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Robin Williams conquista Roma tra insulti a Bush e il rap del Papa Show del divo, che ne ha per tutti: da Berlusconi a Clooney E poi la performance hip hop di un fantomatico "Pope Diddy"... di CLAUDIA MORGOGLIONE
Robin Williams
ROMA - C'è una sola star del cinema capace di trasformare un evento istituzionale come la conferenza stampa di un film in uno show a tutto campo. Improvvisando, tra le altre cose, un rap "vaticano" eseguito da un fantomatico Papa Diddy ("pensate che bello se invece di un panzer tedesco avessero eletto un Pontefice afroamericano"), che strappa applausi a scena aperta. Ebbene, questo divo è Robin Williams, giunto in Italia per presentare la black comedy The Big White, da venerdì nelle nostre sale.
Diretta da Mark Mylod (già regista del cult Ali G), la pellicola è un chiaro omaggio al cinema dei fratelli Cohen, con ambientazioni che ricordano molto il loro Fargo . Stavolta, però, l'azione non si svolge in Minnesota ma nell'ancora più freddo Alaska, dove l'agente di viaggi fallito Paul Barnell (Williams), pur di trovare i soldi necessari a curare l'amata moglie mentalmente disturbata (Holly Hunter), decide di truffare l'assicurazione per riscuotere una polizza sulla vita del fratello (Woody Harrelson), grazie a un cadavere scoperto per caso nel cassonetto. Ma a complicare la già intricata vicenda ci sono il perito della compagnia assicuratrice (Giovanni Ribisi), la sua fidanzata esperta in cuori solitari (Alison Lohman), due killer della mafia e lo stesso fratello presunto morto...
Ma The Big White è solo uno dei tanti argomenti affrontati dal divo, che in conferenza stampa esordisce con un misto di italiano e inglese: "Too much drink... stanco morto... troppo Viagra - scherza - se Dabliu (il presidente Usa, ndr) prendesse il Viagra diventerebbe più alto". Poi le risposte ai cronisti.
Questo è un film indipendente, così come gli altri in cui ha recitato negli ultimi anni... una scelta precisa? "No, è che non mi hanno offerto film grandi! La cosa più difficile, quando si partecipa a un film piccolo, è cercare di venderlo, di trovare un distributore... ma in questo genere di opere c'è molta buona sostanza. E poi ti permettono di stare lontano dagli studios, il che non è male".
Il personaggio che lei interpreta si mette nei guai per amore: lei condivide questo sentimento assoluto? "Io per amore mi sono sposato. E come le due donne proagoniste del film sono l'ancora di salvezza per i rispettivi uomini, così lei mi salva ogni giorno... senza di lei certamente non sarei qui".
Tornando al film, l'altra sua caratteristica è il mix tra divertimento e malinconia. "Io sono nato come comico puro, ma adesso si fanno più film con questa vena maliconica che pervade l'America di oggi. E poi sono anche più vecchio, ho 54 anni".
C'è un comico italiano che apprezza? "Ovviamente Roberto (Benigni, ndr ): mi piace moltissimo, è un comico con una vena politica che può prendere in giro pure il Papa, perfino un Papa tedesco. Pensate però che bello se fosse stato eletto, invece di un panzer, un Papa brasiliano: avrebbe ballato la samba con le suore, le avrebbe battezzate 'Le sorelle del ritmo'. Oppure sarebbe stato bello un Papa afroamericano, si sarebbe chiamato Pope Diddy (gioco di parole col nome del rapper Puff Diddy, ndr) e dalla Papamobile avrebbe fatto diffondere musica a palla" (e qui parte un irresistibile, improvvisato rap con un perfetto stile alla 50 Cent).
Le sue doti comiche sono universalmente riconosciute. E del resto erano evidenti già ai tempi dei telefilm Mork e Mindy, di cui lei era protagonista. "Già, quella serie la chiusero dopo 'soli' quattro anni. La cosa negativa è che se continuava avrei guadagnato un sacco di soldi, quella positiva è che quell'addio mi ha permesso di non restare intrappolato nel ruolo".
Le piacerebbe girare un film da regista? "No, non se sento alcun bisogno. E' una cosa che non ho alcune intenzione di fare, se devo fare qualcos'altro oltre l'attore meglio il catering: anche perché non c'è ancora nessun attore-catering, mentre di attori-produttori o attori-registi ce ne sono a bizzeffe. Come George Clooney, che ha tutto. E tutti".
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