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15/03/2018 16:37:33 |
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(La Partita di) er verità: Roma-Shakhtar Donetsk
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Una botta di felicità, emozioni, orgojo come non se ne respiravano da tempo. Una di quelle notti che per noi romanisti
equivale a li spaghetti che se magnaveno Totò e Peppino in "Miseria e Nobiltà". Non un gran risultato, ma una grande prova nei
confronti di noi stessi e le nostre paure, le nostre sfighe della madonna e i limiti perenni che c'attanajano da una vita. E
quindi una vittoria che ci teniamo stretti, intanto perchè se semo levati dar cazzo un avversario dal nome impossibile, che come
TUTTI quelli che perdeno con noi, a na certa je rode er culo e fanno gli infami, chissà perchè. E allora vaffanculo Shevchenko,
Lucescu e tutta Sciacca e la provincia di Agrigento. La Roma gioca la partita più importante dell'anno il 13 Marzo, cioè
esattamente 6 anni dopo che il Capitano da solo fece vincere a Montella il suo unico Derby da allenatore, e 4 anni dopo che no
stronzo argentino decise d'omaggiare il Capitano salendo al soglio di San Pietro. Due ricorrenze in antitesi, che mi
lasciano tranquillo a metà. Già dalla sera prima, il mio amico comincia a postà le foto der figlioletto in clima-partita, co
sciarpe cori et similari. A parte che sarebbe ora de finilla colle foto dei figli sui social, ma poi penso, anvedi a che vita
demmerda sta a annà incontro 'stò regazzino: nun lo potevi educà a tifare la juve ed allinearsi ai potenti e vincenti..?
Nel pomeriggio inizia a salirmi la carica e la speranza che di solito c'incula, e subito la stoppo, memore delle tante, troppe
delusioni. Così scongelo i supplì co ricotta e spinaci (che, beninteso, avevo preparato da me quarche giorno prima), ma
mentre vado pe cucinà, alle 19.48 m'ariva la chiamata de na granny che nun sentivo dall'estate scorsa. Sapete cosa sono le
granny..? So donne de na certa età , spesso anche nonne de famija, che combattono il passare del tempo mantenendosi
esteticamente piacenti, e concedendosi in modo onorevole ai piaceri della vita. Però dico, porcoddio, proprio stasera me dovevi
chiamà..? Ignoro la telafonata e prima delle 20 inizio la frittura. Farò in tempo ad esse davanti alla tv per il calcio
d'inizio, constatando co un po' de seccatura la presenza de Piccinini. Si dice sia romanista, a me me pare un po' juventino, de
sicuro co noi c'entra poco. La prima ora di gioco scorre via in modo davvero angosciante, la Roma non corre pericoli ma non fa
un cazzo per prendersi la qualificazione. Pensi siano bloccati dalla strizza come al solito però la grinta sembra esserci, ed
è questa la cosa che più salta all'occhio: la Roma lotta, ma non gioca, non crea, non preme. Per un po' pare che semo noi
quelli che hanno vinto 2-1 all'andata. De Rossi ed il suo erede Florenzi mi irritano con delle giocate fini a se stesse,
iniziative da megalomani quali sono per prendersi gli applausi e i complimenti di quei giornalisti che, da sempre, leccano il
culo a entrambi. Tant'è, a na certa comincio a rassegnarmi, non vedo prospettive e me sale il nichilismo. Penso: ma poi ndo stà
scritto che la Roma riesca a vincere co questi se nun je l'ha fatta manco cor sassuolo..? E mi preparo seraficamente all'uscita
dalla cempson, consapevole di quelli che siamo sempre stati. Ma proprio mentre sembra spegnersi la luce, arriva improvviso un
lampo, anzi due: l'assist lungo di Strootman che imita il Capitano, la fuga di Dzeko che seguo con poca fiducia, e il gol del
bomber che ancora una volta segna senza saltare. Stavolta esulto con un sentito ma prudente "Sììììììììì", nun me vojo esaltà
prima der tempo. E faccio bene: perchè er resto daa partita è una sofferenza ancora maggiore. La Roma imbriglia tatticamente e
mentalmente lo Sciacca, ma da quel momento in poi si fa schiacciare. I siciliani perdono la testa e restiamo in superiorità
numerica ma persino in quel frangente soffriamo. Eccheccazzo! Mi dico: possibile che n'se po' mai sta' tranquilli e godersi na
serata de gloria? No, nun se po'. Rinunciamo a chiudere la partita, e piuttosto ci chiudiamo noi in difesa; e nun c'è trippa pe
gatti, Di Francesco costruisce un capolavoro tattico alla Nereo Rocco, portando in porto un successo tipico del vecchio calcio
all'italiana, quello pane e salame. Giunge il triplice fischio, stavolta se po gioì e rilassarsi davero, e capisci che solo così
potevamo portalla a casa, co tutti i nostri limiti tecnici e la scarsa esperienza che c'avemo a certi livelli. Il mio amico allo
stadio mi comunica d'avè goduto come un castoro e m'invita ad andare a Crotone domenica a vendicare la sconfitta cor milan dei
calabresi, dopo che j'avevo scritto il pensiero che voglio ivi sottoporre a questa platea: E ORA DATECI LA JUVE! Sì, se proprio
vojamo un quarto de finale emozionante, diverso dar solito e provare a sognà qualcosa de serio, allora che ne valga la pena! E'
un pensiero stupendo, o una pazza idea se preferite, come quelli de quell'artra granny che sonava ar piper quarche anno fa, che
m'accarezza da subito dopo er gol de Dzeko. Ma ce pensate? Potremmo levacce lo sfizio de rovinargli il sogno pure quest'anno, e
contemporaneamente evitare altri avversari più forti. Ma cosa ci sarebbe di più bello de buttà fori la juve dalla cempions..?
Tanto co le big d'europa nun c'è storia, il liverpool mejo incontrallo in semifinale o dopo, e co montella, come già detto, dopo
aver compiuto la vicendevole vendetta (United fuori esattamente 11 anni dopo il 7-1), s'artitrovamo a Kiev pe festeggià assieme
(anche perchè, un siviglia che ha eliminato er mancheste a old trafford, nun me sembra poi sta' squadra materasso in doppia
sfida, no..?). Qua voo dico e qua nun ve lo nego, domani dall'urna di Nyon vojo che ce facciano trovà quei bastardi
ciucciapiselli, pe provare a (illudersi di) riscattà 30 anni de furti e far giocare a Gigi Buffon l'urtima partita uropea
all'olimpico. Tenendo conto pure del fatto che la pressione sarebbe tutta dalla loro, è la soluzione che darebbe più senso al
cammino europeo di quest'anno e porterebbe maggiori soddisfazioni in caso di exploit, permettendoti poi di uscire in semifinale
più tranquilli. Se il calcio non è ancora solo una questioni di calcoli, mejo emozionarsi ancora e godersi un artro po' il
sogno. E anche stavolta dal vostro nuovo inviato è tutto, e vista la vittoria coi siciliani, il rango europeo e la vicinanza co
la festa de San Patrizio, non posso che dedicare questo numero al buon Turi, che son sicuro lassù avrà trovato la sua pinta de
Guinness con cui brindare alle gesta dei nostri eroi. Un saluto anche al collega Luigi Necco che si è sentito poco bene, a voi studio.
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13/03/2018 11:39:58 |
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er verità x giggio
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Ma Rai Italia che dice..?? Sapevo che la domenica fanno le partite in chiaro pe l'italiani all'estero, ma non so la cempson
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225591
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12/03/2018 14:07:11 |
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(La Partita di) er verità: Roma-Torino
La Nuova Rubrica del Lunedì
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Il lavoro nun me lascia tanto tempo, e ancor meno lucidità. Così, Venerdì a pranzo preparo un sugo bianco d'un certo
livello, soffriggo aglio ojo e peperoncino e ce butto le melanzane fritte a cubetti e li peperoni arrosto, sfumo cor
vino rosso e poi c'aggiungo l'ovo, er pecorino e mollica abbrustolita. Quindi butto un chilo de stroncatura de amalfi, pasta
del regno delle due sicilie, più scura e dura del normale, anticamente realizzata coi resti delle crusche della molitura,
praticamente farina spazzata da terra, e fino a pochi anni fa fuori legge per motivi igienici, venduta sfusa solo
in certe botteghe che taa davano nella carta der pane. Abbondo così d'averne una scorta per la sera, poichè ricordo
a me stesso dell'anticipo tra Roma e Torino, e nun vojo rotture de cojoni in orario de partita. E però, sarà per il fatto
che col Toro da diversi anni non c'è storia, l'attesa de 'stà partita non è spasmodica come in altre occasioni,
ed anzi nel pomeriggio me ne dimentico proprio, il clima generale è freddo e si trascina stancamente verso le 20.45,
quanno sto ancora a lavorà. Metto lo striming, ma stavolta è lui che lo mette a me: ner culo, precisamente, visto che
me infila un virus grosso così ner pc che c'impiegherò un quarto d'ora bono a levallo. Così abbandono Streamcomando
che nelle ultime giornate ha tradito la fiducia di noi ascoltatori affezionati, e torno alla cara e sempre affidabile
fromhot, che mi fa trovare addiritura la telecronaca di Caressa! Seguo la partita a mozzichi, continuando a lavorà,
ma pure perchè in tv ce sta Zoro su La7 co Propaganda Live, uno dei pochi programmi meritevoli d'attenzione e che
te strappano na risata ogni tanto. Da quel che sento e intravedo, il primo tempo è una pena! La Roma è molle, si propone
a membri tutt'altro che eretti, e il toro da buona squadra mazzarriana ne approfitta per impensierirci.
Penso: arieccoce. La gara cor napoli è stata un foco de paja e mo' tornamo a spreca' occasioni colle piccole. E invece.
Dopo i soliti miracoli dell'amato Allison (ci mancherà), succede che ner 2. tempo o cresce la Roma o crolla il torino
(o tutt'e due), e così in pochi minuti ammazziamo inaspettatamente la partita co na certa autorevolezza, grazie a degli
elementi non proprio protagonisti di stagione: prima Manolas imita Materazzi nella finale dei mondiali, poi De Rossi
la mette dentro al volo di tenacia e infine Pellegrini in contropiede, servito da un Najnggolan sempre più playmaker.
E' l'ennesima vittoria inutile contro il toro, che ogni quasi sempre prendiamo a pallonate senza che serva a un cazzo
(come dimenticare la finale di coppa ultras del '93, o i 4-1 del 2008, 2010 e 2017), dico va bene per il 3. posto,
ma la Roma non convince soprattutto a livello di personalità (sai che novità...), soprattutto in vista della gara di ritorno
di domani con lo Sciacca (a proposito, ringrazio Silvio e PierSilvio B., che dopo sapiente mediazione di Ferola hanno
optato per trasmettere il match su Canale 5). Su Schick sono sconfortato, rischiamo di ritrovarci
uno dei più grandi bidoni della nostra storia. Persino Renato Portaluppi sembrava più dinamico e determinato.
Vabbè, Se piamo 'stì 3 punti, stacco dar lavoro e invece dell'avanzi daa
pasta opterò per una più sobria e frogia minestra de verdure grattuciate, dopo che il mio stomaco già a pezzi ha ricevuto
il colpo de grazia al 13', colla stronzata dello stadio tutto in piedi ad applaudì stocazzo, e una massa de cojoni
(in tutta Italia nel weekend, non solo a Roma) che proprio nun ne vonno sapè de lascià riposà in pace stò ragazzo. Caro
Bergomum, ieri so riusciti a superasi colla storia che la fiorentina ha segnato al min. 26 (multiplo di 13), col numero 31
(il contrario di 13), alle ore 13. Pensa che alla Domenica Sportiva so arivati a parlà de "significato esoterico" di tutta la
vicenda. Mah. Certo è che più il tempo passa e più le tv (e ora anche il web) continuano a orientare e condizionare umori,
pareri e atteggiamenti della gente. Per quanto me riguarda, a 'sto punto non posso che dedicà la puntata al compianto
Dietrologo. Anche per oggi è tutto, e mo' me ne vado a spizzicà i cannelloni della Domenica. A voi studio.
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225551
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08/03/2018 14:41:43 |
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er verità
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Sono letteralmente nauseato da tutte le iniziative di morbosa esibizione del dolore che si stanno prendendo
per il povero Astori. Ormai sui social si ripete paro paro il modello delle tv, tipo scimmiette ammaestrate.
Le stesse frasi piene di retorica fasulla, le stesse immaginette di merda a mo' di santino, la stessa voglia
di dire per forza la propria, pure se non si sa di chi o di cosa cazzo si sta parlando.
Siamo alla vivisezione mediatica del cadavere. Solo per Simoncelli è stato fatto di peggio. Spero vivamente
che a Roma-Torino non venga fatta la stronzata dell'applauso di tutto lo stadio al 13.esimo minuto per la maglia n. 13;
ho (ancora) troppa stima del pubblico romanista per credere che possano davvero arrivare a prestarsi a un tale circo.
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225524
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05/03/2018 09:29:09 |
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er verità - Post Scriptum
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Dimenticavo di rendere merito a Mario Rui al suo primo gol per la Roma e per lo spirito di abnegazione pe li colori giallorosci
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225522
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05/03/2018 09:14:00 |
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(La Partita di) er verità: Napoli-Roma
La Nuova Rubrica del Lunedì
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Il giorno prima dell'elezioni parlamentari si gioca Napoli-Roma, proprio come nel 1996 (quella volta all'olimpico),
quando vincemmo 4-1 con tripletta di SuperMarco Delvecchio. Precedente incoraggiante e, scoprirò dopo, numericamente propizio.
Ma Napoli-Roma mi ricorda anche la mia trasferta al San Paolo di 4 anni fa. La mattina del 9 Marzo 2014,
dopo aver passato la notte a casa di una studentessa africana, prendevo l'intercity per Napoli Centrale
dove speravo d'incontrare la squadra; ma ad attendermi trovai solo un'amica partenopea, che oltre a farmi da Cicerone
e portarmi a cena Da Michele, la miglior pizzeria napoletana di Napoli, venne allo stadio con me, rendendomi
alquanto semplice l'ingresso in Tribuna Posillipo, indove con stile casual e senza dare troppo nell'occhio
(in verità, il bigliettaio della ricevitoria fuori lo stadio aveva capito la mia provenienza, e sbagliando il prezzo mi fece
risparmiare pure bei 40 euri) guardai la partita reprimendo ogni istinto gialloroscio. Fu una gara maledetta,
mille tiri in porta ma zero concretezza, e come al solito perdemmo con gol di Callejon a 10' dalla fine.
L'amica mi ospitò per la notte ma, contrariamente a quanto pensate, non scopai, malgrado il suo volere.
Insomma mica ce se po' concede a tutte così, senza un po' de selezione! Tuttavia,
l'indomani facemmo colazione nel bar di Via Toledo dove ce sta la reliquia di Maradona,
credo sia un capello vero del pibe de oro, che per farci la foto ti chiedono poi di consumare il caffè.
E assistendo a un dibattito politico tra una cliente pentstellata e il barista che criticava i grillini, pensai
con un sorriso alla CAMPAGNA ELETTORALE de qua sopra. Lasciai Napoli con la consapevolezza dell'ennesimo scudetto
che non avremmo vinto, e 2 anni e mezzo dopo, cioè 1 anno e mezzo fa, successe l'episodio che rimarrà per sempre
nella memoria collettiva e soprattutto entrerà a far parte della storia della BOC:
il 15 Ottobre 2016 la Roma vince a Napoli (1-3) dopo ben 5 anni, e accade l'imponderabile:
Dzeko segna di testa senza neanche saltare, scatenando l'ira del sottoscritto e un furibondo dibattito socio-culturale
che sembrava destinato a rimanere acceso ancora per decenni. Ma il fato, l'artra sera, era in agguato.
Intanto perchè, dopo aver prenotato in locale X indove, dopo la partita su megaschermo, ci stava un concerto blues
di nota band americana, mi risvegliavo alle 6 di pomeriggio intontito e indolenzito più del solito. Così
accannavo la pischella e il locale, e con fare da pensionato mi accingevo a rimanere a letto, tanto me dico, ce sta
lo striming. Il problema di questi siti è che te fanno collegà a partita iniziata, i primi minuti li perdi regolare, e
allora succede che appena becco il collegamento, vedo il replay del gol di mascellone Under. Che culo, penso, subito
in vantaggio! Ma appena l'occhio cade sul risultato noto che siamo 1-1 al 7' minuto. Porcoddio che partita, me dico, però
mi sorprendo a notare una Roma subito reattiva ed immagino che sarà una bella partita. Ma nemmeno nei sogni più rosei
avrei osato sperare in ciò che succedeva dopo. Intanto, c'è da precisare che ho beccato lo striming di Sky Italia,
cioè con commento in italiano del buon vecchio Compagnoni ed immagine nitidissima. Una goduria, la vera inculata al calcio moderno.
E sarà in quella condizione ottimale che vedrò l'episodio più bello degli ultimi anni: dopo il forcing sterile dei Naples,
intorno al 25.esimo Dzeko segna il 2-1 de testa SALTANDO! Un momento commovente che ripaga di tante amarezze e mi fa intuire
che il bomber bosniaco ci legge, e che dalle nostre critiche a quel gol del cazzo ha tratto lo stimolo per migliorarsi,
portando così a compimento il suo riscatto alla prima occasione utile, di ritorno sul luogo del delitto. Bravo Edin!
Peccato che Sky non sia altrettanto contenta, e dopo 5 minuti salta il collegamento. Bestemmia d'ordinanza e vado sull'altro sito
di fiducia, fromhot.com, che a dispetto del nome porno viene sempre in aiuto per un sacco de partite di ogni paese e categoria.
Qui ritrovo il match, stavolta col commento in inglese ma vabbè, sticazzi. Intanto finisce il 1. tempo, e non so perchè
c'ho na certa tranquillità, come se non temessi nulla di negativo, il che mi sorprende, ricordando per che squadra tifo.
E invece la ripresa mi darà ragione. Perchè dopo il secondo cambio di canale, col collegamento in inglese che salta, trovo
quello in lingua russa che ammazzerà definitivamente la partita. Provavo in verità a mettere in simultanea sul 101
per sentire il commento di Repice sul video russo, ma Radio Rai stava almeno 6 minuti avanti, e a malincuore la mettevo a tacere
onde evitare brutte sorprese e anticipazioni indesiderate. Così, quando al 76' o giù di lì partiamo in contropiede, me dico
chissà che è la volta buona che la chiudiamo. Non immaginavo però lo scarico su Dzeko che, non contento, fa un gran gol da
vero campione! Posso esultare con più tranquillità rispetto al timido "goool" pronunciato sull'1-2, e finalmente posso rilassarmi
e concedermi di andare a pisciare dopo le cacate propiziatorie di tutta le settimana (a proposito, saluto Bergomum che
denuncerò per violazione dei diritti d'autore, avendomi copiato l'influenza del weekend, la pisciata serale e financo
l'ascolto de Repice. Come minimo me dovrà offrì na magnata de polenta ar sugo e porcini, e vino daa franciacorta pe risarcimme).
E insomma nun faccio in tempo a tornà dar bagno ch'amo fatto er 4-1! Goduria sì, ma con bestemmie annesse perchè dico, cazzo,
nun me potevate aspettà? Stà storia che segnamo appena che me distraggo comincia a diventà fastidiosa.
Il gol di Mertens invece lo vedo benissimo e mi fa un po' incazzare perchè mi ricorda che siamo sempre la Roma, quella squadra
sempre malata de testa che mai te fa stà tranquillo ar 100%. bravi tutti in ogni caso, con menzione speciale per Allison, che godemoselo fin quando avremo la fortuna di vederlo giocà
colla nostra maja, cioè probabilmente fino a Maggio. La vittoria è bellissima per l'impresa compiuta sur campo
de na storica rivale, più forte de noi, che se la sentivano tanto calla, ma te fa rosicà perchè dici: ma se oggi hanno
giocato così, ma perchè cazzo nun lo potevano fa' pure le settimane passate? Nun era mejo vince coll'inte, la talanta,
la sampdoria e er milan e scajà cor napoli..? E poi, insomma, quale cazzo è la Roma? Quella orrenda da dicembre a febbraio
o quella che vince co celsi e napoli..? Crisi d'identità e consapevolezza che questi ce manneno ai matti, e
probabilmente nun c'è da aspettarsi la svolta dopo una impresa tutto sommato episodica. Semo terzi sì, ma fino a quando..?
Se non artro torno a dormì sereno, indolenzito ma contento, e quelle 4 ore me le passo tranquille e co sogni dolci e leggeri.
La mattina, dopo 2 o 3 risvegli e riaddormi, apprendo della tremenda notizia del nostro ex difensore che lascia questo mondo
prematuramente. Intanto mi chiedo: ma quanti cazzo ne son morti alla Fiorentina..?? Una marea, regà. E fin dagli anni '60!
Per inciso, sarà da dietrologi ma io alla "morte naturale" o agli arresti cardiocircolatori o patologie congenite
delle versioni ufficiali nun je la faccio a credere. Dopodichè, consentitemi molto umilmente di non
accodarmi alla retorica del dolore, ma voglio bensì citare Oriana Fallaci, quando diceva che
"solo accettando la vita si accetta la morte e la morte bisogna accettarla, comunque essa venga, in qualsiasi
momento essa venga, la morte fa parte della vita, la morte é il prezzo con cui si paga la vita.
E pur non capendola, senza lo spreco chiamato Morte, non ci sarebbe la Vita". Ecco, mi sembra una lettura abbastanza onesta
del tutto, ed un modo per non cadere nella trappola mediatica del lutto collettivo. Perchè regà, la morte è uguale per tutti,
e un calciatore di serie A che muore è come no spazzino, un salumiere, un pizzardone, un eroinomane o qualsiasi altra persona
che se ne va anzitempo (a proposito, Delirio, ma che cazzo de discorsi fai..? Cioè, siccome Bruno Peres è uno stronzo che
core in macchina ubriaco se meritava de morì più de Astori? Come si ce fosse na classifica tipo la "Falce" della BOC
da applicare alla vita reale in base alla tua morale? Figlio mio, se la pensi così, curati perchè stai fori de capoccia), e c'è dispiacere
sì per il bravo ragazzo, padre de famija ed ex romanista, però poi andare oltre (come succede sempre in questi casi sui social)
ed accollarsi il lutto personalmente per spirito partecipativo, significa innalzare i personaggi famosi dello sport
come dello spettacolo o della musica quasi a dei santi, degli dei, qualcosa di ultraterreno, e quasi mai c'entra qualcosa colla
vita reale personale, ma è sempre inculcato dal martellamento mediatico. Perchè per dire, mi cugino è morto 6 mesi fa
mentre faceva sport a neanche 60 anni, sano come un pesce, aitante, co controlli regolari e sempre a posto, eppure na domenica mattina
è caduto e nun s'è più riarzato, e come lui tant'artra gente comune che nessuno, ovviamente, piange, perchè il lutto merita
sempre una dimensione intima, privata; il rispetto del pudore piuttosto che le luci dei riflettori.
Come mai, ad esempio, nessuno ha pianto per la morte di Riccardo Magherini, ex promessa della primavera della Fiorentina
degli anni '90, che nel 2014 è stato ammazzato dai carabinieri intervenuti perchè lui, in preda a un attacco
di panico in mezzo alla strada poichè si sentiva seguito e minacciato, ha iniziato a dare di matto? L'hanno schiacciato come un
sorcio e fatto morire soffocato, ma nessuno ne ha parlato (strano, eh?) e nessuno si è commosso o listato a lutto.
Ecco, magari nel nostro piccolo, ogni tanto pensamoce a 'stè cose. Famosele du domande, lo dico con grande rispetto e umiltà.
Ed anche per stavolta dal vostro nuovo inviato è tutto. Essendo questo messaggio il 225522, cioè un gran palindromo,
non posso che dedicare la puntata allo schizofrenico maestro Delirio. Linea allo studio.
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225466
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01/03/2018 18:05:59 |
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er verità
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Ho premesso fin da subito tutte le malefatte e i difetti di Rosella e la sua corte dei miracoli. Nessuno ha parlato di gestione
economica, ma di amore per la Roma, ambizioni sportive e progetti tecnici. Di sogni ed orgoglio.
Ma mi rendo conto che in molti di voi c'è un pregiudizio, basato sull'odio personale per questa signora, che offusca
ogni valutazione oggettiva. Ricordiamoci pure che si è ritrovata presidentessa a neanche 40 anni, suo malgrado,
e non era facile gestire na situazione del genere. I debiti e i casini co le società de famija l'aveva combinati
la bonanima de franco sensi. Ma entrambi i casi c'era una famija che amava la Roma, molto più de stè merdacce de oggi.
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225456
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28/02/2018 22:15:33 |
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er verita'
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Rosella divenne pres. nel 2004 ma di fatto era operativa pure prima,
e in ogni caso ha fatto mejo de pallotta. quindi me voi di'
che amo vinto solo perche si era in periodi di vacche grasse e
gestioni allegre, e che in tempi di crisi non si possa manco
avere ambizioni, magari programmando nel
medio termine anche crescendosi i gioielli in casa come fece
Dino Viola..? e allora seguiamo l'hockey su prato, se la
mentalita' dev'esse questa. aho, mancano le basi, il famoso
progetto. non riduciamo tutto al solo periodo storico, questi
si stanno rivelando inadeguati al calcio italiano, anche a livello
culturale, e soprattutto alla piazza. Navighiamo a vista in mare aperto.
e cmq quello senza capelli e' il suocero, mica il sottoscritto
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225454
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28/02/2018 21:38:29 |
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er verità x Lele
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Ci siamo giocati lo scudetto fino all'ultima giornata nel 2002, 2008 e 2010, mentre nel 2004 fino alla terzultima quando
perdemmo lo scontro diretto in casa della vincitrice. E pur con un paio di stagioni negative (2003 e 2005) il bilancio resta cmq
nettamente migliore rispetto agli americani: quanto cazzo deve durà ancora 'stà ricostruzione..? So' già 7 anni e nun avemo
vinto un cazzo, i Sensi all'ottavo anno vinsero lo scudetto, in un campionato 10 volte più forte di quello attuale.
Perché ha venduto? Perché per portarci 10 anni a lottare per il vertici se so' indebitati fino ar collo, però
armeno un par de soddisfazioni se le semo tolte, e c'era la consapevolezza d'esse forti e di poter lottare
alla pari co tutti. Oggi si persegue solo e soltanto il risultato economico, si fanno progetti di mero marketing
e fidelizzazione di clienti anziché tifosi, da sorvegliare e trattare come dei poveri stronzi.
Prima c'era gente incapace ma presente, gente arraffona ma de core, che co la roma ce magnava, è vero, ma ci teneva pure.
Insomma c'era una società. Oggi non se capisce se semo carne o pesce. Mortaccimia, me tocca rimpiange pure Sabatini che
in tutto stò sfacelo era quello che ce capiva de calcio un po' più de tutti l'artri.
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225453
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28/02/2018 21:38:12 |
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er verità x Lele
Niente email
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Ci siamo giocati lo scudetto fino all'ultima giornata nel 2002, 2008 e 2010, mentre nel 2004 fino alla terzultima quando
perdemmo lo scontro diretto in casa della vincitrice. E pur con un paio di stagioni negative (2003 e 2005) il bilancio resta cmq
nettamente migliore rispetto agli americani: quanto cazzo deve durà ancora 'stà ricostruzione..? So' già 7 anni e nun avemo
vinto un cazzo, i Sensi all'ottavo anno vinsero lo scudetto, in un campionato 10 volte più forte di quello attuale.
Perché ha venduto? Perché per portarci 10 anni a lottare per il vertici se so' indebitati fino ar collo, però
armeno un par de soddisfazioni se le semo tolte, e c'era la consapevolezza d'esse forti e di poter lottare
alla pari co tutti. Oggi si persegue solo e soltanto il risultato economico, si fanno progetti di mero marketing
e fidelizzazione di clienti anziché tifosi, da sorvegliare e trattare come dei poveri stronzi.
Prima c'era gente incapace ma presente, gente arraffona ma de core, che co la roma ce magnava, è vero, ma ci teneva pure.
Insomma c'era una società. Oggi non se capisce se semo carne o pesce. Mortaccimia, me tocca rimpiange pure Sabatini che
in tutto stò sfacelo era quello che ce capiva de calcio un po' più de tutti l'artri.
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225452
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28/02/2018 21:37:49 |
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er verità x Lele
Niente email
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Ci siamo giocati lo scudetto fino all'ultima giornata nel 2002, 2008 e 2010, mentre nel 2004 fino alla terzultima quando
perdemmo lo scontro diretto in casa della vincitrice. E pur con un paio di stagioni negative (2003 e 2005) il bilancio resta cmq
nettamente migliore rispetto agli americani: quanto cazzo deve durà ancora 'stà ricostruzione..? So' già 7 anni e nun avemo
vinto un cazzo, i Sensi all'ottavo anno vinsero lo scudetto, in un campionato 10 volte più forte di quello attuale.
Perché ha venduto? Perché per portarci 10 anni a lottare per il vertici se so' indebitati fino ar collo, però
armeno un par de soddisfazioni se le semo tolte, e c'era la consapevolezza d'esse forti e di poter lottare
alla pari co tutti. Oggi si persegue solo e soltanto il risultato economico, si fanno progetti di mero marketing
e fidelizzazione di clienti anziché tifosi, da sorvegliare e trattare come dei poveri stronzi.
Prima c'era gente incapace ma presente, gente arraffona ma de core, che co la roma ce magnava, è vero, ma ci teneva pure.
Insomma c'era una società. Oggi non se capisce se semo carne o pesce. Mortaccimia, me tocca rimpiange pure Sabatini che
in tutto stò sfacelo era quello che ce capiva de calcio un po' più de tutti l'artri.
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225451
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28/02/2018 21:37:34 |
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er verità x Lele
Niente email
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Ci siamo giocati lo scudetto fino all'ultima giornata nel 2002, 2008 e 2010, mentre nel 2004 fino alla terzultima quando
perdemmo lo scontro diretto in casa della vincitrice. E pur con un paio di stagioni negative (2003 e 2005) il bilancio resta cmq
nettamente migliore rispetto agli americani: quanto cazzo deve durà ancora 'stà ricostruzione..? So' già 7 anni e nun avemo
vinto un cazzo, i Sensi all'ottavo anno vinsero lo scudetto, in un campionato 10 volte più forte di quello attuale.
Perché ha venduto? Perché per portarci 10 anni a lottare per il vertici se so' indebitati fino ar collo, però
armeno un par de soddisfazioni se le semo tolte, e c'era la consapevolezza d'esse forti e di poter lottare
alla pari co tutti. Oggi si persegue solo e soltanto il risultato economico, si fanno progetti di mero marketing
e fidelizzazione di clienti anziché tifosi, da sorvegliare e trattare come dei poveri stronzi.
Prima c'era gente incapace ma presente, gente arraffona ma de core, che co la roma ce magnava, è vero, ma ci teneva pure.
Insomma c'era una società. Oggi non se capisce se semo carne o pesce. Mortaccimia, me tocca rimpiange pure Sabatini che
in tutto stò sfacelo era quello che ce capiva de calcio un po' più de tutti l'artri.
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225449
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28/02/2018 20:47:21 |
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er verità
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Purtroppo siamo tornati a essere una provinciale, nell'atteggiamento e nelle ambizioni. Negli anni della Sensi
giocammo la finale di Coppa Italia 6 volte in 8 anni, addirittura per un periodo de 4 anni de fila.
Senza contare che ci giocavamo lo scudetto fino all'ultima giornata, cosa che con gli straccions non è mai successa.
Nun vincevamo un cazzo lo stesso ma ce provavamo, per dio! Lottavamo seriamente con le grandi, porcamadonna!
Più ce penso e più me rendo conto che se stava mejo quanno se stava peggio, e che forse aveva ragione Marione.
ROSELLA TORNA!
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225435
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27/02/2018 19:43:19 |
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er esacerbato x er verità
Niente email
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C'ho 55 anni. È praticamente tutta la vita da romanista che me sento dì "verranno tempi migliori".
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225434
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27/02/2018 18:29:43 |
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er verità
Niente email
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Verranno tempi migliori, caro esacerbato. Già sabato prossimo io non partirei sconfitto, conoscendo il culo della juve,
capace je famo 'stò ber favore. X Nazareno: na' vorta scopavo de più, diciamo che seguo l'andazzo della Roma.
Però diti in culo nun ne ho presi mai. Pe quelli devi rivolgerti a Sergio Brio.
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27/02/2018 04:15:28 |
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(La Partita di) er verità: Roma-Milan
La Nuova Rubrica del Lunedì
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Esordio in casa per la mia nuova rubrica, e forse per questo stavo in ansia già da mercoledì scorso. Questo Roma-Milan m'era preso
a male da quanno che vidi Shevchenko in tribuna a Sciacca, e mi rispuntarono in mente i suoi 3 gol negli scontri diretti
del 2004 che ce costarono lo scudetto. Poi un altro precedente si fece strata in me: Sabato 20 Dicembre 2014 era in programma proprio Roma-Milan, in una giornata condizionata dalle donne:
accompagnai congiunti femminili per accertamenti, poche ore dopo aver visto naufragare na tresca co na zoccola a cui tenevo assai;
e dopo che in mattinata, non avendo granchè da fare, presenziai ai funerali di Virna Lisi, nel pomeriggio avevo appuntamento
co na tipa della Curva Sud conosciuta in trasferta, piuttosto fregna e passionale. A causa di alcune incompresioni però,
ci accannammo vicendevolmente con poca eleganza, e dopo aver rifiutato i biglietti dello statio in vendita nel furgoncino
ufficiale da parte di alcune ragazze-immagine vestite da babbo natale, finii per vedere la partita in
una pizzeria napoletana nei pressi della staz. tiburtina in compagnia di una mia ex storica,
, con la quale quell'anno ci riavvicinammo nonostante il suo quasi matrimonio co
na specie d'ultras del lecce. Che fosse pizzeria napoletana lo capii, oltre che dall'accento e dai poster di Insigne,
dall'aggiunta nel conto di un quarto de vino che non avevo mai ordinato. Lo 0-0 squallido di quella sera
fu l'inizio della pareggite nonché della fine della bella Roma di Garcia, da allora sempre più in calo.
Con queste premesse, già non era semplice approcciarsi al match coi rossoneri, ma sabato notte, mentre me facevo coraggio
ripensando alla buonanima d'alberto sordi e alle sue battute sui laziali a 15 anni dal suo addio, un altro strano precedente mi raggiungeva: il
25 Febbraio 2007, esattamente 11 anni prima della partita, la Roma batteva la Reggina 3-0, Totti si faceva parare il rigore
da Campagnolo, e soprattutto siglava il suo primo ed unico gol in gialloroscio Ciccio Tavano, il più grande bidone del
mercato invernale assieme a Marazzina ed Ibarbo. Me dico: vabbè, ma che cazzo c'entra..? Lo scoprirò poi, in serata. Mentre mi
faccio i miei bei 30 km per raggiungere il locale indove vedrò la partita co la pischella, con le gomme straconsumate,
il motore ingolfato che non ariva ai 30 giri ed il serbatoio del tergicristalli perennemente vuoto, mi sembra come se in
quel viaggio stia rivivendo il film della mia vita da romanista, conscio che nessun'altra squadra avrei potuto scegliere.
Puntualmente in ritardo, parto da casa alle 20.46, e così i primi 20 minuti li passo in compagnia de Giulio Delfino, che
con un certo compiacimento dà notizia della cresta tagliata de Najnggolan, che definisce "inguardabile" in un misto tra
il divertito ed il bigotto. In verità, com'è ora, il ninja non m'è mai sembrato così brutto, co quella pelata ovale.
Con lui c'è Sergio Brio, che ho sempre più l'impressione sia frogio. Di quei frogi buoni, gentili e sorridenti, ma sempre frogio.
Almeno a sentire il tono di voce e i modi d'espressione. Si sa che il calcio anni '80 era pieno de frogi, e ogni tanto
qualcuno ce lo sembra parecchio, poi chissà. Certo è che con la Roma nun c'entra gnente, e infatti continua a portà na certa zella,
ed io mi chiedo perché tocca sorbisse questi anziché l'amico Repice. Ad onor del vero, co Delfino scatta na sorta de
telepatia quanno in macchina c'ho un colpo de freddo e lui prontamente risponne: "Fa davvero freddo stasera a Roma,
ci sono 3 gradi". Ma tant'è, contrariamente al solito, arivo al locale
che ancora stamo 0-0, e allora me concedo mezzo litro de bianco de cirò, e non sarà una mossa saggia. Già, perché dopo che
sbajano a portarme er piatto e je lo rimando indietro perché bianco anch'esso, succede che il milan comanda il gioco e
vince co na facilità disarmante. La Roma è ferma, assente, non è scesa in campo in previsione della neve dell'indomani,
seguendo l'allerta meteo della sindaca ed in solidarietà a juve-atalanta. E 11 anni dopo la vittoria su una calabrese,
perdiamo co na squadra diretta da 2 calabresi (Gattuso e mirabelli) coi gol di Calabria e Cutrone,
che altro non è che la traduzione in calabrese della parola Crotone. Della cui provincia, per inciso, fa parte Cirò.
Tutte queste pippementali per arrivare il più tardi possibile a ciò che oramai credo sia chiaro a tutti: il caro
mister DiFra ha un po'perso la bussola, e l'impressione sempre più netta è che gli stia sfuggendo di mano lo spogliatoio.
Se l'altra volta puntammo l'indice su Florenzi, De Rossi ed il caso El Sharaawy, non si può d'altro canto
non notare le continue stronzate di Manolas, un giocatore ormai totalmente inutile e dannoso che a Roma
ha fatto il suo tempo come tanti, e che sta disonorando la tradizione dei suoi connazionali, magari meno forti tecnicamente,
ma con le palle e il cuore il triplo dei suoi, come Traianos e Torosidis. Taccio su Schick, per opera di carità. Caro mister, 6 sconfitte casalinghe
in una stagione forse non c'erano mai state, forse manco l'anno di Del Neri e dei 4 allenatori. E io t'ho sempre difeso,
ma questi mannaggialamadonna son dati reali ed inequivocabili. Le partite in casa della Roma, pur
se non garanzia di vittoria, son sempre state sinonimo d'attacco, de spettacolo, d'emozioni e un po' d'orgojo. Porcoddio,
quest'anno sembra essersi persa pure 'stà caratteristica! Mi fa compassione vederti in affanno nelle interviste,
ma se l'estate scorsa nun t'eri reso conto che 'stà società de papponi t'aveva messo in mezzo per mandarti
allo sbaraglio in un vero e proprio anno zero, in cui si sta chiudendo un ciclo (temporale, mica de vittorie)
co pochi soldi e ancor meno motivazioni, o sei stronzo te oppure ne eri consapevole e t'è stato bene.
E magari avevi fatto male i tuoi conti. Perché a meno di miracoli (che ovviamente, trattandosi
della Roma, non succederanno), la tua esperienza alla guida di questa squadra è destinata a concludersi a fine stagione,
tu avrai bruciato la tua più grande occasione e noi staremo ancora qui a smadonnare. Perché l'effetto de mezzo litro de bianco,
purtroppo, passa subito, ma la nostra bile dovuta all'amore maledetto pe na troia de squadra che sembra sempre
na macchina col motore ingolfato e le gomme consumate, quella purtroppo nun passerà mai.
E anche per stavolta è tutto. Chiudiamo questo numero malinconicamente sfigato co la dedica
obbligata per Amarcord e l'anima de li mejo mortacci sua, e ovunque si trovi lo mandiamo ancora cordialmente affanculo.
Alla prossima dal vostro nuovo inviato
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225415
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24/02/2018 17:24:53 |
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er verita'
Niente email
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io invece sognai che la juve vinceva la finale di
champions 4-1 col real madrid. ccoddio, che panico!
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225408
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23/02/2018 16:15:17 |
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Er Espatriato x er verità
Niente email
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me sei piaciuto, soprattutto pe l'aquascutum (onore a) però sur sugo riscallato c'avrei da ridì
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225407
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23/02/2018 15:54:35 |
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er verita'
Niente email
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Caro Bergomum, ieri vedendo la talanta ti pensai, e alla fine
ho constatato che il calcio italiano in europa si e' finalmente
conformato agli standard della Roma, com'e' giusto che sia.
Poi pero' mi son detto: vabbe' ma tanto a bergomum nun je
frega un cazzo della talanta. E fa bene.
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225405
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23/02/2018 04:12:22 |
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(La Partita di) er verità: Shaktar Donetsk-Roma
La Nuova Rubrica Europea
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E siccome ce lo chiede l'europa, cominciamo pure coi resoconti internazionali. Torna la cempson dopo 2 mesi e mezzo
e da allora ne son successe de cose. Praticamente un mezzo terremoto. Dovevo vedè la partita fori, ma poi a nà certa
ho pensato: ma se la fanno in chiaro, ma perché cazzo devo uscì co stò tempaccio a spenne pure soldi in qualche posto
magari strisciato..? Così didsico l'appuntamento co la pischella, dò buca a quei 3-4 locali indove prenotai ovviamente
sotto falso nome, e per portarmi avanti col lavoro e goderme la partita in santa pace, ner pomeriggio
preparo un sughetto che Sora Maria levete popo! Quanno sona l'inno sto già all'aperitivo, e comincio a pensà che
questa è una partita curiosa, co un po' de materiale per gloriosi dietrologi de qua dentro: intanto si gioca a Sciacca,
ridente località siciliana famosa per il carnevale, guarda caso subito dopo la fine del Carnevale. Poi perché
Shaktar-Roma è pregna de corsi e ricorsi storici: na vorta tanto che er sorteggio c'ha detto bene davero, rimembri che
la Roma ha passato gli ottavi di cempson solo 2 volte, vedendosi in entrambi i casi sbarrata la strada ai quarti
dal Manchester Utd. L'ultima (ed unica) volta in cui si disputò Shaktar-Roma, esordiva in europa da allenatore
Vincenzino Montella. Ebbene, contro chi se la vedeva l'aeroplanino l'artra sera nella sua seconda panchina in cempson..?
Cor Mancheste! Penso che sicuramente è un segno del valhalla, e accarezzo l'idea che sicuramente ce vendicheremo
a vicenza, e molto probabilmente sia noi che lui torneremo a giocare in ucraina in questa edizione della cempions.
Mi renderò conto più tardi di come in realtà stessi solo tradendo le mie dimissioni. Pardo annuncia le formazioni e rimarca
l'assenza di El Sharaawy in tribuna, e lascia intendere di sue possibili frizioni con lo spogliatoio.
Io sto col faraone, perché è un ragazzo serio e silenzioso, mai polemico e sempre pronto al colpo di genio.
E quando lo vedo seduto accanto al Capitano, capisco che faccio bene. La partita, come da tradizione, sembra
una sessione di car-sex: sai de potelli inculà quanno voi, ma daje e daje, te ce trovi scomodo e freddo,
te s'arza solo si lo schiaffeggi, e spigni ma nun senti un cazzo, e se poco pooco quella te sarta addosso rischi
de rimane schiacciato e pure accasato. La Roma è bloccata, ed i simboli di quest'ansia da prestazione sono
essenzialmente due: De Rossi, svagato ed impaurito, fori fase, ingrassato, invecchiato e coi capelli
stile Beverly Hills 90210, pericolo costante a ogni tocco de palla; e soprattutto Dzeko che porcamadonna
sembra affetto da sindrome bipolare: spara a salve, come quello che c'ha paura de fa cilecca e la fa pe davero, ma poi
s'inventa n'assist alla Totti dei bei tempi. La luce si accende con Under, il Miccoli de noantri:
bassetto e co le guance gonfie, anche lui a rischio facile d'ingrasso per conformazione fisica. Er turco segna
e grido un "Gooooolll" gioioso e liberatorio, voluto e ottenuto come n'orgasmo. El Sharaawy esulta ma
il Capitano stranamente non è dello stesso entusiasmo. Capirò nel 2. tempo il perché. All'intervallo
mi rilasso e mi concedo il lusso de pensà addirittura a un possibile 2-0,a un passaggio der turno senza patè d'animo.
Capirò dopo che so' sempre er solito romanista cojonato dalla sorte! Il secondo tempo è la replica di Lione-Roma
dell'anno scorso (a proposito: abbiam giocato di Mercoledì 21 Febbraio: indovinate quale fu l'ultima partita
della roma in champions di Mercoledì 21 Febbraio? Roma-Lione 0-0 der 2007); è un assalto dello Sciacca.
E mentre riscallo er sugo, pareggiano co l'aiuto de Florenzi, a cui vorrei parlare personalmente: stai diventando De Rossi 2.
Ti ho sempre sostenuto fin dai tempi del crotone, e per un certo periodo so stato veramente convinto che
potessi diventa il capitano della Roma del post-Totti. Ma da un po' de tempo nun te se riconosce più: colpa
dell'infortuni? Po' esse, ma qua me pare che è popo l'atteggiamento che è cambiato. E allora te dico na cosa: siccome eredi
de Totti nun ce ne stanno a nessun livello, e de romani-romanisti-figli de trigoria se semo un po' rotti er cazzo,
visto che a 26 anni magari ancora na 40ina de mioni l'incassamo, magari si te levi dar cazzo a fine anno ce fai un
favore. Ho letto che te cerca la juve, che l'occhio vigile de marotta te s'è posato sopra e che stai a pensà se rinnovà o no.
Ecco, vedi d'annattene affanculo te e tua nonna, che un cojone che bacia la maja e ce fa perde le partite ce l'avemo già.
Intanto la peperonata ner forno è bella che pronta, ma proprio in quel momento il povero Allison,
ovvero il primo fenomeno in porta dai tempi del mitico Konsel (e quindi me tocca rimpiange pure Sabatini? Tacci mia!),
becca gol su punizione, e nun me la sento proprio de rimproverallo, che senza de lui finiva tipo 6-1. Menzione d'onore
pure pe Brunetto Peres, a cui l'incidente sembra aver fatto bene, e che può diventare l'erede di Matteo Ferrari.
Fine della storia. L'ennesima replica della solita partita della solita Roma è compiuta. Al ritorno sarebbe semplice
per una squadra normalmente forte, non per noi che come molti hanno già evidenziato, ripeteremo le prestazioni tipo
Atletico Madrid '99, Slavia Praga '96, Villarreal '04 o Lione l'anno scorso. La continuità negativa di questa squadra al di
là delle epoche e di ogni tipo di cambiamento è semplicemente spaventosa. Sa sentimo calla, Je damo,
spignemo, ma poi nun venimo mai. Capisci perché poi uno se separa. Ed anche per questa nuova rubrica europea è tutto,
e visto il rango internazionale dedico il primo numero al fu Aquascutum, il cui british-casual style
rimane a tutt'oggi un modello. Alla prossima dal vostro nuovo inviato.
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