Anno di fondazione dell'ASR
33488
BOC User
01/05/2005 15:56:01
.....
PORCODIO
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BOC User
01/05/2005 13:05:34
per chi sa ...
nazi a morte
33474
BOC User
29/04/2005 14:10:54
DITE CHIPS...
33427
BOC User
28/04/2005 15:56:25
...
33387
BOC User
27/04/2005 13:23:04
..........
33263
BOC User
22/04/2005 13:10:52
... anvedi pure a torino come stanno
Arrestati tre ultras bianconeri
Accoltellato uno juventino "rivale"
Una vecchia storia di "egemonia" tra "Drughi" e "Fighters"


TORINO - Faida all'interno del tifo bianconero. Tre ultras bianconeri sono stati arrestati dalla Digos di Torino con l'accusa di tentato omicidio. Ieri mattina hanno picchiato e accoltellato un tifoso della stessa squadra, ma di un gruppo rivale. Gli arrestati sono Luca Dardo, di 42 anni, originario di Marsala (Trapani); Massimo Lia, 36 anni, e Antonio Corleto, di 36 anni, tutti residenti a Torino e con una lunga lista di precedenti penali. Vanno, a seconda del personaggio, dal furto alla rapina, alla detenzione abusiva di armi, allo spaccio di stupefacenti e alle lesioni. I tre appartengono ai Drughi, gruppo portante della curva bianconera.

La vittima, invece, è Raffaele De Vaire, 24 anni, nato a San Severo (Foggia), abitante a Torino, ma senza fissa dimora. E' ricoverato in ospedale e oggi sarà sottoposto ad un intervento chirurgico. Ha riportato ferite ai glutei, all'addome e tumefazioni in varie parti del corpo. De Vaire è legato ai Fighters che fino a qualche mese fa erano il gruppo egemone in curva Scirea.

Dalla ricostruzione fatta dagli uomini della Digos è emerso che l'aggressione è legata alle tensioni interne alla curva bianconera. Quest'anno infatti si è registrao un cambio del gruppo guida della curva "Scirea". Dopo anni di assenza sono tornati i Drughi (in passato gruppo portante del tifo bianconero, sciolti per problemi guidiziari di alcuni esponenti di spicco) che hanno di fatto spodestato i Fighters (che negli ultimi campionati avevano imposto la loro egemonia sulla curva). Un cambio della guardia carico di tensioni e rancori. Visto che i Fighters sono stati di fatto "spodestati". Via il loro striscione. Al suo posto quello dei Drughi. Ma i membri dei Fighters sono rimasti sulla stessa gradinata. Fianco a fianco con i Drughi. Una convivenza che lasciava intuire conseguenze tutt'altro che pacifiche. E infatti, durante la partita di domenica Juve-Inter, si è verificato un diverbio fra De Vaire e alcuni appartenenti al gruppo rivale. Stamane, a distanza di cinque giorni, la vendetta. Una spedizione che si è conclusa a colpi di coltello.
33190
BOC User
21/04/2005 10:23:22
dice che...
er canaro stava ar circo co BFR
33171
BOC User
21/04/2005 07:42:33
...
ma che vonno sti du stronzi? Io ho in mente solo il mio Bfr, dove sei maschione?
33145
BOC User
20/04/2005 09:16:04
Ratzinger...il Papa Nero
33059
BOC User
18/04/2005 14:00:39
...
mo vedrete che da marione & c. diranno che chivu è uno stronzo perchè quando un giocatore gioca non sta a pensà alla società e che la famiglia sensi è piu santa de quella der nuovo papa
33020
BOC User
17/04/2005 07:13:32
......
la nausea
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BOC User
15/04/2005 14:57:27
...
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BOC User
15/04/2005 14:23:46
BFR ... na bonazza e du stronzi
32992
BOC User
15/04/2005 11:12:48
Comunque...
pure silas si voleva candidare per forza silvio, poi il posto suo è stato preso da giannini ed il padre di silas, il signor gildo silas, s'è incazzato da morire con silas e col fratellino corrado
32972
BOC User
14/04/2005 14:15:06
...
onore ar canaro
32965
BOC User
14/04/2005 12:39:13
dice che...
... ferola le ford le ha regalate tutte a una 21enne di friburgo in cambio di non si sa cosa, chi sa parli
32929
BOC User
13/04/2005 15:24:05
certo che...
sto Joaquin Phoenix che s'è alcolizzato perchè Britney Spears è incinta tanto bene nun stava..
32926
BOC User
13/04/2005 15:15:24
in ogni caso ...
... me raccomando, ar prossimo derby cantamo pe 90 minuti Paolo di canio - Napoletano ... mammamia che cattivi sti ultras ...
mortacci vostra
32897
BOC User
13/04/2005 07:34:55
...
Un coro: botte, umiliazioni e manette

Il rientro a notte fonda, attesi da parenti e amici insieme a Lucarelli



«Impossibile dormire o andare in bagno Alle ragazze i poliziotti dicevano “siamo fuori, entriamo”. E si sono viste anche le armi»

DONATELLA FRANCESCONI

LIVORNO. Stazione centrale, una e mezza passata, il primo pullman con i tifosi amaranto trattenuti in questura a Roma dopo la partita con Lazio viene salutato da una folla di amici e parenti commossi e furibondi.
I primi tifosi trattenuti ventiquattr’ore dalla Questura della capitale, per un fermo identificativo che il codice penale fissa in metà tempo, scendono intonando in un unico coro “Bandiera rossa”, pugni chiusi e slogan contro le forze dell’ordine sentiti altre volte in curva nord.
I gas irritanti. Alcuni, tra i genitori dei più giovani, si sciolgono in lacrime. Ai figli gli occhi brillano di commozione, ed è forse l’unica volta che l’abbraccio di mamma fa piacere anche davanti agli amici. Ma gli occhi bruciano anche per l’impiego di gas irritanti utilizzati - è la testimonianza unanime - durante la carica alla stazione di Roma San Pietro.
Se no spariamo. Un quindicenne ha ancora gli occhi arrossati e lo sguardo terrorizzato. Ma non si sottrae, come molti altri, al testimoniare davanti ai giornalisti l’esperienza vissuta: «Quando hanno buttato il gas nel treno - racconta - abbiamo messo la testa fuori dai finestrini e ci siamo sentiti gridare “dentro, tutti dentro, se no spariamo”. Poi il macello, dentro i vagoni dai quali ci hanno fatto scendere per farci sedere sui binari, sotto la pioggia. A chi si metteva il cappuccio minacciavano di picchiarlo. Siamo rimasti così per due ore».
Ammanettati. Qualcuno, anche minorenne, è stato ammanettato come racconta il padre di un ragazzo di 17 anni che ha subìto lo stesso trattamento: «Mentre erano sui binari sono stati insultati e presi in giro. Gli dicevano: “Cantala ora Bella ciao, cantala Bandiera rossa, e poi calci e ancora “coniglio comunista”. Poi li hanno stipati sui pullman al punto che non riuscivano a muoversi. Mio figlio è pieno di lividi lasciati dalle manganellate, ha preso un pugno sul naso, ed è ancora sconvolto per il periodo che ha trascorso ammanettato. Io non sono di quelli che non crede nelle istituzioni e nella polizia, anzi. Ma sul quel treno è stato picchiato anche chi non era tifoso. E poi, cosa vuol dire trattenere i minorenni, senza che potessero dare notizie alle famiglie?».
Racconti multimediali. Su qualche telefonino scorrono immagini “rubate” degli scontri, delle stanze dell’ufficio immigrazione, si sentono gli audio concitati. Intorno al proprietario del videotelefonino si formano capannelli di gente, si parla di riversare tutto il materiale su Cd, l’idea è quella di un libro bianco sui maltrattamenti che raccolga anche il materiale multimediale.
Appoggiato in un angolo a guardar sfilare i pullman che scaricano i tifosi, c’è Cristiano Lucarelli, venuto a vedere di persona il ritorno dei tifosi amaranto. Starà lì fino alle tre, ad ascoltare testimonianza dopo testimonianza.
Le ferite. Telecamere e flash scattano nella notte: occhio e zigomo gonfio e già multicolore, un altro occhio cerchiato di nero. Il giovane ferito racconta: «era completamente chiuso fino al pomeriggio. Me lo sono aperto da solo, perchè se aspettavo soccorso...». Spunta il primo referto, tre costole rotte: lo sguardo di chi racconta come è accaduto è perso nel vuoto, allucinato, la voce si spezza mentre ripercorre la scena alla stazione San Pietro, «i calci nei fianchi, e noi tutti giù, perché continuavano a dirci di “abbassare la testa”».
Le umiliazioni. È l’umiliazione che brucia più delle ferite, più di quella garza doppia cucita in testa insieme ai punti «perché la ferita era così ampia che non c’era altro modo», spiega il proprietario del cranio rotto. Umiliazione che è tutta nelle parole della giovane tifosa che spiega: «Neanche andare al bagno, perché era tutto aperto e il poliziotto lì che ci diceva “adesso entriamo”. E poi le cose che si dicono alle donne, fa male anche ripeterle».
Senza dormire. I racconti continuano con quello che è successo alla stazione romana, ma anche il dopo, le 24 ore nelle stanze del centro immigrati per la fotosegnalazione, impronte e foto da confrontare con i filmati girati allo stadio per valutare chi e per cosa denunciare. «La cosa più tremenda è stata non riuscire a dormire. Appena qualcuno si appisolava arrivavano i poliziotti, urlavano, facevano rumore. Dovevi stare sveglio per forza, con la paura delle botte, degli insulti, di tutto quello che non avevi ancora visto e avresti potuto vedere».
Passano i carabinieri. Il terzo pullman non è ancora arrivato, le due e mezza della notte sono scoccate, a fari spenti scivola via lungo l’ingresso della stazione una macchina dei carabinieri. I tifosi appena tornati se ne accorgono, l’adrelina è alle stelle, partono urla e un accenno di inseguimento, la scintilla brilla per un attimo e subito si spegne. Nella notte del rientro e della tensione il passaggio dei militari sembrava decisamente più casuale che voluto.
Consigliere comunale. Alberto Benedetti, capogruppo di Rifondazione a Collesalvetti, era con i tifosi amaranto: «Ci hanno ammassati - ha raccontato tornando - in un salone in attesa delle identificazioni e siamo stati derisi. Ho visto personalmente un poliziotto prendere a calci un paio di ragazzi che si erano addormentati perché non avevano risposto all’appello. Per ore non ci hanno fatto usare il bagno. Alla stazione di San Pietro ho sentito il racconto di molti tifosi che avrebbero visto gli agenti di polizia estrarre perfino la pistola e puntarla contro i livornesi».
32859
BOC User
11/04/2005 13:45:47
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Pioggia di diffide
sugli ultras del Livorno

ROMA - Stangata sul tifo livornese. Dopo gli incidenti scoppiati ieri pomeriggio prima e dopo l'incontro di calcio Lazio-Livorno allo stadio Olimpico di Roma, il Questore della capitale, Marcello Fulvi ha emesso 265 provvedimenti di diffida ad assistere ad eventi sportivi sul territorio nazionale nei confronti di 265 tifosi, 256 del Livorno e nove della Lazio. In particolare i provvedimenti sono stati notificati anche ad 11 ultrà rinchiusi nel carcere di Regina Coeli, di cui 6 livornesi e 5 romani.