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«Philippe sta bene, adesso è in vacanza a Marrakech, forse lo raggiungerò anche io». O forse no, perché più probabilmente Olivier Jouanneaux dovrà venire a Roma per discutere il futuro di Mexes, il suo giocatore. Anche perché non è così chiaro il futuro di Mexes. I fatti. Tre giorni fa Daniele Pradè, direttore sportivo della Roma, ha chiamato Jouanneux dandogli un appuntamento di massima per la settimana entrante per discutere del rinnovo del contratto di Mexes attualmente in scadenza 2008. Pradè e la Roma tutta hanno già manifestato l'intenzione di allungare il legame con un giocatore che quest'anno ha conquistato tutti, vero idolo di una tifoseria innamorata, secondo nell'applausometro solo a Totti (indimenticabili i gesti verso la Nord e i razzisti fiorentini, oltre che i capolavori in campo). Bene. Quale è il problema? Forse non ce ne saranno, ma è bene essere cauti nei riguardi di questa trattativa di rinnovo che fra tutte quelle che ha messo in piedi la società (Chivu, Mancini, Perrotta) pare la più complicata. «Tante società in questi giorni si sono fatte vive con me e direttamente con Philippe, società di primo livello con grandi offerte, noi abbiamo sempre risposto no a qualsiasi proposta perchè la priorità ce l'ha la Roma, questo è chiaro». Può essere anche più chiaro: «Certo, Philippe non le ha nemmeno prese in considerazione, questo è certo, perché lui vuole restare alla Roma oltre ad avere un contratto con la Roma». Il punto, però, è un altro. «La nostra intenzione la conoscono tutti, il giocatore l'ha esternata più volte, si sente romano, è innamorato dei tifosi, sta bene coi compagni, ma un contratto per essere rinnovato deve rispondere anche a certe condizioni economiche». Sì, il punto è questo. «Noi, quando la Roma ci richiamerà per fissare una data, non andremo lì a dire che abbiamo questa o quell'altra offerta, quelle è come non ci fossero mai state, anche perché non credo che la società sia in grado nemmeno di avvicinare certe cifre. L'importante, però, è che si arrivi a una soluzione che soddisfi Mexes in assoluto, non guardando a quelle altre proposte». Anche perché Mexes finora non ha chiesto niente: «Esatto, è la Roma che si è detta disponibile a un prolungamento, noi non abbiamo avanzato pretese e siamo ben felici di parlarne. Però, nel caso, si devono soddisfare certe ovvie condizioni. Mexes ha un contratto fino al 2008 e intende rispettarlo». La verità è che su Mexes ci sono squadre francesi, spagnoli e inglesi e c'è anche il Milan che già da tempo ha indicato nel centrale romanista l'ideale sostituto di Stam. Se la trattativa per il prolungamento non dovesse andare bene («bisogna soddisfare certe condizioni economiche»), la Roma si ritroverebbe con un giocatore (e che giocatore) ad un anno dalla scadenza di contratto col, solito, rischio di andarlo a perdere a parametro zero. Non la soluzione ideale, anzi la peggiore. Eppoi preoccupa un po' quando Jouanneaux dice che «la Roma non può nemmeno avvicinarsi alle offerte che ci sono arrivate direttamente da altre società». Allora il punto è questo. Quale è la soglia delle "condizioni economiche accettabili" per Mexes? Quanto la Roma è disposta a spendere per l'avvenire su questo centrale spettacolare? E, pure, quanto ci tiene lui? I rapporti tra le parti, sin dall'inizio, non sono propriamente idilliaci, ma tutto cambia. Appunto.
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