Anno di fondazione dell'ASR
61724
BOC User
30/01/2007 14:37:49
il fumo uccide.....
61357
BOC User
22/01/2007 15:14:41
applausi per fibra...fibra..fibra.....
APPLAUSI...APPLAUSI
60286
BOC User
20/12/2006 07:55:18
Laurea Onoris causa a.....
.... Adamo Sgrullamembri !
60285
BOC User
20/12/2006 07:40:05
uno che sà......
dateme retta........giocateve alla snai, eurobet, o ndò cazzo ve pare a lazzzio......
60204
BOC User
18/12/2006 15:29:48
x il buon gustaio.......
come già qualcun altro ebbe a dire, faccio notate che manca un significativo orpello alla foto testè pubblicata.Non che ce ne dispiaccia, ma ci si domanda il perchè di questa inversione di tendenza; la motivazione più gettonata è senz'altro: "ne ho visti ( e magari solo quello ) tanti che me sò stufato". Si attendono chiarimenti
60099
BOC User
15/12/2006 11:23:46
e annamo che uscimo.....
DAYE DAYE ROSETTA che ora cò sto sorteggio nun ce comprì più un cazzo visto che uscimo.....
60063
BOC User
14/12/2006 23:38:53
LA BIOGRAFIA D'UBALDO.......NELLE MIGLIORI LIBRERIE!

da www.leggendogodendo.com
59239
BOC User
22/11/2006 14:15:37
Leggete le cazzate che dice questo.....
Clamorosa ipotesi di Fabio Caressa su Calciopoli in un'intervista al Corriere della Sera

"The Voice" di Sky, in una strepitosa intervista al Corriere della Sera Magazine, ipotizza una guerra interna alla Fiat come origine dello scandalo estivo del calcio italiano.

La “Bild” lo ha messo fra gli undici motivi per cui era giusto che l’Italia vincesse i mondiali. Su Internet la sua voce ha inondato tutti i siti. Sui telefonini ha sostituito le suonerie. «Chiudiamo le valige, si va a Berlino», urlava Fabio Caressa, telecronista sportivo di Sky ogni volta che la nazionale di calcio superava un turno ai mondiali in Germania. Oppure «Abbracciamoci forte e vogliamoci bene stasera».
O anche, il massimo: «Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo», quattro volte, una per ogni mondiale vinto, citazione di Nando Martellini che lo urlò tre volte dopo la vittoria in Spagna. Per gli appassionati Fabio Caressa è un mito come lo era Nicolò Carosio per quelli di qualche generazione fa. Ma Carosio descriveva la partita. Lui le emozioni: «Quello che manca ai telespettatori è la passione, l’atmosfera dello stadio, il pathos».

Ma quelle frasi te le prepari a casa?
«Nulla è improvvisato. Studio sempre quello che devo dire».


È studiata anche: «E adesso l’arbitro manda tutti a prendere un the caldo?».
«Certo. Ma in Germania faceva molto caldo e allora ho detto: “L’arbitro manda tutti a prendere una bevanda rinfrescante, ein frische getraenk”».


Ne hanno scaricate molte di tue frasi da internet?
«Mi hanno detto 5 milioni, una cifra assurda».


Sei diventato miliardario.
«Era tutto gratis, non ho preso una lira. C’erano 167 mila pagine su di me dopo i mondiali. Ho controllato su Google».


Perché queste frasi-tormentone?
«C’è chi dice che sono presuntuoso e mi metto al di sopra dell’evento. Ma io sono un medium, uno strumento. Il filo conduttore tra quello che succede in campo e ciò che arriva a casa. Ha tirato di destra e segnato? Va bene, l’han visto tutti. Io voglio far filtrare l’emozione con la mia voce e il mio modo di cadenzare».


Per esempio quando dici «Cannavaro» con un forte accento sulla prima sillaba.
«Esatto. Ho fatto anche studi di metrica. Gli antichi poeti usavano la metrica per fare un racconto emozionale. Se lo facevano loro, allora posso farlo anche io».


Fammi un esempio.
«Hai presente “arma virumque cano Troiae qui primus ab oris?”. Io alla fine del mondiale ho declamato: “Alza la coppa capitano, alza la coppa, alzala alta al cielo”. Più o meno la stessa cosa...».


Bè, insomma.
«È un tentativo».


Vediamo se ho capito bene: il telecronista non serve.
«Il telecronista è la colonna sonora dell’avvenimento. Io ho la fortuna di avere accanto Bergomi che è un fenomeno. È lui che dà le spiegazioni tattiche e tecniche. Capisci?».


Capisco che è del tutto inutile dire: «Scatta sulla destra Materazzi e passa la palla al centro».
«La mia telecronaca è come la musica in un film. Ogni scena ha la sua musica. Se quando c’è aria di gol io riesco a fare in modo che tu a casa ti sposti sulla punta della poltrona, ho fatto bene il mio lavoro».


Come hai iniziato a fare il giornalista?
«Canale 66. Poi Teleroma 56, la tv dei radicali. Poi Tele+».


Laziale o romanista?
«Nessuna delle due...».


Non ci credo nemmeno se me lo giuri su Totti. Hai la faccia da romanista.
«Un po’ più romanista che laziale. Me le attribuiscono un po’ tutte. Una settimana sono juventino, una settimana interista. Ma quelli che mi hanno massacrato di più sono stati i tifosi della Roma. Ho criticato alcuni atteggiamenti degli ultras e mi sono perfino arrivate e-mail con minacce di morte».


Da ragazzo giocavi a pallone?
«Ero il classico pippone».


Amori?
«Ero grassoccio e timido. Non avevo il coraggio di lanciarmi. E quando mi lanciavo non c’era la rete e mi sfracellavo».


Alla fine ti sei sposato la bella Benedetta, sorella della bella Cristina Parodi. Mica male per un imbranato.
«Incontrare mia moglie è stata la più grande fortuna della mia vita».


La politica?
«Frequentavo i giovani socialisti, ma quando qualcuno cominciò a farmi dei discorsi sulle tessere, da prendere, da comprare, mi sono imbestialito e me ne sono andato».


Hai conosciuto Craxi?
«Credo di essere stato l’ultimo a intervistarlo in tv, due mesi prima che morisse. Fu molto emozionante. Ogni volta che si parlava di Italia si commuoveva e si metteva a piangere».


Dopo i socialisti, i radicali...
«Rutelli era il più simpatico, era un battutaro. Pannella aveva carisma. Gli andavo a comprare le Gauloises, cinque o sei pacchetti per volta. Stanzani era burbero, però ti dava sempre un consiglio. C’era anche chi non mi piaceva. Teodori, arrogantello. Come Taradash e Negri. Tutti un po’ presuntuosi. Alcuni, poi, avevano una certa tendenza alla bestemmia che mi urtava i nervi. Perfino le donne bestemmiavano».


Questo governo ti piace?
«Avrei votato ancora più volentieri questa maggioranza con Veltroni al posto di Prodi. Oltre tutto avrebbero vinto meglio».


Hai difficoltà a riconoscere i giocatori in telecronaca?
«Mi aiuto con i movimenti e la posizione in campo. Ci sono partite in cui non ho mai saputo se ho detto i nomi giusti. Nel ’93, per Israele-Svezia, mi arrivarono le formazioni in ebraico. Nessuno in Italia ha mai saputo esattamente chi ha giocato».


C’è pubblicità occulta nel calcio?
«Secondo te perché le telecamere indugiano sul pallone quando c’è il rinvio del portiere?».


Pallone e scarpa in una botta sola.
«Più all’estero che in Italia. Ci sono certe partite in Germania dove si vedono più piedi che giocatori».


C’è qualche giocatore che si toglie la maglietta. E sotto...
«Non più. Alcuni giocatori si toglievano la maglietta quando segnavano, come Vieri che sotto aveva la pubblicità del suo marchio, Baci e abbracci. Ma gli sponsor l’hanno vietato


Quali sono le trasmissioni televisive che non ti piacciono?
«Quelle come “Buona domenica”. Ma anche quelle pseudo intellettuali. Certe puntate di “Ballarò” mi annoiano mortalmente. Mi piace invece Vespa. Prova a fare un esperimento. Un ospite di Vespa dice una cosa. A te viene in mente una domanda. Vespa quella domanda gliela fa. È un fuori classe».


Rivalità con quelli della Rai durante i mondiali?
«Un po’. Loro facevano gli “sboroni”. Ma alla fine hanno smesso. Tutti tranne uno, il direttore di Rai Sport, Maffei. Il giorno prima della finale davanti ai nostri pullman-regia c’erano delle grosse casse dalle quali usciva la voce di un Maffei arringante che urlava: “Li abbiamo distrutti!”».


Poca eleganza.
«Quando un generale urla troppo non è molto soddisfatto».


Chi è il tuo maestro di telecronaca?
«Tutto è cambiato con Piccinini. Prima ci si basava molto sulla voce, l’affabulazione e la capacità descrittiva. Piccinini ha puntato sulla brandizzazione del prodotto».


Brandizzazione?
«È stato il primo a inventarsi delle cose».


Tipo?
«“Sciabolate!”. Oppure “Non va!”».


Tu cerchi di evitare i luoghi comuni? Tipo «la giacchetta nera». Tipo «dal punto di vista tecnico e agonistico». Tipo «ha vinto ma non convinto».
«Li evito come la morte. C’è stato un periodo, durante la crisi del Kossovo, in cui evitavamo tutti i termini bellici... “parte la contraerea”... “ecco la cannonata da fuori!”... “abbatte l’avversario”... . Era tale l’attenzione maniacale che il mio amico Stefano De Grandis un giorno disse: “Nakata ha tirato una bomba atomica”. Ridemmo fino alle lacrime».


Saresti capace di fare una radiocronaca alla Carosio?
«Mi addormenterei a metà».


Hai studiato i telecronisti brasiliani?
«Più che altro ho ripreso dagli speaker degli stadi tedeschi l’abitudine di scandire i nomi. “Andrea!” (pausa) “Pirlo!” (pausa) “Uno a zero!”. In Germania se segna Kirsten lo speaker dice: “Per il Bayern (pausa) ha segnato Ulf”. E tutto lo stadio in coro:“Kirsten!”. E lo speaker: “Ora il punteggio è eins...” e tutto lo stadio: “zu nul”. Allora lo speaker dice: “Danke”. E tutti: “Bitte”. Una grande scenografia».


La gente ti ferma per strada?
«Sì, ma il peggio è che mi urlano “Cànnavaro!”».


Nel calcio sono ignoranti come si dice?
«Non più. Tranne l’uomo più maleducato che abbia mai conosciuto, Eugenio Fascetti».



L’allenatore.
«Non lo saluto da 20 anni».


Che è successo?
«Aveva litigato con alcuni della mia televisione. Per ritorsione mi cacciava via dal ritiro, come a scuola, in maniera volgarissima, a male parole. Un giorno, negli spogliatoi, mi assalì fisicamente. Urlava: “Sei un bastardo, vattene, ti gonfio!”. Era uno che ascoltava i discorsi di Mussolini in macchina cantando Faccetta Nera. È stato un grande allenatore. Ma non lo voglio più vedere».


colleghi ti criticano?
«Pippo Russo ha scritto sull’Unità che il mio mondiale era come i bambini incontinenti che fanno tanta cacca».


Che voleva dire?
«Non lo so. Ognuno usa i riferimenti culturali di cui dispone. Credo che Pippo Russo sia rimasto intrappolato nel collettivo trotzkista dove si è rinchiuso negli anni ’70. Poi c’è Cito della Gazzetta che mi critica per come pronuncio i nomi stranieri. Xavier Zanetti io lo pronuncio Cavier Sanetti. A casa sua, in Argentina, lo chiamano così. Buffon in Inghilterra mica lo chiamano Bàffon».


Altre critiche, un po’ più serie?
«Durante i mondiali mi ha dato una bella pettinata Aldo Grasso. Ma aveva ragione. In Italia-Usa avevo pompato troppo sull’entusiasmo e avevo sbagliato!».


Come vedi la faccenda Calciopoli?
«Lotta tra gruppi di potere. Però è vero che Moggi era molto arrogante. E intimidatorio. Una volta io e Bergomi facemmo una telecronaca che spiacque alla Juventus. Nel giro di un paio di giorni ci furono: un articolo molto violento contro di noi, un attacco in Lega da parte di Moggi e una telefonata ai piani alti di Sky per chiedere di cambiare telecronisti».


Moggi è sempre in tv a difendersi...
«Nessuno riesce a reggere il confronto con lui, né Mentana, né Floris, né la Ventura. Dice cose gravissime. Tipo: “Tutto quello che mi viene imputato è l’articolo uno”. E nessuno gli chiede: “Ma che cos’è questo articolo uno?”».


Ma che cos’è questo articolo uno?
«Vuol dire: non mi sono comportato illegalmente ma nemmeno in maniera sportiva ed etica. Ma per uno sportivo basta quello. La cosa più grave è comportarsi slealmente».


Moggi dice che facevano tutti così.
«E perchè lo scudetto lo vinceva solo la Juventus?».


Nessuno di quelli che intervistano Moggi gli ricorda che fu accusato di procurare «signorine» agli arbitri della Uefa.
«Se mai intervisterai Lapo Elkann chiedilo a lui. Vedrai che ti darà la risposta».


Sei misterioso.
«Non parlo di queste cose in un’intervista, ma io sospetto che dietro Calciopoli ci sia una guerra tutta interna alla Fiat».


Gioco della torre. Grillini o Cecchi Paone?
«Salvo Cecchi Paone. Lui dice di essere gay. Grillini dice che sono tutti gay».



Briatore o Montezemolo?
«Salvo Montezemolo. Non mi sono divertito molto al Billionaire. E ho speso per mangiare 200 euro. Mai più».


Della Valle o Galliani?
«Salvo Galliani. Quelle sue facce devastate quando la squadra vince mi fanno impazzire».


Sgarbi o Mussolini?
«Butto Sgarbi. Quando era sconosciuto ha cominciato a fare casino. Raggiunta la popolarità ha smesso. Calata la popolarità ha ricominciato».


Tremaglia, Buttiglione o Fisichella?
«Tremaglia è proprio fascistissimo. Buttiglione è troppo ondivago. Salvo Fisichella perché era il mio professore. Il loro atteggiamento sull’omosessualità me li farebbe buttare tutti e tre. Ma questa esaltazione della cultura gay è insopportabile».


E perché mai?
«Siamo nel 2006, non ci può più essere la cultura gay, il bar gay, la letteratura gay... Basta no?».


Ci sono voltagabbana nello sport?
«Più che i voltagabbana mi dan fastidio i giocatori ideologici. Tipo Di Canio e Lucarelli. L’unica ideologia del calciatore deve essere tornare a casa la sera presto, lavorare con grande impegno, non andare a mignotte».
59184
BOC User
21/11/2006 13:12:00
Massimino o cibali come cazzo se chiama.....
59181
BOC User
21/11/2006 12:39:15
Guardate che stadio de merda che c'hanno.....
59146
BOC User
20/11/2006 19:30:37
come al solito......
Catania: duro attacco di Pulvirenti a Spalletti

Non accenna a placarsi la polemica tra Catania e Roma dopo il pesante risultato di ieri all'Olimpico. Che alla società siciliana non fosse andato giù il comportamento dei giallorossi, questo si era capito. E, se c'erano dubbi, il presidente Pulvirenti li ha spazzati definitivamnete via, prendendosela soprattutto con Spalletti.

"Si comporta da semi-dio ma è un ipocrita - ha tuonato il patron del Catania verso l'allenatore giallorosso - mi è piaciuto di più quando ha fatto entrare giocatori motivati nella ripresa, quelle strette di mano se le poteva risparmiare". Tuttavia il presidente rossoazzurro rimane soddisfatto dell'eccellente cammino della sua squadra sin qui.

"Sapevamo che a Roma ci poteva stare di perdere, il nostro campionato è molto positivo a prescindere dalla partita di ieri - dichiara Pulvirenti - ciò non toglie che anche nel calcio, come in guerra, esistano delle leggi non scritte che si devono rispettare. Detto questo, non aspetto con ansia il ritorno al Massimino, il nostro campionato va avanti indipendentemente dalla Roma".
59129
BOC User
20/11/2006 14:01:20
come al solito......
Catania: L'a.d Lo Monaco non gradisce le scuse di Spalletti

Pietro Lo Monaco, amministratore delegato del Catania, il giorno dopo la disfatta in casa romanista ripensa alle scuse avanzate da Spalletti a fine gara e compie una giusta osservazione: "Le sue scuse non le ho proprio capite. Poteva risparmiarsele, prima infieriscono e poi si scusano". In effetti la Roma ha continuato a cercare il goal anche a risultato acquisito: se poi si pensa che il primo goal giallorosso era passibile di annullamento, le osservazioni di Lo Monaco non appaiono affatto peregrine. Intanto Mancini, autore di un'esultanza un pò troppo esuberante e per questo ammonito, verrà multato dalla società.
59064
BOC User
17/11/2006 16:35:06
KTULU PROVA UN PASSO DI DANZA CON CACIARA CHE PENSA:" QUASI QUASI NE APPROFITTO" E ..... ZAC!
58380
BOC User
29/10/2006 09:54:29
ktulu ovviamente.....troppe pastiglie ecco qua
Pastiglie..pastiglie
pastiglie per viaggiare pastiglie per dormire pastiglie per mangiare pastiglie per sognare pastiglie per il bene pastiglie per il male
pastiglie ad ogni ora di mille forme forme
pastiglie per il giorno pastiglie per la notte
pastiglie per volare poter toccare il cielo legali-illegality care ed economiche
pastiglie nere viola blu multicolori..pastiglie
pastiglie per pisciare pastiglie per morire grandi medie pastiglie sempre sempre
pastiglie per calmare pastiglie per parlare
pastiglie per l'amore
di mille mille forme....pastiglie..pastiglie
58107
BOC User
20/10/2006 16:07:24
un coro pè zebinà.....
Momenti di forte tensione in casa Roma: stamani un gruppo di 30 tifosi giallorossi ha bloccato la vettura di Zebina iniziando a battere con le mani sulla vettura.
Il giocatore e' uscito dall'auto e ha iniziato a rispondere agli insulti.
Poco dopo si e' reso necessario l'intervento della Polizia che ha costretto Zebina a risalire sull'auto e ripartire.

UH! UH!

57813
BOC User
12/10/2006 05:47:46
Bergomum domanda......
.... innanzi tutto un saluto alla BOC.
Volevo chiedervi: visto che in ufficio m'hanno messo i filtri per i siti, se mi porto il PC portatile mio e l'attacco in ufficio, riesco ad entrare in Internet ? E riesco a vedere i siti delle donnine ? E scaricare qualche foto ?
Muchas Gracias !
56992
BOC User
24/09/2006 07:50:28
un suggerimento.....
56721
BOC User
18/09/2006 09:19:45
Enigma.....
...... ma e' arrivata 15 volte DOVE ?
55335
BOC User
23/08/2006 09:09:10
nostalgico.....
Spalletti Metti a Cassano!
55247
BOC User
21/08/2006 14:23:44
speriamo vengano cancellati dal campionato.....
La Juventus ricorre al Tar
Dopo un lungo Cda il club bianconero ha deciso di ricorrere immediatamente al Tar del Lazio contro "sanzioni dall'ingiustificata gravità" e per "mancanza di equità"
Cesare Zaccone, avvocato della Juventus. Ansa
Cesare Zaccone, avvocato della Juventus. Ansa
TORINO, 21 agosto 2006 - Tre ore di discussione fitta fitta e alla fine il Cda ha deciso: la Juve ricorre al Tar del Lazio. Una decisione che era stata preannunciata a più riprese dai vertici societari e che era nell'aria anche negli ultimi giorni. Una scelta, quella del club di corso Galileo Ferraris, presa per "l'ingiustificata gravità delle sanzioni e la mancanza di equità di trattamento rispetto a tutti gli altri club concorrenti" da parte della giustizia sportiva. Non solo. "Le sanzioni previste per la Juventus - prosegue la nota comunicata dal club bianconero - risultano ancor più sproporzionate se si tiene conto che le corti sportive hanno costruito un illecito sportivo come somma di comportamenti contrari a lealtà e correttezza. Appare incomprensibile che il trattamento più severo sia stato riservato proprio alla Juventus, cioè alla squadra che si è mostrata più risoluta ad assumersi le proprie responsabilità, modificando la propria organizzazione societaria e adottando un sistema di controllo e di prevenzione più severo ed efficace".
La battaglia della Juve per ottenere la serie A, quindi, continua e anzi si inasprisce. La società infatti fa sapere che sta prendendo in esame anche la possibilità di ricorrere nei tempi consentiti alla Camera Arbitrale del Coni. La decisione bianconera di adire la giustizia amministrativa potrebbe avere come conseguenza nuove penalizzazioni per la squadra. Ma il rischio non riguarda soltanto la Juve: qualora infatti dovesse essere decisa una sospensione delle sentenze e la revisione dei processi, è a rischio l'avvio stesso della nuova stagione calcistica. Sul fronte economico, la decisione di ricorrere al Tar ha fatto perdere al titolo della Juve l'1,47%. Già in mattinata, prima ancora dell'ufficialità del ricorso, il titolo aveva aperto in territorio negativo.