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GIANLUCA CURCI
«Sarò il vostro numero uno»
Gianluca lancia la sfida a Doni: «Voglio tornare titolare, lo scorso anno ho sbagliato solo per inesperienza.
Julio Sergio? E’ un bravo ragazzo»
"Spero di tornare titolare tra i pali della Roma e proprio per questo sto lavorando molto». Con un’intervista sulle pagine del suo sito, Gianluca Curci esce allo scoperto e dichiara di volersi riprendere quella porta che due anni fa proteggeva come una sorellina minore. Da protagonista in una squadra di comparse a figurante in una compagine di apprezzati interpreti: è questo lo strano destino del portierino giallorosso che, nel giro di qualche mese, ha visto precipitare le sue quotazioni fino a perdere il posto tra i pali e la fiducia di quei tifosi che vedevano in lui il nuovo Buffon: «Non credo sia corretto parlare di riscatto perchè nella passata stagione sono stati commessi degli errori dovuti all’inesperienza. Non si può giudicare un portiere per singoli episodi, anche ai migliori portieri italiani è capitato di commettere degli errori». Dopo che per alcune settimane era stata ventilata l’ipotesi del prestito, la società ha deciso che la rinascita può partire proprio da Roma: «L’esclusione della passata stagione l’ho presa senza nessun problema– spiega il portierino – come in altre circostanze ho vissuto questa situazione in maniera assolutamente tranquilla. Per quanto concerne le critiche questa fanno parte del mio mestiere. Posso dire che, per fortuna, non ci ho fatto troppo caso». Curci lancia la sfida a Doni, ma non dimentica che quest’anno dovrà vedersela con un altro agguerrito rivale brasiliano: «Julio Sergio è un bravissimo ragazzo. E’ un buon portiere che ha molti margini di miglioramento. Per quanto mi riguarda posso dire di essere migliorato sotto l’aspetto dell’esperienza. Giocare tante partite in un campionato difficile come il nostro ti fa crescere, ti fa migliorare notevolmente e ti dà una maggiore sicurezza quando vai in campo. Inoltre ho imparato a conoscere meglio le caratteristiche dei miei avversari». A Castelrotto non ci sono stati incidenti di percorso e dopo le tre amichevoli la porta della Roma è ancora imbattuta: «In ritiro è andato tutto benissimo. Come lo scorso anno abbiamo lavorato sodo. In assoluto posso dire che c’è già un bel gruppo, molto affiatato e che ha tanta voglia di fare». E al gruppo devono ancora aggregarsi i tre giallorossi campioni del mondo. Gianluca, titolare inamovibile con la nazionale Under 21, aveva iniziato a sperare in un posto come terzo portiere in Germania, ma la straordinaria stagione di Amelia e alcuni errori di troppo nell’ultimo campionato gli hanno chiuso le porte della nazionale maggiore: «Sono stato molto contento per Daniele, Francesco e Simone. Daniele contro gli Stati Uniti è stato punito con una squalifica troppo pesante, sul campo ha dimostrato di essere un grande giocatore e si è meritato questa gioia. Francesco è stato protagonista di un recupero straordinario e, proprio per questo vederlo alzare la coppa è stata un’emozione doppia. Per Simone, invece, il Mondiale è stata un agrande rivincita: dai fischi di qualche tempo fa è arrivato a vincere il trofeo più importante in assoluto. Mica male». Intanto la conclusione del rapporto tra Gentile e la nazionale non può far felice Curci. Con il tecnico, infatti, il rapporto è sempre stato ottimo e anche quando la Roma ha preferito affidare la porta a Doni, il Ct azzurro ha continuato a puntare su di lui: «Per Gentile mi dispiace, sotto la sua direzione tecnica ho passato due anni molto belli; ho raggiunto la nazionale giocando praticamente tutte le partite fino all’Europeo». Adesso Gianluca dovrà guadagnarsi la fiducia di Pierluigi Casiraghi: «Posso dire che è stato un grandissimo giocatore, è un allenatore giovane che può dare molto alla nazionale. Spero che possa fare bene in azzurro come ha fatto nella sua lunga carriera di calciatore». Per dimostrare il suo valore, Curci ha bisogno di ritrovare la fiducia nei suoi tifosi. Le occasioni per mettersi in mostra non dovrebbero mancare e, l’ingresso in Champions League, rappresenta una vetrina prestigiosa in ambito internazionale: «La Champions è un premio al nostro lavoro. Nella passata stagione, nonostante i tanti problemi, per poco non centravamo il quarto posto. E poi è anche una sorta di premio alla passione dei nostri tifosi, una passione che è unica nel mondo».
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