Anno di fondazione dell'ASR
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BOC User
13/01/2012 00:53:03
A proposito di Rino Gaetano...
...SE AVETE 10 MINUTI, LEGGETE QUA:

Rino Gaetano e i messaggi in bottiglia
di Paolo Franceschetti e Stefania Nicoletti

Come abbiamo descritto molte volte nel nostro blog, il nostro è un sistema che uccide e strangola tutti coloro che ne sono al di fuori e non vogliono essere coinvolti nei giochi illeciti del potere massonico.
Il sistema, però, non penalizza solo chi ne è fuori, ma anche chi ne è dentro e ne riceve i vantaggi. Perché il problema è che una volta entrati nel sistema, tutto ciò che ti viene dato ti viene chiesto in restituzione sotto altre forme. Se fai carriera grazie al sistema, ad un certo punto arriverà qualcuno che ti chiederà il conto; ti chiederanno di fare uno sgarbo ad un vecchio amico che vogliono rovinare; ti chiederanno di falsificare un documento o farlo sparire, ti chiederanno di accollarti una responsabilità penale per salvare altri, di essere condannato ad un anno con la condizionale e di spendere la tua faccia su tutti i giornali per fare da capro espiatorio.
Ribellarsi al sistema è quasi impossibile per la perfezione che esso ha. Tanti, troppi, sono caduti nella trappola. Le promesse che ti fanno sono allettanti: potere, denaro, conoscenza dei meccanismi reali del potere. Ma il conto è salato, perché non si è più liberi di fare ciò che si vuole, e si è in costante stato di ricatto. Ritengo, ad esempio, che molti esponenti della sinistra attuale, a suo tempo, abbiano fatto il cosiddetto “patto col diavolo”, pensando semplicemente di accettare un compromesso in più per fare carriera; e si sono poi trovati invischiati in un gioco di potere più grande di loro, perdendo ogni capacità decisionale reale; ed ecco il motivo per cui la sinistra di questi ultimi anni ha fatto delle cose senza alcuna logica, come se volesse realmente perdere le elezioni e consegnare – come hanno fatto di recente – il paese definitivamente alla destra.

In realtà alcuni provano a ribellarsi. Ribellarsi in modo esplicito, in un attacco frontale, non è possibile altrimenti si muore (la lista dei morti è lunghissima; Falcone e Borsellino, Occorsio, Pecorelli, Tobagi, Mauro De Mauro, Cosco, Pasolini, Cecilia Gatto Trocchi, Ilaria Alapi, Graziella De Palo, e tutti coloro che hanno provato a testimoniare coraggiosamente in processi importanti, morti suicidi o in incidenti stradali). Molti però provano a ribellarsi non apertamente, lanciando una serie di messaggi in bottiglia. Come delle tracce, per chi le vorrà cogliere un giorno.
Ricordo un’archiviazione vergognosa che aveva a che fare con un soggetto che si era suicidato con “una coltellata sulla schiena”. Il magistrato archiviò dicendo delle cose che li per li mi parvero incomprensibili; mischiava citazioni di Dante a frasi demenziali del tipo “la prova che si sia trattato di un suicidio è nel fatto che sul coltello piantato nella schiena furono trovate le impronte digitali della vittima”. Dopo anni di rabbia in cui non capivo l’assurdità di quel provvedimento, ho capito che la citazione di Dante era un chiaro riferimento alla legge del contrappasso, utilizzata dalla Rosa Rossa per i suoi omicidi. Mentre con la frase in cui parlava delle impronte digitali voleva dire esattamente il contrario…. Tra l’altro fu uno dei provvedimenti il cui studio e la cui lettura approfondita mi hanno permesso di arrivare alla regola del contrappasso da noi descritta negli articoli sull’omicidio massonico.
A mio parere si trovano molti messaggi in bottiglia anche in molti libri, articoli di giornale, e opere attuali, ma evitiamo di indicarli per non mettere in pericolo le persone coinvolte.

Rino Gaetano era una di queste persone che si erano ribellate al sistema in modo vistoso. Non poteva denunciare il sistema direttamente, perchè non gli avrebbe dato voce nessuno, allora lasciò una serie di tracce nelle sue canzoni, che sarebbero state raccolte dalle generazioni successive. Rino Gaetano ci parla della Rosa Rossa, dei crimini commessi dai potenti, dei meccanismi segreti di questa associazione e dei loro metodi. Vediamone qualcuna.

Le canzoni.
C’è un album di Rino, in particolare, che pare dedicato proprio alla Rosa Rossa. Nello stesso album, infatti troviamo ben tre canzoni: Rosita, Cogli la mia Rosa d’amore, e Al compleanno della zia Rosina. Una trilogia a nostro parere non casuale.

In Rosita ci dice che la Rosa Rossa, quanto te la presentano, sembra bellissima… onori, gloria, soldi, potere… poi però un giorno scopri la verità. E allora la tua vita cambia completamente perchè sei in trappola.
Ieri ho incontrato Rosita, perciò questa vita valore non ha,
Come era bella rosita di bianco vestita più bella che mai.

Nella canzone “Al compleanno della zia Rosina” ci spiega che nel linguaggio criptato della Rosa Rossa, Santa Rita è in realtà la Rosa Rossa; e ci spiega che un giorno capiranno che sta svelando questi messaggi, e quindi lo uccideranno.

Al compleanno della Zia Rosina, Rita si è sposata, Rita si è sposata cone la zia rosina.
Vedo già la mia salma portata a spalle da gente che bestemmia e che ce l’ha con me.


Questa frase apparentemente incomprensibile vuole dire probabilmente che gli appartenenti alla massoneria rosacrociana della Rosa Rossa al suo funerale porteranno a spalla la sua bara (ai funerali delle vittime i mandanti sono sempre presenti tra i partecipanti); ma bestemmieranno, perchè in realtà una caratteristica della massoneria della Rosa Rossa è di stravolgere i simboli e i riti Cristiani per interpretarli al contrario.
Infine, in “Cogli la mia rosa d’amore” lancia un messaggio molto chiaro:

cogli la mia rosa d’amore,

regala il suo profumo alla gente;

cogli la mia rosa di niente.

Non credo sia un caso anche il titolo del disco: “mio fratello è figlio unico”, perché sapeva che questo scherzetto gli sarebbe costato la vita.

Nella canzone “Nun Te Reggae più” parla della spiaggia di Capocotta. E, ad un concerto, disse:

“C’è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio. Io non li temo. Non ci riusciranno. Sento che in futuro le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni. E che grazie alla comunicazione di massa, capiranno cosa voglio dire questa sera! Apriranno gli occhi e si chiederanno cosa succedeva sulla spiaggia di Capocotta“.

Vediamo cosa succedeva nella spiaggia di Capocotta, prendendo le notizie da Wikipedia.

La spiaggia di Capocotta.
OMICIDIO DI WILMA MONTESI (1953, vigilia di Pasqua). La vicenda coinvolse il musicista Piero Piccioni, figlio del vicepresidente del consiglio della DC, e altri noti esponenti della nobiltà, politici e personaggi famosi… Inizialmente fu presa in considerazione l’ipotesi di un banale incidente, ipotesi che fu considerata attendibile dalla polizia, e il caso venne chiuso. I giornali, L’Espresso su tutti, invece si mostravano scettici.
Il Roma, quotidiano monarchico napoletano, il 4 maggio cominciò ad avanzare l’ipotesi di un complotto per coprire i veri assassini, che sarebbero stati alcuni potenti personaggi della politica; l’ipotesi presentata nell’articolo Perché la polizia tace sulla morte di Wilma Montesi? a firma Riccardo Giannini ebbe largo seguito.
A capo di questa campagna stampa, vi erano prestigiose testate nazionali, quali Corriere della Sera e Paese Sera, e piccole testate scandalistiche, quali Attualità, ma la notizia si diffuse su quasi tutte le testate locali e nazionali.
Il 24 maggio del 1953 un articolo di Marco Cesarini Sforza pubblicato sul giornale comunista Vie Nuove creò molto scalpore: uno dei personaggi apparsi nelle indagini e presumibilmente legati alla politica, sinora definito “il biondino”, venne identificato con Piero Piccioni.
Piccioni era un noto musicista jazz (col nome d’arte Piero Morgan), fidanzato di Alida Valli e figlio di Attilio Piccioni, il Vicepresidente del Consiglio, Ministro degli Esteri e massimo esponente della Democrazia Cristiana.
Il nome di “biondino” era stato attribuito al giovane da Paese Sera, in un articolo del 5 maggio, in cui si raccontava di come il giovane avesse portato in questura gli indumenti mancanti alla ragazza assassinata. L’identificazione con Piero Piccioni era un fatto noto a tutti i giornalisti, ma nessuno ne aveva mai svelata l’identità al grande pubblico. Su Il merlo giallo, testata neofascista, era addirittura apparsa già ai primi di maggio una vignetta satirica in cui un reggicalze veniva portato in questura da un piccione, un chiaro riferimento al politico e al delitto.
La notizia suscitò clamore perché venne pubblicata poco prima delle elezioni politiche del 1953.
Piero Piccioni querelò per diffamazione il giornalista e il direttore del giornale, Fidia Gambetti. Cesarini Sforza venne sottoposto ad un duro interrogatorio. Lo stesso PCI, movimento di riferimento del giornale e unico beneficiario dello scandalo, disconobbe il giornalista, che venne accusato di “sensazionalismo” e minacciato di licenziamento. (QUINDI ANCHE LO STESSO PCI SEMBRA VOLER COPRIRE E INSABBIARE TUTTO… CHISSA’ COME MAI?)
Nemmeno sotto interrogatorio Cesarini Sforza citò mai direttamente il nome della fonte da cui ufficialmente veniva la notizia, limitandosi ad affermare che provenisse da “ambienti dei fedeli di De Gasperi”.
Anche il padre del giornalista, un influente docente di filosofia all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, suggerì al figlio di ritrattare, consiglio vivamente sostenuto anche dal celeberrimo “principe del foro” Francesco Carnelutti che aveva preso le parti dell’accusa per conto di Piccioni.
L’avvocato di Sforza, Giuseppe Sotgiu (già presidente dell’Amministrazione provinciale di Roma ed esponente del PCI) si accordò col collega e il 31 maggio, Cesarini Sforza fu costretto a ritrattare le sue affermazioni. Come ammenda, versò 50 mila lire in beneficenza alla Casa di amicizia fraterna per i liberati dal carcere, ed in cambio Piccioni fece cadere l’accusa.
Il 6 ottobre 1953, sul periodico scandalistico Attualità, il giornalista e direttore della testata Silvano Muto pubblicò un articolo, La verità sul caso Montesi. Muto aveva condotto un’indagine giornalistica nel “bel mondo” romano, basandosi sul racconto di una attricetta ventitreenne che sbarcava il lunario facendo la dattilografa, tal Adriana Concetta Bisaccia. La ragazza aveva raccontato al giornalista di aver partecipato con Wilma ad un’orgia, che si sarebbe tenuta a Capocotta, presso Castelporziano e non distante dal luogo del ritrovamento. In quell’occasione avevano avuto modo di incontrare alcuni personaggi famosi, principalmente nomi noti della nobiltà della capitale e figli di politici della giovane Repubblica Italiana.
Continuano ad essere ritrovati corpi di donne su quella spiaggia.
Forse è questo che voleva dire Rino. Non si riferiva solo al caso Montesi, ma a decine di altri casi che evidentemente continuano a verificarsi a Capocotta… O forse voleva dire che è una situazione “emblematica” di tutto quello che succede in Italia. Ma sono solo nostre deduzioni.

Potremmo continuare perchè ci sono altre canzoni molto più significative e piene di messaggi, come Gianna. Ma terminiamo qui perchè per capire queste canzoni occorre avere una conoscenza specifica di determinati fatti e situazioni.

Forse però non molti sanno che la canzone Nuntereggaepiù, che nomina molti personaggi della politica, dello spettacolo, dello sport, della televisione… è stata censurata. Inizialmente infatti l’elenco conteneva, tra gli altri, i nomi del finanziere Nino Rovelli, del banchiere Ferdinando Ventriglia, di Camillo Crociani (scandalo Lockheed e loggia P2), di Amintore Fanfani, di Guido Carli… e persino di Aldo Moro e Michele Sindona. Questi nomi vennero cancellati dal testo della canzone. Evidentemente perché ancora più scomodi di quelli che furono lasciati.

Un personaggio come Rino non poteva vivere a lungo, e perse infatti la vita il 2 giugno del 1981 in un incidente d’auto. Poco tempo prima, come abbiamo già raccontato altrove, aveva avuto un incidente analogo, ma si era salvato. Aveva ricomprato un’ auto identica ed ebbe un incidente dello stesso tipo; morì non tanto per l’incidente in sè, quanto per il ritardo con cui fu curato perchè negli ospedali della zona nessuno volle accoglierlo. Ben 5 ospedali si rifiutarono di curarlo, così come lui aveva scritto in una sua canzone, La ballata di Renzo. Cioè, è stata applicata ,nel suo caso la regola del contrappasso di cui ci siamo occupati in altri articoli.

La ballata di Renzo è un brano inedito, di cui peraltro si scoprì l’esistenza solo qualche anno fa. Dunque, all’epoca, solo gli “addetti ai lavori” (i produttori e le persone che lavoravano insieme al cantante) erano a conoscenza di quel brano. E solo chi conosceva la canzone poteva fare in modo che si realizzasse nella pratica, e in modo così dettagliato.

Quando qualche anno fa uscì la notizia della scoperta del brano inedito, i media si affrettarono subito a definirla una “profezia”. I giornali scrissero che ne La ballata di Renzo “Rino aveva previsto e messo in musica, dieci anni prima, la propria morte”. Ma sarebbe invece più oppurtuno affermare il contrario: la morte del cantautore è avvenuta esattamente come nella sua canzone non perché quel brano fosse una profezia, ma perché qualcuno l’ha usata per applicare la regola del contrappasso.

Il film
Di recente la RAI ha prodotto un film su Rino Gaetano.
Vediamo cosa dice la presentazione ufficiale del film sul sito Rai.

“Ci sono film su personaggi della musica che riescono a descrivere compiutamente lo spirito di un’epoca. È questo l’obiettivo della fiction Rino Gaetano. Ma il cielo è sempre più blu, una produzione Rai Fiction realizzata da Claudia Mori per la Ciao Ragazzi.
L’interesse per Rino Gaetano e per la sua musica si è riacceso negli ultimi anni, soprattutto tra i giovani, al punto di farne una figura di culto oltre la sua epoca. La fiction, che racconta in due puntate la sua biografia e la genesi delle canzoni più popolari, è uno spaccato della sua generazione, e trasmette un messaggio che può valicare i confini nazionali italiani, perché ancora oggi modernissimo”.

In realtà guardando il film si capisce che è stato scritto al solo scopo di infangare l’immagine del cantautore. La sorella di Rino e la ex fidanzata, intervistate, diranno che il film racconta qualcun altro rispetto al protagonista. Quello non era Rino, non era la storia d’amore tra lui e la fidanzata.
Vediamo perché.

Anzitutto il film si apre con la scena di lui che sviene per aver bevuto troppo. E si chiude con le immagini di lui, ubriaco, che vaga senza meta alla ricerca di amici che oramai lo hanno abbandonato. Il messaggio è chiaro. Era un ubriacone.

Altre scene salienti del film sono queste:
1) Dopo aver chiesto alla fidanzata di accompagnarlo a Stromboli per scrivere una canzone, dopo alcuni giorni in cui non combinava nulla tranne trattare male gli amici musicisti, e ubriacarsi continuamente, inveisce contro la fidanzata e la tratta male dicendo che non si sente capito.

2) Geniale poi come presentano il suo rapporto con le donne. Si fidanza. Mette le corna alla ragazza (Irene) con un altra ragazza, stupenda e che lo adora, di nome Chiara. Irene li scopre a letto e lui che fa? Esce dalla stanza, parla con Irene e le dice “non preoccuparti, era solo una scopata”. Poi abbandona Chiara senza dirle una parola nè salutarla, dopo giorni di idillio romantico. Dopo qualche anno incontra nuovamente Chiara. Mette nuovamente le corna alla fidanzata e abbandona nuovamente Chiara, ancora una volta senza una spiegazione e senza una parola. Verso la fine del film, abbrutito dall’alcol e senza una meta, tenta di recuperare il rapporto con Chiara e con Irene (tutte e due in contemporanea), ma entrambe lo abbandonano. Per giunta tenta di baciare Chiara proprio un giorno che lei lo trova ubriaco già al mattino presto. Chiaro è il messaggio: Gaetano era un superficiale.

3) Altrettanto geniale poi come viene delineato il suo rapporto col padre. In una delle scene clou del film lui, all’apice del successo, mostra una casa al padre, ma il padre la rifiuta, perché non vuole la sua elemosina. E lui risponde arrabbiato “ma come, finalmente ora possiamo permetterci una casa come la gente normale e non uno schifoso sottoscala”. Il messaggio qui è molto sottile ed è duplice: la gente che vive in un sottoscala non è normale. Un sottoscala fa schifo. Ma dietro a questo messaggio ce n’è un altro, molto più sottile: Gaetano, come tutti, una volta che ha avuto un po’ di soldi e si è arricchito, non ha più rispetto per le condizioni della gente più povera che infatti viene definita “non normale”. E infatti rinfaccia al padre di essere un poveraccio: “io non volevo diventare come te e ci sono riuscito… non vi voglio più vedere in quel sottoscala schifoso.. e aggiunge: “sei orgoglioso come tutti gli ignoranti”. Dopodichè al padre prende anche un infarto. Quando il padre uscirà dall’ospedale Rino ancora una volta lo tratterà malissimo e gli causerà un altro malore. In altre parole, lo descrivono come un pessimo personaggio, indelicato e ignorante che arriva a far ammalare il povero padre.

Altro aspetto curioso del film è che Rino ha una sorella, che nel film però non compare mai. Non compare mai neanche quando, nella parte finale del film, bussa alla porta di tutti gli amici, ubriaco e disperato, lasciato solo da tutti. Strano che Rino quel giorno non abbia pensato di telefonare anche alla sorella no?

Come è strana un’altra circostanza. Rino morì pochi giorni prima del suo matrimonio. Doveva sposarsi. In questo indegno e vergognoso film, invece, l’ultima scena del film mostra lui disperato e abbandonato da tutti.

Nessun cenno alla figura della sorella. Nessun cenno al matrimonio, ma anzi, viene presentata una fattispecie completamente opposta.

Insomma, per essere un film che voleva valorizzare la figura del cantautore, la trama presenta tali e tanti inesattezze, buchi ed omissioni, che rimane una sola certezza: che il film è stato fatto unicamente per oscurare le ragioni della sua morte e il valore delle sue canzoni. Per infangarne la memoria quindi. Chi ha prodotto il film, inoltre, ha appositamente evitato di inserire la figura della sorella, forse perchè è l’unica della famiglia rimasta ancora viva, e che avrebbe potuto creare guai giudiziari agli autori del film se la sua immagine fosse apparsa troppo deformata dalla fiction.

In conclusione, cosa rimane dopo la visione del film? L’idea che fosse un ubriacone, anche egoista, non troppo intelligente, che ha scritto canzoni superficiali e senza senso.
Così non ci si stupisce se muore in un incidente. E se un giorno qualcuno dirà che è stato ucciso, la gente dirà: “ucciso? ma come? Era stato un incidente perchè beveva ed era ubriaco”. Come succede per Pantani: “era un drogato, si è suicidato”. Che poi le perizie abbiano dimostrato che il suo cuore era intatto non conta, per questo mondo dei mass media asservito ad una criminalità senza scrupoli. E che la sorella e la fidanzata di Rino dicano che quello non era Rino, che conta? L’obiettivo è riuscito. Milioni di italiani lo considerano un ubriacone che scriveva canzoni senza senso.

Il film è stato confezionato ad arte probabilmente per screditare la figura di un artista, proprio in un periodo particolare, ovverosia gli anni in cui, a seguito dei delitti del mostro di Firenze, si comincia a parlare della Rosa Rossa e dei suoi delitti.

D’altronde, una bella coincidenza che il film sia prodotto dalla Ciao Ragazzi, società che porta, guarda caso, l’acronimo dei RosaCroce e di Cristian Rosenkreutz (CR).

Di recente poi è uscito un dvd “Figlio unico”, uscito insieme alla raccolta il 02.11.2007. Giorno dei morti e data a somma 13. Un altro bello scherzetto combinato ai danni di Rino. Tanto per mettere di nuovo una firma, se ce ne fosse bisogno. Il dvd contiene molti filmati, tra cui questo con Morandi: http://www.youtube.com/watch?gl=IT&hl=it&v=F3CnwSnhW3E

E Rino a un certo punto dice: “Io conosco anche il profumo dei ministri”. Una frase senza senso per i più. Un non sense, appunto, di quelli tipici di Rino. E invece no. Infatti Morandi si guarda intorno impaurito e cambia subito discorso, spostandosi di nuovo sull’ironia. “Qui non possiamo parlare di ministri, parliamo solo di canzoni. No, ma parliamo della tua ironia”.

Ma noi che conosciamo il sistema, riteniamo che il film sia l’ulteriore vittoria di Rino Gaetano. Rino era così grande e così bello, che hanno cercato di distruggerlo anche da morto. Perché indubbiamente le sue canzoni, come del resto aveva predetto anche lui, fanno più paura ora che quando era vivo. Ora infatti le possiamo capire.
E a Venditti che, in questi ultimi tempi, ha affermato che la causa della morte di Rino è stata la cocaina (se ne è ricordato dopo quasi trenta anni) possiamo rispondere una cosa. Strano, Antonello, che ti ricordi dopo tanti anni della cocaina. In realtà la sai bene quale è la verità: lui ha avuto quel coraggio che pochi hanno, di andare contro il sistema fino a farsi uccidere per non rinnegare i suoi ideali. Quel coraggio che molti di quelli che oggi hanno successo certamente non hanno avuto.


La Ballata di Renzo

"Quel giorno Renzo uscì,
andò lungo quella strada
quando un’auto veloce lo investì
quell’uomo lo aiutò
e Renzo allora partì
verso un ospedale che lo curasse per guarìr.
Quando Renzo morì io ero al bar
La strada era buia
si andò al San Camillo
e lì non l’accettarono
forse per l’orario
si pregò tutti i Santi
ma s’andò al San Giovanni
e lì non lo vollero per lo sciopero
Quando Renzo morì
io ero al bar era ormai l’alba andarono al policlinico
ma lo si mandò via perchè mancava il vicecapo
c’era in alto il sole
si disse che Renzo era morto
ma neanche al Verano c’era posto
Quando Renzo morì
io ero al bar,
al bar con gli amici bevevo un caffè".

(…morire nelle circostanze esatte descritte in una propria canzone? un caso, ovviamente.)

157210
BOC User
11/01/2012 23:46:24
E LE TOSCANE PUTTANE PUTTANE PUTTANE...E I LORO FIGLI CONIGLI CONIGLI CONIGLI
FIORENTINO SPORCO BASTARDO!!!!!!!
SUKKIAMI IL CAZZO!!!!
157152
BOC User
10/01/2012 16:56:46
namio bene...
Non c'è solo il tuffo in piscina vestito da parte di James Pallotta da passare alle cronache di questa era americana della Roma.

C'è anche, per esempio, il fatto che Mark Pannes, uomo di fiducia di Pallotta e consigliere AS Roma, gira per le vie della capitale, direzione Trigoria, con due bandierine della Roma posizionate sul cofano della propria auto, stile macchina di ambasciatore o presidente durante un corteo ufficiale. E' lo stesso Pannes a pubblicare la foto sul suo profilo twitter.

157133
BOC User
10/01/2012 08:41:22
ce mancava er presidente pazzo...
Curioso fuoriprogramma per James Pallotta, al termine della riunione nel centro sportivo di Trigoria assieme a tesserati e personale del club giallorosso. Al momento del brindisi, il socio forte della cordata americana che l'estate scorsa ha acquistato il pacchetto di maggioranza della Roma, ha tenuto un breve discorso a staff tecnico, calciatori, dipendenti e collaboratori e poi ha stupito tutti rendendosi protagonista di una divertente 'prodezza'.

L'azionista americano, dopo aver spiegato che la Roma non deve aver paura di nulla, si è infatti lasciato cadere all'indietro completamente vestito nella piscina adiacente ai campi del centro sportivo di Trigoria.
157123
BOC User
09/01/2012 21:40:40
Ciao notaro, stasera sono libera, ti aspetto per le 22.30 a casa mia ...
156983
BOC User
05/01/2012 20:03:37
ma quali dubbi...capitan stocazzo!
THEINDIPENDENT.CO.UK - Un rumors che rischia di alimentare ancora le speculazioni di mercato su Daniele De Rossi e sull'interesse del Manchester City per il centrocampista di Ostia. Secondo quanto riportato dal sito del quotidiano britannico, il mediano della Roma starebbe prendendo lezioni di inglese presso un insegnante alla scuola di sua figlia Gaia, che casualmente in passato è stato osservatore del Manchester United
156975
BOC User
05/01/2012 16:13:01
ma...
dio merda è stato già detto?
156962
BOC User
05/01/2012 11:33:17
come in Italia, uguale ...
In Germania nasce l'autostrada per biciclette
La super pista ciclabile collegherà Dortmund a Duisburg,
sarà lunga 60 chilometri e larga 5 metri
156941
BOC User
04/01/2012 19:15:46
simpaticissimo scherzo di chinellato alla sua signora...
156895
BOC User
03/01/2012 21:05:54
...
156883
BOC User
03/01/2012 16:52:47
ogni tanto na buona notizia...
Francesco Bianco, 51 anni, con diversi precedeti penali per terrorismo, è stato ferito da tre colpi di pistola in via Tiburtina, all' altezza del centro termale di Bagni di Tivoli. I proiettili lo hanno colpito alla gamba, alla mano ed al braccio. Alcuni testimoni che hanno assistito avrebbero visto due persone il sella ad uno scooter avvicinarsi alla vittima e uno di loro, scendere prima di sparare. Trasportato all'ospedale di Tivoli, Francesco Bianco non è in pericolo di vita. Indagano i carabinieri.

Francesco Bianco, era tornato alla ribalta pochi mesi fa. L'ex Nar assunto all'Atac era finito nella bufera per gli insulti a Pacifici e le minacce agli studenti anti-Gelmini ed era stato sospeso dall'azienda dopo il polverone sollevato dai commenti contro il presidente della comunità ebraica Riccardo Pacifici e contro gli studenti in piazza, 'postati' su Facebook dall'ex esponente dei Nar assunto dall'Atac, l'azienda già nel mirino dell'autorità giudiziaria per 'parentopoli'.

"Con riferimento - si leggeva nella nota dell'Atac - alle notizie recentemente apparse sugli organi di stampa, in merito all'improprio utilizzo dei sistemi informatici aziendali per lanciare messaggi dal contenuto inaccettabile mediante social network, l'azienda informa che in data odierna, ad esito dei riscontri sin qui emersi, si è provveduto a sospendere, con effetto immediato, il dipendente Francesco Bianco, autore del comportamento non conforme, in via cautelativa ed in attesa delle risultanze degli ulteriori accertamenti in
corso".

Nella galassia dell’estremismo nero Francesco Bianco fa la sua prima "comparsata" come autista in una rapina che avrebbe dovuto segnare il salto di qualità dei Nar, inventati dai fratelli Fioravanti e da Alessandro Alibrandi. L'obiettivo del gruppo sono infatti le armi da rubare nell’armeria Centofanti, quartiere Monteverde. Bianco è al volante di una Ford Taunus azzurra, rubata la sera prima. Con lui i Fioravanti, Alibrandi e Franco Anselmi, soprannominato "il cieco di Urbino" per la pessima mira. I Centofanti non ci stanno a farsi svaligiare e aprono il fuoco, Anselmi viene colpito e muore. Francesco Bianco si spaventa e prova a scappare da solo. Lo fermano i due Fioravanti puntandogli la pistola alla testa. Lo ritroviamo in Forza Nuova, anni dopo. Quando Andrea Insabato, il bombarolo maldestro dell’attentato alla sede del Manifesto, si avvia verso via Tomacelli, passa davanti una edicola dove Bianco lavora. Casualità della vita. Nessuno ha mai dimostrato che il pacco esplosivo lo avesse preso là. Nel 2000 l’ex Nar riappare nel corso di scontri tra tifosi. Poi finisce all’Atac, ma della sua assunzione si viene a sapere solo dopo lo scoppio dello scandalo "parentopoli".

LE INDAGINI. Un contrasto personale nato probabilmente da una lite recente. Potrebbe essere questo il movente dell'agguato di ieri a Tivoli Terme nei confronti di Francesco Bianco, 51enne legato ai Nar. L'uomo, di indole aggressiva, ha precedenti anche per rissa e potrebbe aver avuto recentemente qualche violento litigio per futili motivi. Al vaglio dei carabinieri ci sono perciò gli ultimi contatti avuti da Bianco prima del ferimento. Secondo gli investigatori, gli aggressori non volevano ucciderlo. A quanto accertato, infatti, ci sarebbe stata una colluttazione tra il 51enne e i suoi aggressori, poi sarebbero stati esplosi i colpi a distanza molto ravvicinata. I due sono scappati poi a bordo di uno scooter. Sulla strada non ci sarebbero telecamere.
156881
BOC User
03/01/2012 16:39:50
non capisco...
non me se apre la pagine inofiglietti sul sito della Roma...PORCA TROIA

volevo fainalmente far fruttare la tragica notte di Roma Slovan bratislava

AIUTATEME! se vojo una tevere centrale e c'ho er bijetto dello Slovan, quanto me costa?
156780
BOC User
31/12/2011 11:56:30
si ma...
la domanda è:ktulu indosserà il completino da sexy maestra o
quello da coniglietta?
156674
BOC User
28/12/2011 15:47:13
sempre io...
che poi a voi nun sò ma...ammèmepiace assai
156632
BOC User
27/12/2011 17:36:17
er fratello de panariello non s'è sentito tanto bene...
Francesco, 50 anni, è stato trovato privo di vita poco dopo la mezzanotte in un'aiuola sulla terrazza della Repubblica a Viareggio. Destini paralleli e diversi per i due fratelli, entrambi abbandonati da piccoli. Francesco aveva trascorso l'infanzia in collegio e aveva problemi di tossicodipendenza. Il fratello Giorgio lo aveva convinto a farsi curare in comunità. Disposta l'autopsia per chiarire le cause del decesso. Il sindaco di Montignoso, il loro paese: "Francesco voleva fare il giardiniere"
156605
BOC User
27/12/2011 09:58:16
fidatevi...
http://www.facebook.com/people/Sonja-Sic/100003181271255
156592
BOC User
26/12/2011 11:53:53
er Coquinaro...
http://trovacinema.repubblica.it/multimedia/curiosita/denti-il-trailer-del-film-scandalo/2444001/1/1
156591
BOC User
26/12/2011 11:42:55
er Coquinaro ossia...



156577
BOC User
24/12/2011 20:47:35
CIRIOLA DIRIGE IL CORO BOC DI NATALE...CON KTULU AL CONTRABBASSO
156562
BOC User
24/12/2011 14:32:16
Completamente d'accordo con uno di passaggio...
e se vogliamo dirla tutta, giuda fu nominato apostolo zimbello