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21/02/2013 22:36:09 |
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ONORE AL GB
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E a er Perplesso che se lo merita
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184097
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14/02/2013 00:14:46 |
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onore
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Tecnicamente si chiama "sindrome da eccitazione sessuale persistente". In pratica, si tratta di una malattia che rara: chi rimane colpito piò avere fino a cinquanta orgasmi al giorno. Una sindrome che, diversamente da quello che si potrebbe pensare, non è affato piacevole. Anzi, conviverci è veramente difficile. A raccontare il suo calvario di donna alle prese con questa malattia è una ragazza di 22 anni della Florida che ha detto: "E' una tortura, è come vivere in un incubo. A volte per raggiungere l'orgasmo mi basta la vibrazione di un cellulare".
Il precedente La ragazza ha scoperto di soffrire della sindrome da eccitazione sessuale persistente da bambina (aveva otto anni) e ne parla come qualcosa di versamente doloroso. Un'altra donna, affetta dalla stessa malattia, lo scorso anni preferì togliersi la vita. Soffriva da 16 anni del disturbo. "Mi dicono - confessa - che sono una ninfomane, ma la gente non capisce. Spero che un giorno ci sarà più comprensione per quello che mi sta succedendo e che la mia testimonianza possa essere di supporto a qualcuno".
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05/02/2013 15:02:36 |
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ONORE
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COMUNICATO STAMPA "ZEMANLANDIA è UN FIORE CHE NON MUORE" DEGLI UTENTI STORICI DEL FORUM DEL SITO UFFICIALE DI ZEMAN inviato al Presidente Pallotta, all'AS ROMA, a ROMA CHANNEL e alle maggiori testate di informazione nazionale e della Capitale...
Si prega di dare ampia diffusione al presente COMUNICATO STAMPA a firma degli utenti storici del forum del sito ufficiale di ZEMAN
RESTITUITE A ZEMAN LA SUA PANCHINA Tutto ciò che c’è da sapere sull’esonero di ZEMAN.
L’esonero di ZEMAN è iniziato alla sesta giornata, dopo Juventus-Roma, quando la società, nelle persone di Baldini e Sabatini, rimanendo silenti di fronte all’attacco pubblico di De Rossi al suo allenatore, hanno dato l’astura col loro silenzio a tutta una serie di comportamenti antiprofessionali da parte di alcuni calciatori. Un silenzio inaccettabile che ha manifestato all’ambiente l’assoluta latitanza del duo BALDINI SABATINI nel sostenere l’allenatore. Un silenzio che ha permesso a Pjanic di offendere Zeman dopo un gol, a Marquinho di sputare davanti a Zeman per una sostituzione, a Stekelenburg di mettere in discussione un compagno di reparto e la scelta della società di acquistarlo. Baldini e Sabatini si sono mai interrogati sulla strana coincidenza dei malesseri che colpivano alcuni giocatori (i soliti) nei primi giorni della settimana in cui erano in programma le sedute atletiche, quelle in cui era necessario correre e sudare per mettere benzina nelle gambe per poter espletare al meglio il calcio zemaniano? E’ plausibile l’inerzia di Baldini e Sabatini, incapaci di prendere una posizione forte contro una stampa che ha consegnato Zeman e giocatori come Tachtsidis e Goicoechea al massacro mediatico, diventando in tal modo complici del massacro? Nella conferenza stampa alla vigilia della partita di Bologna, Zeman ha lanciato il grido d’allarme denunciando andazzi consolidati per l’assenza di regole comportamentali e il malcostume di giocatori (De Rossi??) che, chiamati privatamente da giornalisti (Mangiante e quelli delle radio romane??) rilasciano non già dichiarazioni non autorizzate, che di per sé sarebbe grave, ma peggio ancora fanno le spie confidando episodi che dal chiuso di Trigoria non sarebbero mai dovuti uscire. In quella conferenza stampa Zeman è lasciato solo a dover manifestare il suo disappunto per le dichiarazioni di Stekelenburg, che qualsiasi società seria che si rispetti avrebbe multato e messo fuori rosa, perché dichiarare pubblicamente che Goicoechea è un acquisto inutile significa fare stalking contro un compagno di squadra. E di fronte a tutto questo il duo Baldini-Sabatini che fanno??? Invece di interrogarsi nel chiuso di Trigoria sulle parole di Zeman o quanto meno chiedere conto delle sue dichiarazioni per capire quali fossero le regole comportamentali infrante, blaterano pubblicamente contro Zeman avallando comportamenti non consoni dei giocatori ribelli e indisciplinati; Baldini con le sue parole piccate sulla credibilità da conquistare e Sabatini con un attacco frontale a Zeman teso esclusivamente a destabilizzarlo. Da qui è seguita la farsa di Sabatini della finta fiducia con relativa conferma, mascherando lo scempio della sua precedente conferenza stampa con un laconico “si era acceso un dubbio sulle sue dichiarazioni rilasciate sabato” che copre di ridicolo Sabatini per la tempistica del chiarimento. Ma come nelle più collaudate messe in scena del nostro calcio, di fatto il duo Baldini-Sabatini hanno consegnato nelle mani dei giocatori ribelli e indiscplinati il destino dell’allenatore: perdere col Cagliari in maniera indegna per sancire definitivamente un esonero già scritto da tempo. Del resto l’azionista della Roma Staderini già il 29 gennaio aveva preannunciato in un’intervisto l’epilogo del disegno strategico “Se si leggono i giornali o si ascoltano certe radio diventa tutto molto evidente: si voleva impallinare Zeman come accadde quando Moggi lo fece chiamare a Napoli...“ Fiducia fino a venerdi, che ne pensa? “Si da la possibilità ai giocatori di “tradire” l’allenatore." Queste la parole di Staderini… E così stato. Il tutto con la sottile regia di un fomentatore di professione, quello intorno al quale è stato costruito ad arte un dualisimo con Zeman servendosi abilmente di una stampa connivente. Un film già visto negli ultimi anni a Roma è che ha mietuto altre vittime tra gli allenatori. 2009 SPALLETTI “Me ne vado perché non vedo più i comportamenti giusti”. 2011 RANIERI si dimette “per dare una scossa al gruppo” perché i giocatori “non devono più avere capri espiatori”. 2012 LOUIS ENRIQUE ”Ho sempre detto che non mi sarei mai attaccato alla sedia e quando avrei visto che ero un peso per la squadra sarei andato via. Me ne sono accordo dopo la gara di Firenze. Sono stanco”. 2013 ZEMAN "“Servono regole e disciplina. Senza queste componenti, non potrà mai esserci una squadra”.
Per tutti questi motivi i sottoscritti, utenti storici del FORUM del sito ufficiale di ZEMAN, - considerato che l’avvento di Zeman sulla panchina della Roma ha portato un incremento sensibile del numero degli abbonamenti e un numero di spettatori che da anni non si vedevano all’Olimpico, - considerato che Zeman è l’unico artefice della valorizzazione dei giovani, in una squadra che risulta essere la seconda più giovane del campionato; - considerato che lascia la Roma con il miglior attacco del campionato e con un piede in finale di Coppa Italia, chiedono con fermezza e determinazione l’immediato reintegro di mister ZEMAN sulla panchina della Roma, il contestuale sollevamento dai rispettivi incarichi di Sabatini e Baldini e per giugno la cessione di De Rossi. E per dirla con Paolo Liguori, ORA I SOMARI POSSONO RAGLIARE.
Distinti saluti e sempre FORZA ZEMAN "ZEMANLANDIA è UN FIORE CHE NON MUORE"
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182555
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27/01/2013 21:47:57 |
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QVANTO ONORE
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Mi trovavo alle ore 19.06 in luogo X, quartiere Montemario. Mentre sorseggiavo il mio ponce e fumavo la mia pipa udivo all'esterno del locale un forte rumore di motocicletta con relativa sgommata e guardando dalla vetrata vedevo scendere il motociclista che lasciava parcheggiato il veicolo lì di fronte. Si introduceva nel locale un individuo di età ricompresa tra i 18 e i 22 anni, con la felpa della Società Sportiva Lazio che si intravedeva sotto il Loden. Si avvicina al bancone e con aria non scherzosa né tantomeno giocosa o cordiale dice al barman: "AMMERDE VE PENSAVATE DE ARIVA' A -7 OGGI VE? ANCORA CHE PARLATE AO, SETE DEE MERDE, VOI E QUER COJONE IN PANCHINA, CHE A OGNI PARTITA JE REGALA I GOL ALL'AVVERSARIO PERCHE' LUI DEVE SEMPRE GIOCA' DAVANTI.."
Preso da ira irrefrenabile mi alzavo dal tavolo e mi recavo nel bagno dopo aver ingerito numero 4 perle di Guttalax. Entravo nella toilette e producevo una defecazione immonda alla quale aggiungevo scatarri che avevo ben prodotto mediante scorpacciate ad hoc di pizza bianca che avevo da poco effettuato. Uscivo dal bagno e, messo piede in strada, riversavo la poltiglia tutta sul sedile della moto, lasciando biglietto che avevo già pronto:
"STAI TANTO A CRITICA' ER BOEMO... PURE NOI LO FAMO QUANNO GIOCA MALE MA TU NUN POI PARLA' PERCHE' SEI SCEMO OLTRE CHE 'N FROCIO LAZIALE. MA STA TRANQUILLO PE TE E' ANCORA FESTA CO RIGORI E FALLI INVENTATI A OGNI GIORNATA SFRUTTA STO POCO TEMPO CHE TE RESTA E GODITE STA PUZZA DE IGNOBBILE CACATA AsR"
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181345
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11/01/2013 13:28:06 |
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L'amante vivrà ma con disonore...il vigilante gran cornuto preso per culo
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Amante sotto al letto salvato dal 113
E' successo in via Augusto Dulceri, a Torpignattara. L'uomo era bloccato nella scomodissima posizione dal ritorno inaspettato del marito della donna
di EMILIO ORLANDO
"Pronto, polizia? Sono in ostaggio sotto a un letto". L'operatore del 113 ha pensato, nell'ordine, a uno scherzo, un pazzoide o un ubriaco. Ma a chiamare da un appartamento di via Augusto Dulceri, Torpignattara era l'amante di una signora quarantenne. L'uomo era bloccato nella scomodissima posizione dal ritorno inaspettato del marito della donna, una guardia giurata che avrebbe dovuto "staccare" all'alba e che, invece, si era presentato alle 2 di notte col mal di pancia.
La moglie è riuscito a tenerlo fuori dalla camera da letto dopo aver nascosto l'amante ma la difficilissima situazione si stata prolungando troppo e il marito, tra l'altro, era armato. "Se quello mi scopre mi spara", ha incalzato l'uomo, terrorizzato.
Gli agenti sono riusciti ad allontanare il vigilante con la scusa di un tentato furto della sua auto. Poi, di soppiatto, hanno fatto sgattaiolare via l'amante della moglie. La parte più difficile è arrivata al commissariato, quando i poliziotti hanno dovuto spiegare al marito ingannato il vero motivo dell'intervento. L'appartamento, per precauzione, è ancora discretamente sorvegliato.
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181234
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08/01/2013 17:49:44 |
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ONORE
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08/01/1999 (14 anni fa) Si è sentito poco bene Corrado. Quando conduceva il pranzo è servito ha ospitato Gnafo a cui nella stessa puntata è capitata 4 volte la dieta.
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181102
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05/01/2013 17:32:30 |
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ONORE
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181069
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04/01/2013 11:18:31 |
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ONORE AR GB GRATIS E SENZA PUBBLICITA'
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È UNA SCOMMESSA da 20 dollari l'anno, quella di Andrew Sullivan. Blogger politico di lungo corso e di alto profilo, ha deciso che il suo blog The Dish lascerà Daily Beast, il sito che l'ha ospitato negli ultimi anni, per lanciarsi in una nuova avventura, senza pubblicità e pagata dagli utenti stessi con un abbonamento Quarantove anni, conservatore e dichiaratamente omosessuale, Sullivan è un ex redattore di New Republic e autore di diversi libri. Perché, come dice in maniera molto schietta lo stesso Sullivan, "io e i miei colleghi ci facciamo il culo. E ci meritiamo di essere pagati".
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181025
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02/01/2013 13:48:09 |
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QUANTO ONORE ULTRAS
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"...io per tutta risposta che faccio? Inizio a pisciare..."
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180984
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31/12/2012 10:15:08 |
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ONORE
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Eur, anziana ruba i cosmetici e investe dipendente supermarket
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180934
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27/12/2012 22:02:02 |
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A proposito di autografi: onore a...
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...quel ragazzino che stava con me alle elementari e faceva finti autografi di giocatori della Roma, per poi scambiarli con cibo e/o figurine Panini. A tutti piaceva pensare che fossero veri.
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180870
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24/12/2012 02:49:25 |
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Onore a chi c'ha lasciato
con la Roma ner core
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Bruno, cent’anni in Paradiso
di TONINO CAGNUCCI
«Io c’ero quando è nata la Roma». E adesso lei ti vede morire. Se ne è andato nei giorni in cui tutti festeggiano una nascita. Pure in questo è stato romanista Bruno Michetti. Bruno aveva compiuto cent’anni ad aprile. Lui non solo l’aveva vista l’Alba della Roma, ma ci aveva giocato. «L’Alba era la squadra della gente - diceva - il Roman quella aristocratica. La Lazio? No». La Lazio no, diceva. E uno se ne innamorava. «La Lazio a Roma non esisteva, a Testaccio il 95% erano romanisti, l’altro 5% agnostici» diceva. E la Lazio? «La Lazio no». Lo diceva, lo diceva, e lo ripeteva. Frequentava il bar di Attilio Ferraris che giocava a boccette, perdeva e non ci stava; giocava insieme a Fulvio Bernardini nella selezione universitaria di Economia e Commercio «e bisognava passajela per forza sennò s’arrabbiava». Era nato a Testaccio e quando «sorse il Campo non ce l’aspettavamo perché lì c’era una lavanderia». Stava nei popolari, nella curva vicino al Cimitero degli Inglesi, in quel Roma-Juve 5-0 che diede il là al primo film sul calcio nel Cinema. Bruno Michetti come tutti i romanisti aveva un grande rimpianto: la finale con il Liverpool. Ma lui aveva un motivo in più di tutti i romanisti per avercela come una ferita infinita. Dal 1940 al 1947 era stato prigioniero degli inglesi in Tibet, che una volta in quei sette anni gli fecero per regalo una corda: serviva per impiccarsi. Non la usò perché un’altra volta lì - in una palafitta alle pendici dell’Himalaya - arrivò una lettera di suo padre dove c’era scritto che la Roma aveva vinto lo scudetto. Quando l’ha raccontata questa storia Bruno a cent’anni e un giorno s’è messo a piangere. Poi ha aggiunto. «Capisci, la Roma è stata la mia vita». Per questo è stata bellissima.
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21/12/2012 15:12:39 |
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ONORE
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http://matteochinellato.blogspot.it/2008/07/il-suocero-ideale.html
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