Lo hanno fermato alle 23.35 di venerdì in corso Garibaldi dopo che alcuni cittadini avevano segnalato la presenza di una persona in evidente stato d’ebbrezza che tentava di colpire i passanti con calci e pugni. Il lato oscuro di Clark Kent? No, diHector Raul Valenzuela Canales, cileno di 26 anni che dopo un numero spaziale di birre si è trasformato nell’uo – mo d’acciaio.Dopo averaggredito il personale del 118 intervenuto per sedarlo, si è scagliato con calci epugni contro gli agenti al gridodi: «Poliziottidi m…iononho paura di voi perché sono Superman!». Poi si è spogliato e ha indicato la maglia con la “S” stampata sopra. «Non mi credete? Non vedete che c’è scritto?». Infine, quando i sei poliziotti hanno tentato di bloccarlo, ha tirato una testata al lunotto posteriore della volante mandando in frantumi il vetro.
Lui, Superman, si è solo graffiato superficialmente l’orecchio:
Il vero show, però, è iniziato in Questura: «Io faccio arti marziali, capoeira e karate. Me ne vado quando voglio, mi basta spiccare il volo. Vi rompo come il vetro. Avete sbagliato persona stavolta, io sono Superman! ».
Erano le ore 7.00 del mattino circa. Mi trovavo sul GRA, Autogrill nei pressi di uscita X. Mi apprestavo a leggere quotidiano Il Messaggero, bevendo cappuccino, quando vedo entrare nel luogo suddetto energumeno alto circa 190 cm con tuta SS Lazio che si avvicina spavaldo al bancone e, parlando con barman, proferiva la seguente frase: "aho ammazza è bravo zichichi eh, però st'anno sete mijorati, ne ate presi solo 4 e invece l'anno scorso 5, bravi, ahahah." E poi aggiungeva: "famme un cappuccino intanto che vado ar cesso!" Il giovane barman faceva il Cappuccino e li ebbi una idea, sebbene rischiosa. Chiedo al giovane: "ma ti sta simpatico quel ragazzo? è un tuo amico?" e lui: "macchè, lo odio, ogni giorno che la lazio vince e la roma perde viene qua a rompe i coglioni, è un figlio di puttana". A quel punto, convinto del suo appoggio, gli spiego il piano, precisando di non preoccuparsi e che, in caso di mancata riuscita, mi sarei assunto io ogni responsabilità verso l'energumeno. Preparo per circa secondi 15 scatarro misto pasta sfoglia e crema del cornetto che stavo mangiando, tutto all'interno della mia bocca, lo rendo denso e poltiglioso e dopodichè lo riversavo all'interno del cappuccino, approfittando del fatto che nessun altro era presente in quel momento. Purtroppo non ho potuto lasciare biglietto che avevo già pronto, poichè il giovane barista non ha saputo darmi notizie circa eventuale mezzo parcheggiato del laziale ne altre sue cose erano nei paraggi. Mi congedavo dicendo al giovane: "fatte dì se j'è piaciuto". E lui, felice e divertito, ha sorriso e fatto l'occhiolino.
Sono le ore 20.30 circa. Mi trovo in zona B, periferia estrema di Roma Est, fuori da una palestra della zona. All'interno il ragazzo che sta all'accettazione, obeso, 25 anni circa, brutta pelle, sguardo loffio, con tutta anno 2008/09 della SS Lazio, parla con amico dicendo: "aho l'artra sera me so visto le comiche su Rai1, quelli parlano parlano ma se pe na vorta nun je gira Totti nun fanno un cazzo, ma tanto tra un pò ha finito de girà pure lui." E poi ride. Il tutto con espressione astiosa e cattiva. Attendevo 7, 8 minuti per riflettere su possibile rivalsa, ma rilevavo difficoltà non indifferenti e pertanto ero in procinto di rassegnarmi a tornare a casa a mani vuote e senza aver il piacere di informare la presente Brigata OC delle gesta. Quando invece ad un tratto avevo colpo di fortuna poichè il govane parlando con amico lo informava di avere la vettura, una Lancia Thema, parcheggiata in doppia fila davanti alla palestra e che quindi avrebbe potuto lasciare lì anche la sua perché tanto in quel vicolo non sarebbe mai passato nessuno. Così esco e con una chiave in mio possesso scrivo sulla portiera anteriore lato guidatore, a caratteri cubitali, la parola "LAZIO" e su quella posteriore la parola "MERDA". Poi lasciavo biglietto che avevo già pronto: "Sto sfregio te tocca, gran brutta faccenda, ma sciacquate quer cesso de bocca, prima de parlà de na leggenda. AsR"
Sono le ore 22 circa. Mi trovo presso locale in zona Y, Roma. C'è un ricevimento, con aperitivo offerto per festeggiamenti legati a matrimonio, con tanto di ricco buffet, seguito da cena in tavola imbandita. Mentre mi avvicinavo per servirmi delle pietanze del buffet sento conversazione di due individui, 40 anni circa, corpulenti e facce brutte che dicevano: "aho er boro netto oggi je n'ha fatti artri due, mo se la sentirà calla, ma tanto do cazzo va, uno o du anni e se leva dar cazzo finalmente". Preso da ira incredibile rivolgevo loro sguardo di sdegno. Poi escogitavo piano per circa 11, 12 minuti. Appena seduti a tavola prendevo posto accanto a individui palesemente laziali e attendevo il momento giusto per agire. Dopo circa due ore uno dei due, quello sedutomi accanto, si alza per andare forse in bagno e lì velocemente versavo dentro all'ottimo tiramisù al cioccolato che gli era stato servito poco prima circa numero 5 cl di lassativo Guttalax, pari a 15-20 gocce approssimativamente. Poi inserivo dentro a tasca della giacca posata sulla sedia biglietto che avevo già pronto: "ammazza che cacata che hai sfogato... te rode che ha segnato il Capitano? mica è la prima vorta che t'ha purgato... ce sei abituato a sto bruciore d'ano... AsR"
BARCELLONA P.G. Un immigrato nigeriano che dal carcere di Reggio Calabria era stato trasferito all'Ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto, con un morso ha amputato la falange del dito medio della mano destra a un ispettore della polizia penitenziaria. L'immigrato, divincolandosi durante la terapia che gli stava per essere praticata, si è scagliato contro l'ispettore e, nelle fasi concitate, si ipotizza che abbia potuto addirittura ingoiare la falange. Il ferito, subito soccorso, è stato trasportato all'ospedale Papardo di Messina e da lì trasferito al Policlinico, dove nel corso della serata è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico alla mano. Un secondo agente, che stava aiutando il collega, è rimasto anch'esso ferito anche se in maniera meno grave. Il nigeriano protagonista dell'aggressione ai due agenti era arrivato solo da pochi giorni da Reggio Calabria per essere tenuto sotto osservazione a causa dei disturbi manifestati durante la sua detenzione in Calabria. L'uomo poco prima dell'imprevedibile reazione era stato visitato dallo psichiatra che ne aveva constatato uno stato di eccessiva agitazione psico-motoria.
La “Forza d’Urto” dei nuovi vespri siciliani é sempre più incontenibile. Gli argini isolani hanno da poco ceduto. La Rivoluzione é ora in Calabria. Il fervore popolare ha attraversato lo stretto ed ha raggiunto la punta dello Stivale. Chissà se riuscirà ad abbracciare tutta la Patria. Forse, a quel punto, i telegiornali finalmente ne parleranno.
La rivolta popolare é comunque, ad oggi, ancora in fase embrionale. Sta a tutti noi italiani fare in modo che non si esaurisca. In queste ore, sono gli autotrasportatori calabresi che stanno facendo la loro parte. A Villa San Giovanni, importante crocevia della viabilità italica, luogo d’attracco dei traghetti da e per la Sicilia, snodo strategico in cui le merci vengono messe su ruota e smistate in tutta la nazione, tutto é fermo.
É la gente comune che fa l’Italia, la gente semplice, quella che lavora nelle raffinerie siciliane o sulle autostrade calabresi. Chi governa forse non ha ben compreso che senza di loro, senza di noi, l’Italia non esiste. Senza la preziosa manovalanza la società italiana si paralizza. E allora perché la si bastona con pesantissime tasse, perché le si nega la pensione e un posto di lavoro sicuro? L’economia va rilanciata, non repressa: la gente va aiutata, non spremuta come un limone e poi gettata via.
Monti sta accondiscendendo ad ogni richiesta dell’Europa, siamo ricattati, ci stanno facendo credere che senza il potere economico della BCE o del FMI l’Italia fallirà. Sempre più soldi verranno chiesti agli italiani. Vorrei davvero però sapere in quanti credono ancora nel progetto Euro. Quanti italiani sono veramente disposti a tutti questi sacrifici per mantenere in piedi l’idea di una moneta unica, di un Europa Unita. Nessuno ce l’ha chiesto, la voce del popolo italiano é stata messa a tacere, ci hanno imposto un governo tecnico che sta decidendo per noi, che ha già deciso di “dissanguarci e delacrimarci” tutti.
Siciliani e calabresi sono i primi di tanti esasperati. Ora serve anche l’apporto dei fabbricanti veneti, dei mercanti liguri, dei commercianti romani, dei negozianti napoletani, degli imprenditori milanesi: Tutti insieme recapiteremo a Monti e ai suoi commensali d’Europa un bel messaggio: “Giù le mani dall’Italia. Gli italiani non ce la fanno più a dover pagare per i vostri errori. Ridateci la nostra patria, la nostra sovranità.”
In Europa, storicamente, tutti i tentativi di super-agglomerazione di stati sono miseramente falliti: ne se qualcosa Cesare, Alessandro Magno, Ottone, Napoleone, quello psicopatico di Hitler. Prima le invasioni erano militarizzate: i popoli si sottomettevano con le guerre, con il terrore. Poi ci hanno provato con la “diplomazia politica”, con la creazione a tavolino della Jugoslavia e dell’URSS. Altri tentativi miseramente falliti. Non sono io a dirlo, é la storia.
Ora c’è solo un modo per compattare tutta l’Europa sotto una bandiera: l’invasione dei mercati, le speculazioni finanziarie e la compravendita dei debiti pubblici delle nazioni.
Le grandi banche lo possono fare, lo stanno facendo. Ci stanno compattando tutti per vampirizzarci più facilmente.
L’Italia però non ci sta, o meglio, ad oggi, siciliani e calabresi non ci stanno.
“SE UN UOMO CAMMINA CON LA SCHIENA RICURVA, LA SCHIENA SI STORCE. SE E’ UN POPOLO INTERO A FARLO, SI STORCE LA STORIA”.
Presidi anche in Calabria da Catanzaro a Reggio, lungo l'A1 e ai traghetti
Sciopero dei tir in Sicilia
Con l'inizio della settimana, è scattato lo sciopero dei trasporti in Sicilia "Operazione vespri siciliani". La protesta, promossa da "Forza d'urto" - il movimento nato da Autotrasportatori Aias, Movimento dei Forconi, pescatori, imprenditori agricoli e da altre organizzazioni - durerà cinque giorni, e si concluderà alla mezzanotte di venerdì prossimo. A Palermo blocchi al porto e nel primo tratto della A19 fino a Villabate. Blocchi anche nell'agrigentino. Code agli ingressi in autostrada
PALERMO -Blocco totale del trasporto in Sicilia dalla mezzanotte di lunedì. L'iniziativa di protesta, che si concluderà alle 24 di venerdì prossimo, è stata promossa da numerose aziende di trasporto, strutturate e non strutturate, che hanno aderito al movimento "Forza d'Urto" che vedeva già la partecipazione degli autotrasportatori dell'Aias, del "Movimento dei Forconi, degli imprenditori del settore agricolo, dei pescatori e di diverse altre categorie. All'origine della protesta il caro carburanti che penalizza l'economia. Rallentamenti del traffico si sono registrati sulla strada statale 624 Palermo-Sciacca e sulla statale 121 tra Bolognetta e Palermo. Presidi di autotrasportatori sono stati istituiti al porto di Palermo ed a Termini Imerese. Disagi allo svincolo di San Gregorio, a Catania, e in quello di Acireale, con una lunga fila di tir fermi. Presidi sulla strada che collega Francofonte a Catania e sulla 417 per Gela. Della ventina di blocchi previsti dal Movimento, molti si concentrano nel catanese. Dal porto del capoluogo si è mosso verso la Prefettura il corteo dei pescatori aderenti al Apmp (Associazione pescatori marittimi professionali). Pesanti disagi anche nel nisseno a causa dello sciopero. I distributori di carburante del capoluogo hanno esaurito le scorte di benzina e gasolio a causa del blocco delle vie d'accesso alla città. Ieri mattina già a partire dalle 9 il traffico in entrata e uscita da Caltanissetta è andato in tilt a causa di blocchi stradali che hanno paralizzato la strada statale 640, sia nel tratto della bretella che collega l'autostrada A19 con Caltanissetta, sia all'imbocco per Agrigento. In tutta la regione già da domenica le prime file ai distributori di carburante a causa del fermo. La protesta corre anche su social network come twitter: tra gli ashtag per seguire in diretta i blocchi, #fermosicilia e #forconi.
Sciopero in Sicilia.Secondo giorno: Bloccate le autostrade ed i caselli
Poche righe sparse ma la notizia della protesta si diffonde col passaparola. Quasi nulla l’informazione negli organi di stampa Di Salvatore Costanzo
CATANIA – Forse perché la notizia non è stata reputata degna d’attenzione o forse perché offuscata dal disastro della Costa Concordia, che ha attirato nelle ultime 36 ore l’attenzione di tutto il mondo, è passato in secondo piano lo sciopero degli autotrasportatori in Sicilia. Un blocco di 5 giorni che potrebbe mettere l’isola in ginocchio.
Con poca attenzione a livello locale e totale silenzio a livello nazionale, sono poche le testate giornalistiche che hanno affrontato l’argomento, sia per cercare di capirne i motivi della protesta, sia per chiarire quali possano essere i disagi nell’isola. Già perchè trattandosi di un’isola, la Sicilia difficilmente ha modo di difendersi da uno sciopero che potrebbe fare mancare in 5 giorni anche alcuni beni di prima necessità. Vero è che rimangono garantiti i servizi primari, ma è altrettanto vero che solo grazie al passaparola alcuni eletti sono potuti arrivare a fare carburante nella tarda serata di domenica, carburante che appunto nei prossimi giorni potrebbe iniziare a scarseggiare se non addirittura a mancare del tutto. Nel frattempo alcune aziende siciliane (caseifici, latteifici etc…), hanno bloccano la produzione perchè mancanti dei contenitori che sarebbero dovuti arrivare da fuori.
Che ci sia una volontà politica (e quindi dell’editoria che l’appoggia) di far passare la protesta nel silenzio?
Nel frattempo inizia il secondo giorno di sciopero. Bloccati alcuni punti nevralgici come l’autostrada Palermo-Catania A19 all’altezza di Villabate e il casello di ingresso a Catania. Grandi disagi a Modica e in tutto il ragusano e siracusano. A Gela, durante alcuni tafferugli, spaccata in frantumi la vetrina di una tabaccheria. Il tutto mentre il governatore Lombardo tace, e con lui i telegiornali nazionali, troppo presi dal commentare dopo la sciagura del Giglio, il declassamento dell’Italia, come se non ci fossimo già accorti ,per essere attuali, di un paese che naviga sugli scogli.
Sono le ore 23.25 circa. Da poco terminata la partita Napoli - Bologna con risultato di 1-1 alla quale ho assistito presso un Pub in zona y. Al termine della partita sentivo due motociclisti con spiccato accento partenopeo commentare negativamente la prestazione del Napoli i quali proferivano le seguenti parole: "e chi t'ammuort, se vincevamo stasera staccavamo pure chill' giallozozz'" seguite poi da risata associata a bevuta di birra. Mi alzo cercando di precederli, esco e, dopo attesa di circa un minuto per far rientrare coppia che era provvisoriamente uscita, appena rimasto finalmente da solo, urinavo sulla sella di Honda CBR lucido di autolavaggio e lascivo biglietto che avevo già pronto: "chiami me giallozozzo, te che soffri de colera? er piscio su sta sella è offerto da tutta Roma intera! ciao napolecane. AsR"