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26/03/2003 11:54:24 |
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La stampa e la tv ce l'hanno sempre coi biancoblu.....
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Marocchino pestato, il pm: «Tentato omicidio» Secondo il magistrato i cinque supporter laziali che aggredirono Kay Abdel agirono per motivi razziali Volevano ucciderlo, perché extracomunitario. L’imputazione sostenuta dal pm romano Andrea Sereni parla chiaro: concorso in tentato omicidio con l'aggravante di aver agito per motivi razziali. Questo il capo d’accusa con cui il magistrato ha chiesto il rinvio a giudizio di cinque esponenti del gruppo “Irriducibili Lazio" ritenuti responsabili dell'aggressione al marocchino Kay Abdel, 31 anni, inseguito e pestato a sangue il 14 settembre dello scorso anno nel quartiere dell'Ostiense. Il provvedimento, sul quale si pronuncerà il gip Guglielmo Muntoni, riguarda Stefano Celi, detto “Er pasticca", Simone Belli, Mario Cascinelli, detto “Scintilla", Maurizio Vazzana, detto “Cortiletto", e Rossano Fuschillo. Celi e Belli hanno precedenti per «militanza di curva», con il primo che aveva già subito il provvedimento di allontanamento dagli stadi. Tutti e cinque gli indagati frequentavano la sede degli Irriducibili di via Bartolomeo Bossi, a pochi passi dal luogo in cui avvenne l'aggressione. Inizialmente solo uno dei cinque, Celi, si assunse la totale responsabilità del pestaggio, mentre gli altri esclusero di avervi preso parte. Poi, nel corso delle indagini, sono emersi, secondo la Procura, i riscontri anche per gli altri quattro tifosi. I cinque giovani hanno comunque respinto sin dal primo momento l'aggravante prevista dal “decreto Mancino" sostenendo che Kay rimase coinvolto in una rissa scaturita dalle molestie di un gruppo di marocchini, armati di cocci di bottiglie, ad alcune ragazze. Versione che è stata confermata anche dalle stesse testimoni. «Non c'è nulla agli atti processuali - è la tesi di Gaetano Scalise, uno degli avvocati difensori - per sostenere l'accusa delle finalità razziali». Domani, intanto, interrogatorio di garanzia per Fabrizio Toffolo, uno dei capi degli Irriducibili Lazio, e Gianluca Cavarischi, del gruppo “La Banda de’ noantri", arrestati lunedì per gli incidenti avvenuti il 15 dicembre scorso alla stazione Termini in occasione della partenza di un gruppo di tifosi laziali per Torino, per seguire in serata la gara Juventus-Lazio. I due indagati, accusati di devastazione, resistenza e lesione a pubblico ufficiale, compariranno davanti al gip Claudio Tortora. I reati contestati si riferiscono alla guerriglia scatenata da circa 300 ultras e culminata nel ferimento di 11 tra agenti di polizia e di dipendenti delle Ferrovie
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20/03/2003 20:32:48 |
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Ma quale ottima curva...sta curva fa talmente pena che qualunque tifoseria de serie b ci è tranquillamente sopra... Firmato: uno che c'era ieri e pure vent'anni fa
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20/03/2003 16:28:57 |
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quando è troppo è troppo...
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Gli striscioni rigirati erano una protesta per quello che è successo a Perugia nei confronti dei ROMANISTI, sempre che sappiate ciò che è successo. I Fedayn non lo hanno fatto perchè come qualcuno di voi avrà notato negli ultimi tempi non sono molto in linea con il resto della curva. Il tifo mi è sembrato buono, anche se in effetti nell'ultimo quarto d'ora non ci credeva più nessuno, saluti
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18/03/2003 16:09:57 |
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Sta bene cosi'...
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Prove d'amore. Si taglia il pene e lo getta dalla finestra.
Un uomo si evira nelle Filippine per provare alla moglie che non la tradiva e lancia il membro nella casa dei suoceri
Si evira per provare alla moglie di esserle fedele. È successo nelle Filippine: dopo essersi tagliato il membro, l'uomo lo ha avvolto nella carta di giornale e lo ha lanciato dentro la finestra della casa dei suoceri nella cittadina nord-occidentale di Malasiqui. "Così non sospetterai che io possa corteggiare un'altra ragazza", avrebbe urlato l'uomo, prima di scomparire nella notte. La moglie sotto choc ha consegnato il pene alla polizia che ha tentato di preservarlo con l'aiuto di un imbalsamatore fino al ritrovamento del marito.
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15/03/2003 13:50:30 |
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Be andiamoci piano...tutta sta meraviglia non me sembra... Forse voi c'avete er mito dell'estero
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02/03/2003 18:29:00 |
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ahahahah autogol come paolo negro al derby ahahahah........io uno che se chiama pompino e uno che se chiama vergines nella roma nn ce lo vojo!!!!!!
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24/02/2003 21:44:14 |
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Io vorrei sapè questi ndo la sentono la "piazza" che rivole zeman
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21/02/2003 09:40:08 |
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ma vaffanculo...
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Giovedì 20 Febbraio 2003, 14:46
Totti e Ilary: amore a gonfie vele tra le mura di Cinecittà
Nonostante i numerosi gossip che si sono sparsi su una crisi tra loro, Francesco Totti e Ilary Blasi continuano ad amarsi come all'inizio della loro storia, nata nella primavera del 2002. Qualcuno aveva pensato che la lontananza tra i due (lei vive a Milano) avesse spento la passione. Niente di tutto ciò: la coppia si vede quando può, approfittando di ogni momento libero. In questo periodo, per esempio, Ilary passa la domenica a Roma, essendo libera dagli impegni di 'Passaparola'; spesso é ospite di Maurizio Costanzo a 'Buona Domenica', che va in onda dagli studi di Cinecittà. Totti, terminata la partita domenicale, corre a prenderla per passare con lei la domenica sera. Pare inoltre che i due abbiano preso insieme un attico nella capitale dove trascorrere insieme il tempo libero. Insomma, altro che crisi. Tanto più che Totti ha recentemente dichiarato alla stampa di non escludere la possibilità di formare una famiglia con Ilary: "Dipenderà da lei", ha detto il capitano della Roma.
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19/02/2003 14:16:47 |
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Per distrarsi....
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Penso di non commettere un errore affermando che Rangers-Celtic è il derby più passionale del mondo. Tale partita, infatti, è assolutamente unica per le implicazioni politiche, sociali e religiose che la caratterizzano. Tutte componenti che fanno di questa partita un evento fantastico tendente ad oltrepassare i limiti di comune partita di calcio. Per capire il fondamento di questa rivalità è necessario fare un salto di circa 1600 anni, risalendo a quella che è la tradizione cattolica irlandese. L'Irlanda, infatti, è stata convertita al cattolicesimo da San Patrizio nel 432. La popolazione irlandese visse abbastanza tranquillamente sino al Medioevo quando, successivamente all'occupazione degli inglesi, fu costretta a vivere in una condizione di semischiavitù. A partire dal 1500 la rivolta contro l'anglicanesimo dei colonizzatori iniziò ad assumere aspetti molto violenti culminati con la battaglia di Boyne (1690) che sancì la definitiva affermazione dei protestanti in quello che oggi è denominato Ulster.
Il regime di sfruttamento spinse molti cattolici, verso la metà dell'ottocento, ad abbandonare la loro terra per rifugiarsi prevalentemente negli Stati Uniti; ma almeno 400.000 di loro decisero di riparare in Scozia. Glasgow fu la città dove i cattolici affluirono maggiormente modificando radicalmente il suo tessuto sociale. Verso la fine del diciannovesimo secolo la città aveva, relativamente alla totalità della sua popolazione, un quarto di cattolici. Gli immigrati venivano visti come una minaccia per il lavoro e nell'immaginario collettivo i cattolici vennero considerati poveri, ladri e propensi alla delinquenza. Le marcate diversità esistenti non favorirono, in alcun modo, lo spirito di aggregazione tra le due componenti sociali in conflitto tra loro. E le differenze esistenti contribuirono ad emarginare socialmente tutti i cattolici. La divisione religiosa che separa in due la città non si materializzò sino ai primi anni venti (nel 1921 indipendenza dell'Eire). Mentre il Celtic, seppur orgoglioso del proprio status cattolico, ha mantenuto una politica di non segregazione (il più grande tecnico della storia dei Bohys, Jock Stein, era protestante). La comunità cattolica, pur diventando una realtà politico-sociale ben radicata, si ritrovò in una situazione economica abbastanza precaria.
E fu proprio per aumentare il suo peso politico e migliorare le sue condizioni economiche che decise di intraprendere tutta una serie di iniziative tra le quali, nel 1887, la creazione, ad opera di padre Walfrid, del Celtic Football and Athletic Club. La scelta dei colori biancoverdi con il quadrifoglio richiamava alla memoria la terra d'origine: l'Irlanda. La prima partita ufficiale di questo nuovo club venne disputata l'8 maggio 1888 contro la squadra cattolica di Edimburgo: l'Hibernian. I Rangers vantano una tradizione calcistica più consolidata (1872) e i suoi quadri dirigenziali dell'epoca pare che fossero legati all'oltranzismo antipapista dell'Orange. Il club manifestava fin dai tempi della sua fondazione una sorta di adesione all'anglicanesimo e la sua britannicità, sancita dal bianco, rosso e blu della propria divisa che richiamavano i colori dell'Union Jack.
Un'altra sostanziale differenza è sempre stata quella relativa alla diversa concezione che essi hanno sempre avuto nei confronti della gestione societaria. I Rangers sono sempre stati più inclini ad una gestione manageriale, mentre al Celtic prediligevano una gestione più familiare. La situazione cambiò radicalmente quando nel 1922 avvenne la divisione dell'Irlanda ed iniziarono una serie di lotte condotte principalmente dall'IRA (Irish Republican Army) che caratterizzarono il secolo appena trascorso. Nei derby andava costantemente in scena questo spaccato sociale, senza precedenti nella storia del calcio. Fu da quel momento che le tifoserie iniziarono a portare vessilli politici sugli spalti: tricolori irlandesi da una parte e l'Union Jack dall'altra. I canti del movimento nazionalista del Celtic, mentre i Blues risposero con Boyne Water, inno che celebrava la vittoria di Guglielmo d'Orange contro il cattolico Giacomo II. I tifosi dei Rangers, generalmente, sono sempre stati più violenti e aggressivi (il soprannome dispregiativo The Huns , gli unni). Gli hooligans adottarono il nome Inter city Firm (come quelli del West Ham), i quali presero posto nella Copland road end, la gradinata più famosa di Ibrox Park. Nel corso degli ultimi anni entrarono in contatto con gli hooligans del Linfield (squadra protestante di Belfast), e con quelli del Chelsea. I tifosi del Celtic, soprannominati Tims, sono sempre stati meno inclini all'atteggiamento hooliganistico e, nel tempo, hanno intessuto contatti con i tifosi cattolici del Cliftonville Belfast. In questi ultimi anni si è formata all'interno della tifoseria del Celtic una componente hooliganistica (Celtic casual). Nel corso degli anni gli episodi di violenza nei derby sono stati innumerevoli. Nel Œ99 un giovane tifoso dei biancoverdi è stato ucciso con una sassata alla testa da una pietra lanciata dai Blues.
Malgrado i numerosi segnali di distensione, la rivalità tra le due tifoserie non è mai venuta meno; nella stagione 89/90 è approdato alla corte del tecnico dei Rangers, Souness, il primo giocatore cattolico dei Rangers: Maurice 'Mo' Johnston. Questo avvenimento destò scalpore negli ambienti protestanti tanto che, tale episodio, procurò minacce di morte al calciatore stesso e al tecnico. Nel corso degli anni sono stati abbandonati alcuni capisaldi propri della tradizione del club. Infatti, dal campionato 9899, all'italiano Amoruso è stata affidata la fascia da capitano, il primo cattolico ad indossarla nella storia del club protestante. Nonostante queste aperture, la rivalità è tutt'oggi ben radicata. Perché Old Firm. Vuol dire antica ditta, così come è sempre stato denominato uno dei derby calcistici più antichi della terra. Un derby capace di impresssionare chiunque venisse coinvolto direttamente in tale manifestazione. Negli ultimi due anni, dopo circa un decennio di totale predomino dei Rangers, è stata la volta del Celtic. Fortunati protagonisti dell'Old Firm sono stati anche gli italiani Paolo Di Canio (Celtic), premiato anche quale miglior giocatore della Premiership scozzese, e, sulla sponda Rangers, Porrini, Amoroso e Negri.
Il primo derby fu disputato il 28 maggio 1888 nel nuovissimo Celtic Park, scesero in campo i Rangers e persero per 5-2. Una rivincita per tutta la comunità cattolica. Nel 1899 i Rangers si trasferiscono ad Ibrox, malfamato quartiere. In passato le cifre relative agli spettatori erano da capogiro. Nel 1939 venne stabilito il record assoluto di presenze per una partita in tutta la storia britannica: 118.567 . Il record relativo a Celtic Park era stato stabilito un anno prima con 92.000 presenze circa. Nel 1966, in occasione di un derby, venne coperta la Jungle, la gradinata nord di Celtic Park, ritrovo dei più accesi sostenitori biancoverdi. Nome determinato dal fatto che questo settore dava l'idea di una massa verde in perenne movimento. Un altro record, questa volta purtroppo negativo, fu quello relativo al derby del 1971. In quell'occasione morirono 66 persone nello Starway 13: per una volta i tifosi di entrambe la squadre furono uniti nel soccorrere i feriti e raccogliere i cadaveri. In quell'occasione i Rangers pareggiarono a tempo scaduto grazie ad una rete di Colin Stein ed il pubblico che stava già sfollando ritornò in massa causando lo sfondamento delle barriere. Il 10/5/1980 in occasione della finale di coppa di Scozia, disputatasi ad Hampden Park (stadio della nazionale scozzese), vinse il Celtic al termine di una partita tranquilla in campo e sugli spalti. Vista la calma apparente, la polizia abbassò la guardia consentendo ad un centinaio di tifosi biancoverdi un'invasione di campo al fine di festeggiare i propri beniamini. I blues interpretarono tale gesto come una provocazione e a loro volta invasero il terreno di gioco dando vita ad una rissa in campo. Negli ultimi anni le due società scozzesi hanno vanamente chiesto di partecipare alla Premiership Inglese.
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18/02/2003 10:44:44 |
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Chi puo'...faccia !!!
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La Roma in Champions League contro il Valencia dovrà rinunciare a Francesco Totti. I 45' disputati contro il Brescia non avranno seguito nella decisiva partita dell'Olimpico a causa di un fastidioso mal di schiena. Un problema per Capello, che deve già rinunciare per motivi diversi a giocatori come Candela, Emerson, Samuel e Dacourt.
Il tecnico è consapevole delle difficoltà a cui andrà incontro, ma ha già pronta la ricetta per superare l'ostacolo Valencia: "Serviranno rabbia, grinta e tanto cuore. Cassano? Non è un vice Totti: sono entrambi giocatori di grande talento ma con caratteristiche differenti. Incontreremo una grande squadra, equilibrata, con un centrocampo forte e buone individualità. Aimar e Vicente sono veloci e saltano facilmente l'uomo. Carew è centravanti mobile e fa reparto da solo".
"Il Valencia in Champions League negli ultimi anni ha fatto molto bene pur cambianto tanto indice di mentalità vincente e un buon ambiente. Non so quale formazione schiererò o chi giocherà a centrocampo. In Campionato abbiamo raccolto poco rispetto a quanto seminato, la realtà è che in Champions abbiamo zero punti e dobbiamo giocare la partita della vita contro una grande squadra. Il pubblico? Abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile in questo momento".
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17/02/2003 13:27:17 |
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..e se...
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...presentassi vieira alla mia ragazza...!!!
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