Ghestbuc della Brigata Odoacre Chierico

Cristante
Pastore
Karsdorp
Coric
Zaniolo
Gic
Marcano

tutti insieme non fanno manco l'utilità de bruno peres

Ma tanto sticazzi, amo preso Malcom
O no?

x nazareno

seconto me il tuo è stato un gesto inconscio di protesta contro le attuali politiche societarie, monco e baldissoni, il mercato, oltre al fatto che degli gli scontri di vicolo orbitelli non ne parla più nessuno.

Forza Roma!

Ma i giocatori non stanno manco giocando contro DiFra, al massimo contro la società e l'allenatore sta semplicemente nel mezzo, non avendo la personalità necessaria per farsi rispettare.
Non mi stupirei affatto se a gennaio partissero qualcuno tra geco, kolarov e manolas, sarei sorpreso se invece dovessero rimanere anche la prossima stagione.
Purtroppo i dirigenti, quelli che dovrebbero andarsene tra gli insulti dei tifosi, rimarranno ancora qui a darsi il tono da fenomeni con il sorriso sornione mentre raccontano cazzate ai microfoni dei clarinetti di trigoria.

gic non lo vojo più vede nella mia scuatra

Questa partita era da imbarcata se non fosse stato per il portiere e per la poca precisione dei madridisti. La squadra fa pena come collettivo, la difesa è un colabrodo, il reparto di centrocampo l'ho già commentato e non aggiungo altro, l'attacco abulico. Quello che fa preoccupare è che sembra una squadra morta. Sul 2-0 il real ha lasciato delle praterie che ci ha permesso di fare dei contropiedi favorevoli, ma non siamo mai riusciti ad essere pericolosi. Una squadra viva avrebbe concluso in porta, forse un gol per far stringere le chiappe agli avversari... noi zero proprio. Capace pure che il real si è fermato perché si è reso conto che non avremmo combinato un cazzo, cioè hanno sentito la puzza di cadavere.
Gik è la più grossa sola che ci hanno rifilato e la cosa peggiore è che ce l'ha tirata uno come er viperetta.

Ieri nella panchina per il centrocampo poteva entrare solo De Rossi, 35 anni. Gli altri due erano Zaniolo e Coric, due trequartisti, pischelli, il primo non ha neanche una presenza nelle serie maggiori. Con Pastore sarebbero stati 3 trequartisti, assolute incognite nel modulo dell'allenatore.
Ditemi voi se questa è una squadra costruita con criterio.

Alisson non si mette di traverso un par di palle! sarebbe annato pure alla lazio pe' guadagnà 4 volte (4 VOLTE!!) de più de quello che piava qui, GIUSTAMENTE!
E comunque mentre state qui a frignà e sbatte i talloni per terra, pare che avemo preso malcom, che ovviamente se annava all'inter era un fenomeno, mo' se vie qua è na pippa

per me la società si dovrebbe dimostrare forte e trattenere il giocatore forte, soprattutto in un momento in cui non ha bisogno di incassare e alisson non si mette di traverso.
non è possibile che il napoli, la scorsa stagione, sia riuscito a trattenere koulibaly dal chelsea, mertens da inter e milan, hamsik dal manchester, facendo a pizze tutti i giorni con i procuratori che sventolavano le offerte di ingaggio a de laurentis, mentre noi, come vediamo denaro, vendiamo e sti cazzi di chi perdemo e di chi pijamo, l'importante è esultare per la plusvalenza.
sta società non è forte, non c'è altro da dire, ha ragione verità quando la paragona ad un udinese di alto livello, con quella mentalità. non sarà un supermercato, ma una boutique sì, qui tutti c'hanno un prezzo e il progetto sportivo è una nuvola di fumo.
sul ragionamento di lele non mi esprimo perché ha scritto una tale banalità che giusto un tuttovabenista filo-societario può pensare di scrivere.
naingolan invece è un pacco e sta bene ndo sta.

E niente, uno ce spera che ogni tanto le cose possano cambiare.
Invece no, pe sta società, pure co 100 milioni della champions + 35 di naingolan, tutti hanno un prezzo. Baste sventolare qualche banconota in più sotto il naso dei dirigenti che parte chiunque, senza badare a quanto sia importante nel campo da gioco.
Questi se sarebbero venduti Totti prima dei 25 anni al primo che si presentava con un offerta.

so contento, mongolàn è un cancro da estirpare. che gli hobbysti se ne stiano lontano da qui.

best a 28 anni era un giocatore finito, gascogne idem, maradona era maradona, ubner fumava ma non era così sregolato come st'indios de noantri. ddr è un altro ex giocatore, ma con lui non ce poi fa più niente.
smettetela de sognà, il mongolan che ve ricordate quest'anno non s'è mai visto e se rimane qui starete a idolatrà il fantasma dei bei tempi che furono.

mongolan invece va venduto subito.
primo perchè è un cojone, secondo perchè è n'mbriacone, terzo perchè uno che beve e fuma a 31 anni è un giocatore che tra breve nun c'avrà più un cazzo da dì, quarto perché se non lo vendi adesso te lo tieni sul groppone a 5 milioni l'anno pe fa i video su instagram, quinto perchè tanto per lui il calcio è un hobby quindi andasse a giocà a golf.
basta mongoloidi nella roma, porco dio basta mongoloidi!
i giocatori giallorosci devono esse seri e professionisti, chi fa er mongoloide o ce fa svoltà le partite come fosse totti o baggio o se ne deve annà a fanculo e mongolan quest'anno l'unica partita che ha fatto svoltà è quella col liverpul regalandoje il contropiede del gol.
fori dar cazzo.

Vendere naingollan è cosa buona e giusta.
Dei nuovi acquisti mi piaciono coric e kluivert, cristante non mi convince.

- è corpa der var
- er campionato è farzato
- senza gli errori dell'arbitri contro di noi vincevamo er scudetto
- c'è un gomblotto de unicredit (o unidebit), goldman sachs, coni, figc, sky, arbitri, masoni, mafia e politica pe facce fuori e aiutà la roma
- era tutto deciso a tavolino
- semo scomodi all'uefa
- meritavamo deppiù noi
- devrji ha giocato pe l'inte
- er gol dell'inte nun ge stava
- aa coreografia
- amo vinto un coppa, aa roma zero titoli
- semo nati prima
- amo portato er carcio a roma
- gobba in faggia
- lulic 71
- mejo l'uropa lig daa cespionz

Questo il classico repertorio odierno degli psicodrammati sins 1927

Stasera sarò allo statio e seguirò la partita in maniera disillusa.
E' già successo il miracolo una volta, nessuna divinità permetterà che accada di nuovo. Col barcelona è stata una serata magica, decisa dai giocatori che l'avevano impiccata all'andata, quando tutto il mondo ce dava per morti e seppelliti da valanche di gol di Messi.
Ora invece si respira un'aria de "se po fa" "non succede, ma se succede..." che me fanno capì che tornerà a non succedere mai un cazzo. Poi col Liverpool, che se ce so le maledizioni nel calcio noi c'avemo liverpool, con gli arbitri che trasformano i ricori in calci d'ancolo e con allenatori che se rincojoniscono e infilano i centromediani metodisti a fare gli esterni a destra... e so convinto che la maledizione ha colpito pure difra all'andata.
In ogni caso, è stato bello. Pensavo che non aveva senso sta competizione, che ce saremo fermati ai gironi e invece passo dopo passo hanno smentito ogni mia convinzione. Chissà quando ci ricapita.

Quello che è successo ieri sera non è da Roma. Siamo tutti rimasti colpiti, emozionati come bambini, tremanti, commossi come alla nascita di un figlio perché tutti noi sapevamo benissimo che quello che stavamo vivendo non era in linea con la narrazione passata e recente della Roma.
Una rimonta incredibile, di 3 gol, la seconda volta che facciamo il minimo risultato utile per passare il turno (dopo l'1-0 con lo Shaktar), i gol di De Rossi e Manolas che riscattano gli autogol dell'andata, contro arbitraggi ostili e gli immancabili gufi.
Quello che è successo ieri sera è un'impresa incredibile, raggiungere la semifinale di CL, di questa CL, in questo determinato periodo calcistico dominato dai soldi, dalle tv, dal business, è un'impresa di molto superiore rispetto a quella negli anni 80.
Per rendercene realmente conto ci vorrà del tempo.
Oggi godiamo.
E poi testa di nuovo al campo.

Il Romanista (L.Contucci) – Tutto sommato odio la Champions League. Non è nichilismo, né snobbismo se dico di preferire l’Europa League, la cara vecchia coppa Uefa, alla ex Coppa dei Campioni. La conferma del mio odio dopo la partita di mercoledì sera, seguita con distacco fatalista e una puntata Snai sullo 0-2. Una Roma che, tutto sommato, non ha poi così demeritato, è stata sconfitta 4-1 dai marziani del Barcellona. L’unica nota umana di tutta la serata – che sia condivisibile o meno – è stata la protesta tutta catalana con il lancio dei palloncini in campo, sprazzo di umanità in uno stadio e in un sistema che – fosse per me – raderei al suolo. Per un attimo mi sono ricordato quel 1984. Chi incontrammo? Goteborg, Cska Sofia, Dinamo Berlino, Dundee United e quei maledetti Reds: Svezia, Bulgaria, Germania Est, Scozia e Inghilterra. Di queste cinque nazioni, solo due sono sopravvissute alla Champions League, guarda caso, quelle con più capitali a disposizione.

Un tempo la formula era affascinante, e tutti potevano vincere la coppa dalle grandi orecchie, per lo meno fino al 1997-98, momento in cui anche le seconde classificate iniziarono a poter competere, mentre le squadre con poco blasone iniziarono a disputare i preliminari: non posso impedirti di partecipare, ma levati dalle palle già nel mese di Agosto, please. Questo ha fatto sì che iniziassero a vincere sempre le squadre appartenenti alle stesse nazioni, ancorché ormai senza alcuna identità nazionale e che il divario tra i grandi club e quelli più piccoli fosse sempre più ampio. La risposta del Barcellona alla lodevole iniziativa de “il Romanista” è stata esemplare: signori miei, abbiamo Messi e Suarez, 140.000 soci, vinciamo campionati e coppe a rotta di collo, perché non dovremmo far costare un settore ospiti 89 euro? A vederla dalla loro prospettiva, non hanno tutti i torti. Hanno creato un club ricco e solo i ricchi possono andarlo a vedere. L’anima popolare? Si mangi una paella a casa davanti al tubo catodico e non rompa i maroni. Lo stadio è pieno: fa schifo, senza colori e con pochi cori raffazzonati, ma è pieno. E la squadra vince. In più è evidentemente aiutata dagli arbitri, non essendo possibile non vedere a pochi metri un rigore netto come quello negatoci, e non commette alcun errore grossolano, come a noi capitato con Perotti e il poco impiegato Gonalons. Un sistema perfetto, che ha l’apparenza del calcio popolare ma che di popolare ha ben poco.

Cosa sperare, noi romanisti, per il futuro? Diventare come il Barcellona? Molti di voi, di primo acchitto, direbbero “magari”, ma in realtà la nostra Roma, con quei presupposti, la potremmo forse solo sentire per radio, manco in televisione. Bisognerebbe ambire a quei risultati ma con una formula “mista”, quella che adottano da tempo le società tedesche, con i tifosi proprietari del 51% dei loro club, ma siamo culturalmente ancora troppo lontani da quei livelli. Insomma, meglio il Bayern del Barcellona, per lo meno lì il clima è un po’ più coinvolgente e non si è eliminata la parte colorata del tifo.

Cosa sperare? L’idea di una Superlega inizialmente la detestavo ma ora, vedendo chi è primo in classifica nei maggiori campionati europei e quanti punti di distacco ha dalle seconde, mi chiedo che interesse abbiano campionati del genere. È stato così anche in Italia e giusto in questa stagione non c’è un distacco enorme. Anzi che in Inghilterra ancora poco tempo fa si sono avuti quegli exploit che un tempo appartennero anche alla Sampdoria e al Verona. Da noi, basta vedere chi ha vinto scudetti: Juventus, Milan e Inter. In Champions, le solite note. Che palle.

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Noi della BOC lo diciamo da anni che non succede mai un cazzo

Purtroppo, per quello che mette in campo, la Roma non può fare meglio di così. Sotto il profilo del gioco si è ben comportata, poi però subentrano gli episodi.
Due autogol che non sono ascrivibili alla "sfiga" perchè quando sei costretto ad una scivolata alla disperata perché sei in ritardo sul tuo avversario, il pallone non riesci a controllarlo. Soprattutto vale per De Rossi che è troppo lento e poco reattivo per stare appresso ai suoi avversari.
Poi sotto porta hai giocatori che non segnano, non a caso solo dzeko è riuscito a buttarla dentro mentre i vari perotti, defrel e co. i gol se li cagano alla grande.
Per carità, c'era pure almeno un rigore sacrosanto che l'arbitro ci nega, però il divario tra noi e loro rimane ben rappresentato dal risultato.