze Reti
1990-91 North Carolina University
1992-93 Turrialba
1993-94 Carmelita 30 7
1994-96 Alajuelense 43 17
gen. 96 Tampa Buy Mutiny 34 27
nov. 96 Genoa (B) 2 -
1997-98 DC United 36 32
1998-00 Tampa Buy Mutiny 55 36
2000-01 Miami Fusion 27 10
2001-02 Kansas City Wizards 23 7
2002-03 DC United 14 -
2003-04 Virginia Beach Mariners 25 7
2004-05 Laredo Heat (D)


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BOC User
01/12/2008 18:13:16
onore a Galileo Galilei
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BOC User
29/11/2008 10:10:48
Onore a
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12/11/2008 17:55:19
ONORE AR GATTO INTROSPETTIVO!
http://leenks.com/link132758.html
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05/11/2008 12:36:43
ONORE A MATTEO BRIGHI
Matteo Brighi è il giocatore del momento. Dopo la partita di ieri, dove è stato il migliore in campo, è scattata una vera Brighi-mania. A Romanews.eu ha parlato il procuratore Vanni Puzzolo, che ha analizzato il momento e le aspettative del giocatore.

Da ieri tutti celebrano Brighi…

“Io ho sempre pensato che sarebbe diventato titolare di questa Roma, forse voi l’avete sottovalutata questa cosa, ma io e lui ne siamo convinti, ne eravamo convinti dall’inizio e ne siamo ancora più convinti adesso. Voi guardate sempre il risultato, ma voi guardate sempre solo il risultato. Secondo me a Londra Matteo ha giocato ancora meglio. Lui era troppo sacrificato nel ruolo di mediano incontrista, lui ha qualità e i giusti tempi di inserimento. Oltre a tamponare riparte”.

Oggi molti lo stanno paragonando addirittura a Gattuso. Può tornare in corsa per una maglia della nazionale?

“Io credo che lui sia una via di mezzo tra Tardelli e Ancelotti. Ha una grande intelligenza tattica. Secondo me il mister dovrebbe capire che con Matteo in squadra sono più coperti e rischiano meno dietro. Ogni volta che non gioca la squadra perde. Sono sempre stato convinto che possa diventare titolare. Secondo me dopo Londra andava confermato, credo che a Roma sia ancora sottovalutato. Forse perché è timido, perché parla poco. Io gli dico sempre che anche in questo momento difficile sta giocando bene e titolare. E prima o poi se ne accorgeranno tutti”.

Ma il ragazzo sente poco la fiducia del tecnico?

“No, io sono convinto che Spalletti abbia grande fiducia, anche quest’estate, quando il ragazzo voleva andare via, il mister mi disse che lui vorrebbe allenare venti Brighi. E questa è una frase bella. Brighi sente la fiducia di allenatore, società e compagni, però il problema è che nel calcio servono oltre ai nomi anche i cognomi. E quando certi giocatori non vengono esaltati a dovere. Noi abbiamo due modelli di giocatori: uno è Tommasi che è stato un grandissimo e importantissimo giocatore ma a Roma se ne sono accorti tardi. L’altro è Tonetto, un grande giocatore che come Matteo appare poco e parla poco con i giornali, ma è arrivato anche in nazionale. Il nostro obiettivo è pedalare in silenzio, prima o poi qualcuno se ne accorge. Io credo che Lippi non avrebbe sbagliato se avesse dato un’occasione anche a Matteo”.

Dopo Londra una frase emblematica di Brighi?
“Lui mi disse: ‘Peccato, mi sono divertito tantissimo, abbiamo giocato bene ma magari per la sconfitta nessuno ci renderà merito’. E infatti è stato così. Anche ieri, al novantesimo sul 3-1 è andato a pressare Cech e gli ha tolto il pallone, per poco non fa gol. Credo che questo sia l’emblema di chi è Brighi. I tecnici devo capire che non conta il nome ma il rendimento e le motivazioni. Chi non le ha deve stare fuori”.
95572
BOC User
17/10/2008 16:08:24
ONORE A SASHA GREY
http://trovacinema.repubblica.it/multimedia/copertina/Sasha-pornostar-per-Soderbergh/3328468/1/1#fotogallery
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BOC User
15/10/2008 10:48:43
ONORE A BATMA E ROBI

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BOC User
13/10/2008 09:37:25
ONORE AL MARESCIALLO TITO
ROMA - I cinque di Sofia, tra arrestati e "trattenuti come testimoni", non arrivano a trent'anni. Ventisette il più giovane, ventinove il più vecchio. Vivono a Milano, Treviso, Como, Lucca, Napoli. Almeno due di loro negli archivi della nostra polizia di Prevenzione erano già finiti. Non per fatti di stadio, ma perché "segnalati come organici a formazioni di estrema destra". Due profili che - a dire di fonti diverse del Dipartimento di Pubblica sicurezza - sembrano redatti con carta copiativa. "Neri da Curva". Prodotti del vivaio dell'odio e dell'intolleranza. Che ormai - soltanto a voler stare al rapporto presentato nel maggio scorso al Parlamento dal nostro Servizio interno (Aisi) - monopolizza da destra 63 delle 98 sigle in cui si articola la geografia ultras nel nostro Paese.

Eppure, nel palazzo del pallone, nelle sue periferie (l'Osservatorio sulle manifestazioni sportive) e in almeno una delle componenti di governo (Alleanza nazionale), in molti, "indignati", cadono (o fingono di cadere) dal pero. Come se la notte bulgara avesse rivelato una maligna metastasi di cui si ignorava l'esistenza. Come se "Ultras Italia" fosse un nuovo brand d'esportazione venuto alla luce per partenogenesi in qualche ignoto interstizio della nostra provincia nera. Insomma, il solito "cesto di mele marce".

Non è così.

Le "pezze" con cui "Ultras Italia" annuncia negli stadi italiani ed europei la propria nascita portano la data del 2002-2003. E non è difficile riconoscerle. Sono stoffe tricolori appese alle gradinate, in cui è impresso con caratteri tipografici del Ventennio il nome della città che ne fa mostra come "testimonianza di italianità". Si comincia con Verona, Udine, Padova, Trieste, che è poi il quadrilatero nero in cui il grumo si addensa, si manifesta e trova al suo interno ragioni sufficienti a un lavoro di proselitismo.

"In quella fase - racconta un qualificato funzionario di Polizia che da anni fa parte delle 'squadre tifo' che seguono la nostra nazionale - contavamo non più di una cinquantina di elementi. Per lo più del nord-est, che scommettevano sulla possibilità di creare una struttura agile, visibile e in grado di affermare una raggiunta egemonia politica di destra nelle curve del Paese".

Del resto, il Triveneto non è luogo geograficamente neutro. Il "Fronte Veneto Skin" e "Forza Nuova" sono la ruota dentata xenofoba in cui si incastra una nuova geografia politica e sociale, di cui, ogni domenica, le curve sono lo specchio. A Verona, dopo lo scioglimento delle "Brigate Gialloblù", i nuovi padroni sono i neri di "Verona front" e "Gioventù scaligera". A Trieste, gli "Ultras Triestina" si imbandierano nei vessilli imperiali austro-ungarici. A Udine, gli "Hooligans Teddy Boys" e i "Nord Kaos" maneggiano ciarpame neonazista non diverso da quello degli "Hell's Angel Ghetto" di Padova.

Il palcoscenico della Nazionale offre agli occhi di questo laboratorio nero tre indubbi pregi. E' vergine, perché non ingombro in tutta la sua storia di sigle ultras. E' mediaticamente sovraesposto. Si presta magnificamente alla semplificazione delle parole d'ordine e dei simboli con cui la destra xenofoba declina la sua "italianità".

L'inno di Mameli intonato con il saluto romano, i bomber neri, le teste rasate, le croci celtiche, l'aquila nazista, le ss runiche sono già a Stoccarda e Varsavia nel 2003 ad accompagnare la nostra Nazionale. Affacciano, ignorate dallo sguardo televisivo, in Portogallo, agli Europei del 2004. Fino a quando non si manifestano con violenza, a Palermo, nel 2005, durante un'Italia-Slovenia.

Gli "Ultras Italia" caricano gli sloveni a cinghiate al grido di "Tito Boia" e le "pezze" che di lì in avanti si trascinano dietro non parlano più soltanto il dialetto veneto. Si sono unite alla nuova giostra "Como", "Busto Arsizio", "Ravenna", "Napoli", "Reggio Calabria", "Torre del Greco", "Latina", "Castelli Romani", "Angri", "Nocera Superiore". I cinquanta degli inizi non sono più tali (a Sofia, sabato, se conteranno 144. A Larnaca, il 6 settembre scorso, erano in 150). Segnalando così come il "progetto", seguendo una geografia dell'appartenenza politica, non soltanto abbia superato la linea gotica, ma sia riuscito nell'obiettivo di far coesistere grazie al suo collante squisitamente nero, tifoserie altrimenti divise da odi sanguinosi (come la veronese e la napoletana).

Ma al di fuori degli addetti, i fatti di Palermo non sembrano inquietare nessuno. Neanche quando - sono i primi mesi del 2006 - una delegazione di "Ultras Italia" partecipa in Austria ad un raduno a Braunau (città natale di Hitler), dove la feccia neonazista d'Europa (inglesi, spagnoli, francesi, tedeschi) si incontra per pianificare un Mondiale di Germania violento. "Ultras Italia" può tranquillamente continuare a far mostra delle sue "pezze" negli stadi del Mondiale e, nei due anni successivi, in quelli delle qualificazioni per gli Europei. Il saluto romano, per dirne una, allieta anche l'inno di Mameli intonato il 22 giugno di quest'anno a Vienna, dove l'Italia gioca la sua semifinale con la Spagna. Tranne gli osservatori della nostra polizia, nessuno, a quanto pare, vede o vuole vedere.

Il senso comune liquida la faccenda come "folclore". Lo stesso che fa dire, oggi, al nuovo direttore dell'Osservatorio, Domenico Mazzilli (significativamente questore di Trieste fino a tre mesi fa) che, in fondo, ""Duce-Duce" a Sofia non è reato". Che convince Giovanni Adami, 36 anni, avvocato di Udine, legale dei 5 fermati, tra i sostenitori del progetto "Ultras Italia", a pronunciare su questa storia una parola "definitiva": "La verità è che gli aggrediti siamo noi, gli italiani".
95289
BOC User
12/10/2008 18:55:27
Onore a De Rossi e a Perrotta
Direttamente dal sito del Romanista, la conferma della bontà di questo ragazzo. In un ambiente in cui i calciatori multimilionari si danno alla bella vita, si intrattengono coi troioni del momento e abusano di sostanze stupefacenti, il Romanista ci ricorda che:


De Rossi, solo una botta



*ONORE*
95251
BOC User
11/10/2008 15:21:51
ONORE ALLA TIGRE HAIDER
QUALCHE COMUNISTA DEL CAZZO HA AVUTO ANCHE L'IDEA DI FARGLI
LO SCHERZO DEI TERGICRISTALLI.
VERAMENTE DI CATTIVO GUSTO...
95242
BOC User
11/10/2008 11:55:12
ONORE A ZAMPAGNA, BOMBER OPERAIO COLLA PANZA!
http://tv.repubblica.it/copertina/sassuolo-vede-la-serie-a/25041?video
95210
BOC User
10/10/2008 16:21:53
onore a ruggiero
http://www.ilromanista.it/?section=news&id=14571
95034
BOC User
08/10/2008 11:44:03
ONORE ALLA GRANDE SERBIA!!
94807
BOC User
05/10/2008 21:37:39
Onore a UR78 / B.O.C
anche se se chiama come una pillola anticoncezionale
UR78 ha riassunto bene con una prosa chiara ed efficace
la situazione e la strategia bestemmiatrice da seguire

io aggiungerei anche le sante anime del purgatorio
che so porche pure loro
94678
BOC User
03/10/2008 10:18:37
ONORE AD ARAN BENJO
94594
BOC User
02/10/2008 01:08:26
ONORE A MIRKO VUCINIC
94313
BOC User
27/09/2008 14:10:25
onore a giagno
Brighi stop? No Internazionale!

L’arbitro che ha permesso a Biasutto di annullare il gol regolarissimo di Panucci potrebbe rappresentare l’Italia. Quando? A breve. Come per le altre grandi nazioni, l’Italia ha diritto a dieci posti. Attualmente, ne occupa sette e nei corridoi dell’Aia dicono che Brighi sia in odore di promozione

CHI C'ERA SA!
93890
BOC User
22/09/2008 16:23:00
onore ar "bananaro"
93605
BOC User
18/09/2008 15:52:54
Kent: onore a sto' qua....
«Due litri di birra? Si guida bene»
Gaffe del governatore della Baviera
Imbarazzo del partito cristiano-democratico: così perdiamo consensi











BERLINO — La politica ubriaca, anche in Baviera. Günther Beckstein — il governatore cristiano- sociale del Land tedesco, uno dei più ricchi ed economicamente forti — è in piena campagna elettorale per le elezioni regionali di fine mese. Passa di paesino in paesino, di birreria in birreria per portare il messaggio del suo partito, la Csu, al potere a Monaco da cinquant'anni con maggioranza assoluta. Un lavoraccio che spesso lo confonde. Qualche giorno fa, in una birreria all'aperto a Erding, ha sostenuto che «non è un problema se bevete un mass (bicchiere da un litro, ndr) o due» di birra e dopo qualche ora guidate: un uomo cresciuto li assorbe benissimo.

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BOC User
16/09/2008 13:00:42
ORA E SEMPRE ONORE A STEFANO ROSSO