Anno di fondazione dell'ASR
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BOC User
16/04/2013 11:16:40
onore al camerata buffon!
Lazio-Juve/ Buffon sotto la Nord:
«Stimo i tifosi biancocelesti»

ROMA - «Scudetto ormai in tasca? Oggi siamo stati bravi, mancano sette punti, se dovessimo raggiungere questo traguardo sarebbe una gran bella impresa, pur soffrendo in alcuni momenti siamo sempre rimasti lì».

Parola di Gigi Buffon che al termine della partita vinta all'Olimpico contro la Lazio è andato a salutare il tifosi biancocelesti sotto la Curva Nord: «stimo tanto i tifosi della Lazio, sono andato a salutarli, se lo meritano».


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BOC User
03/04/2013 21:40:33
ONORE ESTREMO
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BOC User
18/03/2013 10:05:17
ONORE A KATIDIS !
CHI DICE CHE E’ UNA MERDA DIVENTASSE GRECO E PATISSE QUELLO CHE I GRECI STANNO PATENDO INVECE DI APRIRE BOCCA E DARGLI FIATO.
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BOC User
16/03/2013 23:11:08
ONORE A LORENZO
Come sappiamo, l'AS Roma – a sorpresa – ha varato la card “AS Roma Away” che consente dal 4 aprile 2013 a chi l'acquista al costo di 20 € di poter acquistare biglietti per andare in trasferta, sempre che non ci siano i motivi ostativi di cui all'art. 9.
Il primo aspetto da trattare quindi, è quello relativo all'art. 9, visto che ho ricevuto diverse mail del tipo “ma sulla Roma Club Away c'è l'art. 9?”.
Ora, il discorso l'ho affrontato già diverse volte ma non tutti, evidentemente, sembrano averlo recepito: già quando si acquista il singolo biglietto, viene effettuato il controllo ex art. 9 sui requisiti ostativi.
Sappiamo perfettamente che l'art. 9 è ingiusto, ma sappiamo anche che questo articolo non può modificarlo né la Roma né l'Osservatorio (che pure per due volte ha messo per iscritto chiedendo che lo stesso venga modificato): l'art. 9 può essere modificato solo dal Parlamento.
Nel momento, quindi, in cui si acquista un singolo biglietto è inutile porsi il problema dell'art. 9 sulla AS Roma Away, così come sulla AS Roma Club Home, così come sulla stessa AS Roma Club Privilege: se acquisti un biglietto sottostai all'art. 9.
Il “no” alla tessera del tifoso, naturalmente, è un qualcosa di più ampio rispetto al "no" all'art. 9: ricordiamo perfettamente come la tessera del tifoso sia stata imposta alle società di calcio dal Ministero dell'Interno per il tramite del Ministro Maroni, ed aveva delle caratteristiche che – oltre l'art. 9 – erano inaccettabili:

- il fatto che senza la tessera del tifoso varata secondo le linee stabilite dall'Osservatorio e dalle Leghe calcio non si potessero acquistare abbonamenti e biglietti per le trasferte;
- il collegamento inscindibile tra tessera del tifoso e carta di credito;
- l'esistenza di un chip RFID
- la violazione della privacy.

La questione della privacy è stata la prima ad essere risolta grazie a un ricorso di MyRoma: tutte le società di calcio hanno dovuto approntare una nuova modulistica.
Il collegamento tessera del tifoso/carta di credito è stato risolto dal Consiglio di Stato, che su ricorso di Federsupporter e Codacons lo ha giudicato illegittimo.
Il fatto che senza tessera del tifoso non si potesse acquistare un abbonamento stagionale è stato risolto dalla Roma che ha varato per la stagione in corso la “AS Roma Club Home”, tessera non dotata di chip RFID, senza funzione di carta di credito e senza codice etico da sottoscrivere che consente l'ingresso a tutte le partite in casa senza tessera del tifoso.
Ricorderete che inizialmente l'Osservatorio era fermamente contrario al varo del voucher, perché lo stesso apriva una crepa nel “sistema” tessera del tifoso: ricorderete anche i vari articoli dei quotidiani tipo Gazzetta dello Sport, La Stampa e via dicendo che titolavano “La Roma aggira la tessera del tifoso” oppure “hanno vinto gli ultrà”, mostrando una incompetenza assoluta ed evidenti interessi economici paralleli al sistema pensato dall'Osservatorio e dalle stesse Leghe calcistiche.
La Roma, però, non si è fermata e - facendo perno sul proprio diritto di poter fare impresa e sul fatto che le caratteristiche di sicurezza del voucher erano identiche a quelle richieste dall'Osservatorio ed inserite nella tessera del tifoso – ha varato l'AS Roma Club Home, per tutte le 19 partite di campionato.
Ricorderete anche che l'Osservatorio fece un comunicato in cui diceva che ciò non era possibile, e che qualsiasi voucher poteva valere al massimo per dieci partite.
La Roma, ancora una volta, non se ne è data per intesa e – sicura di essere nel giusto – ha mantenuto la propria linea.
Nel frattempo, anche altre società varavano il voucher di biglietti per le partite casalinghe, sia pure - in alcuni casi - titubando e varando carnet per sole dieci partite.
A questo punto, dato lo strappo, restava aperto il problema delle trasferte, interdette a chi non aveva la AS Roma Card Privilege.
Nell'impossibilità di poter pensare di tornare a un sistema in base al quale, per andare in trasferta, sia sufficiente presentarsi alla ricevitoria e fare il biglietto, si disse allora che l'obiettivo era quello di far sì che il voucher costituisse il titolo per poter acquistare il biglietto per le trasferte.
In altre parole, si auspicava che il fatto di possedere già un titolo stagionale che rispettasse le caratteristiche di sicurezza volute dall'Osservatorio fosse più che sufficiente per poter acquistare un biglietto per andare in trasferta.
Qualora questo sistema fosse passato, solo chi fosse stato in possesso della AS Roma Club Home e della AS Roma Club Privilege, ovviamente, avrebbe potuto acquistare biglietti per le trasferte.
Si disse anche che la differenza tra l'accettare l'AS Roma Club Home e l'accettare la tessera del tifoso “AS Roma Club Privilege” stava – oltre che nelle caratteristiche tecniche diverse – anche in discorso morale: la tessera del tifoso era stata imposta per volere dell'Osservatorio, il voucher era stato conquistato CONTRO il parere iniziale dell'Osservatorio, che alla fine ha dovuto subirlo per via del fatto che il diritto era dalla nostra parte, così come la caparbietà nell'insistere.
Il discorso per l'AS Roma Away non differisce di molto da quello che – alla massima parte dei tifosi della Roma – ha reso accettabile l'AS Roma Club Home:

- l'Osservatorio inizialmente non intendeva accettare una soluzione alternativa alla tessera del tifoso, dotata di quel codice etico che ha consentito alla Questura di Verona di ritirare una ottantina di tessere dopo Inter/Hellas Verona di Coppa Italia della stagione in corso;
- la tessera suddetta non ha chip RFID né è legata a carte di credito o circuiti bancari;
- non mi risulta che debba essere sottoscritto alcun codice etico, particolare non di poco conto, visto quanto accaduto ai veronesi;
- la stessa tessera ha un codice a barre che consente di tenere traccia dei precedenti acquisti di biglietti e ciò va nel senso della primitiva idea che lanciai sul mio sito una decina di anni fa, nel senso delle membership cards britanniche, che consentono di premiare il tifoso più fedele in base al numero di trasferte effettuate;
- rispetto a quanto auspicavamo (voucher casalingo = titolo per poter acquistare un biglietto per le trasferte), il sistema è persino migliore perché consente anche a chi non è abbonato di poter andare in trasferta: ad esempio, secondo il primo schema, la Roma poteva portare in trasferta circa 24mila tifosi (voucher + tdt), secondo questo schema, invece, chiunque abbia la Roma Club Away può andare in trasferta e quindi, ove potenzialmente la stessa venisse acquistata da 100.000 romanisti, avremmo 100.000 tifosi che potrebbero acquistare un biglietto per la trasferta.

L'obiezione che si può muovere è la seguente: “ma se anche con la tessera del tifoso potevi acquistare un biglietto per andare in trasferta, che differenza c'è tra la AS Roma Club Away e la Tessera del tifoso?”.
La risposta è la seguente.

a) la tessera del tifoso è stata imposta, i due differenti voucher sono stati conquistati con il parere contrario dell'Osservatorio che poi si è dovuto adeguare sapendo che, giuridicamente, aveva torto;
b) le caratteristiche tecniche sono diverse da quelle che inizialmente aveva la c.d. Tessera del tifoso, visto che non ha RFID, non ha funzionalità di carta di credito e non prevede la sottoscrizione di codice etico;
c) nel momento in cui è la mia Società di calcio che mette in vendita uno strumento che mi consente di andare in trasferta, bypassando la rigidità della tessera del tifoso per come concepita da Ministero dell'Interno e Lega Calcio, mi trovo di fronte non ad una imposizione del Ministero dell'Interno ma di fronte a una possibilità che mi dà il club per cui tifo che, per ragioni commerciali, mette in vendita uno strumento alternativo che non costituisce una agevolazione.

“E allora non era meglio farsela prima?”, questa potrebbe essere un'altra domanda.
La risposta è: grazie alla resistenza praticata, hanno dovuto cambiare il sistema. Sistema che è stato aggirato grazie alle ragioni del diritto. Se ce la fossimo fatta tutti subito, ora avremmo in tasca una carta di credito, con un sistemino RFID, con un bel codice etico sottoscritto del tipo “se non fai il bravo ti ritiro la tessera”, come accaduto ai veronesi. E molto probabilmente con un art. 9 applicato alla lettera e non nella maniera più “morbida” (ancorché tuttora profondamente ingiusta) con cui viene attualmente messo in opera.
Gli unici che hanno il diritto di criticare una scelta sono quelli che hanno smesso, dal momento in cui l'art. 9 è stato messo in vigore anche sui singoli biglietti, e cioè dal 2009-10 in poi, di andare allo stadio, perché chiunque abbia acquistato, in qualsiasi parte d'Italia, anche un singolo biglietto da quella stagione in poi, ha chiesto il permesso alla Questura per entrare allo stadio.
Chi segue il mio sito ricorda bene che tempo fa posi la seguente questione: dal varo del sistema questura on line (che consente di verificare immediatamente, in base all'art. 9, la sussistenza di elementi ostativi al rilascio del biglietto), l'unica scelta praticabile era tra andare allo stadio/non andare allo stadio.
Dal momento in cui si è scelto, anche per una sola volta, di andare allo stadio, è assolutamente indifferente dire no all'AS Roma Club Home, o alla AS Roma Club Away e – entro certi limiti – persino alla tessera del tifoso, che inizialmente non era accettabile per via dei contenuti di cui l'aveva dotato l'Osservatorio e la Lega Calcio.
Nessuno è più vergine.
Per finire, qualcuno dice: ma sul singolo biglietto non c'è la foto, mentre sui vari voucher la foto c'è.
Qui il problema della foto è relativo, visto che tutti abbiamo una carta di identità con foto depositata al Comune, un passaporto con foto depositata in Questura o una patente con foto depositata in Prefettura.
Il problema - ma che non riguarda solo la tessera o il voucher, come detto - era il controllo dei requisiti ostativi da parte della Questura, in base all'art. 9, anche sul singolo biglietto.
Per questo si ritorna al punto di prima: può dire qualcosa – e a quel punto alzo le mani dicendogli che ha ragione – solo chi ha smesso di andare allo stadio, anche se – lo ricordo – il presupposto per il quale si combatte una guerra (che è fatta di tante battaglie) è quello di raggiungere il proprio obiettivo.
Il NOSTRO obiettivo è quello di rimanere negli stadi, il LORO è quello di eliminarci: l'autoeliminazione definitiva non fa per me, visto che assomiglia al rimedio di chi si castra per far dispetto alla moglie.
Per come la vedo io – e ribadisco di parlare a titolo personale, sia pur fornendo un parere cosiddetto “qualificato” per via della competenza acquisita sul tema - non solo non mi autoelimino, ma cerco di raggiungere l'obiettivo cercando di ottenere il massimo dell'ottenibile.
Abbiamo ottenuto tutto quello che rivendicavamo e manca la cosa più importante, che siamo solo riusciti ad attenuare, ma questo prescinde da biglietti, voucher e tessere: la modifica dell'art. 9 dipende dal Parlamento e il sottoscritto più di aver scritto nel modo costituzionalmente corretto l'art. 9 ed averlo fornito a membri di maggioranza e opposizione del precedente Parlamento non può fare.
E allora, per come la vedo io, l'AS Roma Club Away è un'ulteriore conquista.
Hanno provato ad addomesticarci e non ci sono riusciti perché, alla fine della fiera, il loro strumento gli si è sgretolato nelle mani.
Auspico quindi che tutte le Società seguano la linea tracciata dalla Roma.
186292
BOC User
12/03/2013 19:17:01
onore al cicoria
(leggo.it – F. Balzani) – La Roma blinda Lamela, a Rebibbia. L’attaccante argentino, infatti, ha fatto visita ai detenuti del più grande carcere di Roma ma il club giallorosso ha impedito l’ingresso a stampa e media. “Se entrano loro vi porto via Lamela”, la minaccia di Antonio Tempestilli dirigente incaricato alla logistica del club di Trigoria. Il direttore del carcere e l’associazione che ha organizzato l’evento erano però disponibili a rendere tutto pubblico e non hanno nascosto il loro rammarico (e quello dei detenuti) per la decisione incomprensibile della Roma che ha limitato così la visibilità della visita. Lamela – anche lui rimasto spiazzato dalla decisione – ha quindi incontrato 50 detenuti ai quali ha concesso autografi, foto e qualche gadget ricevendo in cambio una torta e un gagliardetto della Roma inciso nel legno. “Sono rimasto colpito da questo mondo e sono felice di aver regalato un sorriso a questa gente”.
186085
BOC User
09/03/2013 20:23:43
ONORE AD AURELIO
ROMA (4-2-3-1): Stekelenburg; Piris, Burdisso, Castan, Torosidis; De Rossi, Florenzi; Marquinho, Perrotta, Lamela; Totti.
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BOC User
06/03/2013 00:22:58
Onore a chi muore da combattente...
Venezuela, l'annuncio del vicepresidente:
«Chavez è morto, è stato avvelenato»

Il presidente, 58 anni, sconfitto dal cancro dopo una lunga lotta. Esercito schierato in tutto il paese. Maduro: «Attacco per destabilizzare il paese, malattia inoculata come ad Arafat». Gli Usa: accuse assurde

CARACAS - Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, operato nei mesi scorsi di cancro, è morto a Caracas alle 16,25 ora locale. Lo ha annunciato in tv il vice presidente e suo delfino designato, Nicolas Maduro. «È un momento di profondo dolore», ha detto Maduro, interrompendosi fra i singhiozzi, in un discorso televisivo alla nazione. Maduro aveva detto che Chavez si era ammalato perché «è stato attaccato», come è successo con il leader palestinese Yasser Arafat sostenendo che «una commissione specia le di scienziati» potrà confermare questa tesi.

Maduro. «Chi muore per la vita non può essere considerato morto», ha sottolineato Maduro: «Nelle prossime ore renderemo noti tutti i programmi per rendere omaggio al nostro comandante», ha aggiunto, chiudendo il suo intervento con un «Que viva Chavez!».

Il complotto. Maduro aveva denunciato l'esistenza di un «piano per destabilizzare» il Venezuela dietro la malattia del leader Chavez. Maduro ha parlato durante una riunione del governo trasmessa in diretta TV. Il ministero degli esteri venezuelano ha comunicato l'espulsione di un secondo funzionario dell'ambasciata statunitense a Caracas, dopo quello annunciato oggi da Maduro. Si tratta di Debling Costal ed entrambi sono accusati di ingerenza e cospirazione.

La replica. Gli Stati Uniti respingono le accuse di cospirazione mosse riguardo alla malattia di Hugo Chavez. «Sono accuse assurde», ha detto un portavoce del Dipartimento di Stato.

Esercito schierato. Dopo la morte del presidente, le forze armate del Venezuela assicureranno il rispetto della Costituzione: lo ha detto il ministro della Difesa, Diego Molero, invitando «il popolo all'unità e la concordia tra le parti». «Continueremo a lottare per l'ideale» della rivoluzione bolivariana, ha sottolineato Molero, «con lealtà, amore e morale».
185781
BOC User
04/03/2013 17:58:37
in onore del fu caciara
184966
BOC User
24/02/2013 21:38:50
Onore a...
184958, sante parole! E chissà do stavano a roma-fiorentina 4-2, e a genoa-roma 2-4 e inter-roma 1-3, o pure nella vittoria in coppa urtras a firenze, chi lo sa...Per non parlare de quelli che il primo anno di Ranieri, nonostante 26 giornate d'imbattibiità, s'erano rotti er cazzo perchè la squadra giocava male, da minestraro, vinceva de culo...epporcoddio!
184749
BOC User
21/02/2013 22:36:09
ONORE AL GB
E a er Perplesso che se lo merita
183466
BOC User
06/02/2013 09:52:31
onore imperituro...anna galiena
181844
BOC User
17/01/2013 13:23:59
ONORE A MARCO STRONZI
181298
BOC User
10/01/2013 12:40:07
onore al vecchio benigni, ora servo del potere
181278
BOC User
09/01/2013 18:38:46
ONORE A BREZNEV
181140
BOC User
06/01/2013 23:22:04
onore al suocero anche per questa...
...o con Topolino e Paperino (al massimo con PLUTO).
181069
BOC User
04/01/2013 11:18:31
ONORE AR GB GRATIS E SENZA PUBBLICITA'
È UNA SCOMMESSA da 20 dollari l'anno, quella di Andrew Sullivan. Blogger politico di lungo corso e di alto profilo, ha deciso che il suo blog The Dish lascerà Daily Beast, il sito che l'ha ospitato negli ultimi anni, per lanciarsi in una nuova avventura, senza pubblicità e pagata dagli utenti stessi con un abbonamento
Quarantove anni, conservatore e dichiaratamente omosessuale, Sullivan è un ex redattore di New Republic e autore di diversi libri.
Perché, come dice in maniera molto schietta lo stesso Sullivan, "io e i miei colleghi ci facciamo il culo. E ci meritiamo di essere pagati".
181025
BOC User
02/01/2013 13:48:09
QUANTO ONORE ULTRAS
"...io per tutta risposta che faccio? Inizio a pisciare..."
180934
BOC User
27/12/2012 22:02:02
A proposito di autografi: onore a...
...quel ragazzino che stava con me alle elementari e faceva finti autografi di giocatori della Roma, per poi scambiarli con cibo e/o figurine Panini. A tutti piaceva pensare che fossero veri.
180870
BOC User
24/12/2012 02:49:25
Onore a chi c'ha lasciato

Bruno, cent’anni in Paradiso

di TONINO CAGNUCCI

«Io c’ero quando è nata la Roma». E adesso
lei ti vede morire. Se ne è andato nei giorni
in cui tutti festeggiano una nascita. Pure in
questo è stato romanista Bruno Michetti.
Bruno aveva compiuto cent’anni ad aprile.
Lui non solo l’aveva vista l’Alba della Roma,
ma ci aveva giocato. «L’Alba era la squadra
della gente - diceva - il Roman quella aristocratica.
La Lazio? No». La Lazio no, diceva.
E uno se ne innamorava. «La Lazio a Roma
non esisteva, a Testaccio il 95% erano romanisti,
l’altro 5% agnostici» diceva. E la Lazio?
«La Lazio no». Lo diceva, lo diceva, e lo
ripeteva. Frequentava il bar di Attilio Ferraris
che giocava a boccette, perdeva e non ci
stava; giocava insieme a Fulvio Bernardini
nella selezione universitaria di Economia e
Commercio «e bisognava passajela per forza
sennò s’arrabbiava». Era nato a Testaccio
e quando «sorse il Campo non ce l’aspettavamo
perché lì c’era una lavanderia». Stava
nei popolari, nella curva vicino al Cimitero
degli Inglesi, in quel Roma-Juve 5-0 che
diede il là al primo film sul calcio nel Cinema.
Bruno Michetti come tutti i romanisti
aveva un grande rimpianto: la finale con il
Liverpool. Ma lui aveva un motivo in più di
tutti i romanisti per avercela come una
ferita infinita. Dal 1940 al 1947 era stato
prigioniero degli inglesi in Tibet, che una volta
in quei sette anni gli fecero per regalo una
corda: serviva per impiccarsi. Non la usò
perché un’altra volta lì - in una palafitta alle
pendici dell’Himalaya - arrivò una lettera
di suo padre dove c’era scritto che la Roma
aveva vinto lo scudetto. Quando l’ha raccontata
questa storia Bruno a cent’anni e
un giorno s’è messo a piangere. Poi ha aggiunto.
«Capisci, la Roma è stata la mia vita».
Per questo è stata bellissima.
180770
BOC User
21/12/2012 10:52:56
ONORE A CHINELLATO