Linea sportiva, forme bombate, sagoma inusuale. Non è passata inosservata a Roma la pattuglia dei carabinieri in servizio nel centro storico, nella zona attorno a piazza Venezia, a bordo di una Lotus Evora. L'auto, donata all'Arma dalla Lotus Cars, è caratterizzata dalla livrea dei militari: carrozzeria blu, strisce rosse lungo il cofano e la scritta "Carabinieri", in bianco, lungo le portiere e sul portabagagli. Si tratta di vetture che hanno prezzi che oscillano tra le 60mila e le 80mila euro e una silouette decisamente particolare che ha attirato decine di romani e di turisti di passaggio a piazza Venezia che si sono fermati ad ammirarla e fotografarla (lapresse)
La sera dell'11 agosto 1965, a Los Angeles l'agente bianco della California Highway Patrol Lee Minikus, ferma il ventunenne nero M11 agostoarquette Frye all'angolo di Avalon Boulevard e 116ma Strada, a Watts, il ghetto nero nel sud di Los Angeles. Il giovane è sospettato di guida in stato di ebbrezza.
Fermare un ragazzo nero in auto è routine per la polizia di Los Angeles, ma questa volta Frye non si inginocchia sull'asfalto come da lui ci si aspetta. Resiste. Dopo i controlli "di routine", che nel caso di un fermato nero implicano anche una buone dose di botte e manganellate, Frye viene portato al distretto di polizia. Fuori dal distetto di polizia si radunano inizialamente un centinaio di neri, tra cui sono presenti anche il fratello e la madre di Marquette, mostrando foto dell'arrestato. La polizia reagisce in maniera violenta, caricando l'assmbramento e arrestando altre tre persone, tra le quali vi sono i famigliari di Marquette.
Appena la polizia se ne va con gli arrestati inizia la rivolta più sanguinosa tra quelle dei ghetti americani di quegli anni. Sei giorni di disordini, 34 morti di cui 25 neri, più di 1000 feriti, 40 milioni di dollari di danni e quasi 4000 persone di colore arrestate. Una rivolta che sarà contenuta dalla polizia nel quartiere di Watts, un'area geografica relativamente limitata, caratterizzata da casette monopiano, ma anche dalla presenza di blocchi di case popolari costruite durante la guerra per alloggiare una popolazione nera in espansione (il numero dei neri a Los Angeles raddoppia tra il 1940 e il 1944 e nel 1965 è nove volte più grande): Hacienda Village, Imperial Courts, Jordan Downs, Nickerson Gardens sono i nomi dei progetti di edilizia pubblica che saranno i maggiori focolai della rivolta.
La rivolta di Watts, ben più di quelle che l'hanno preceduta, è una rivolta giovanile, scandita dalle radio nere, unica espressione mediatica aperta allora alle minoranze. Dalle radio venne preso lo slogan che scandì quei giorni e quei riots, "burn baby, burn".
I sei giorni di sommossa di Watts, segnano uno spartiacque nelle relazioni razziali e nella coscienza dei neri americani. All'inizio è la reazione spontanea alla brutalità dei poliziotti bianchi, poi la faccenda assume connotati del tutto politici. Watts segna inoltre il fallimento di Martin Luther King e la nascita del gruppo del Black Panther.
Continuano ad ammazzà necri a buffo. J'hanno sparato de spalle, disarmato e nun stava a fa un cazzo, mentre tornava a casa dalla nonna. In pratica, un'esecuzione.
Ce lo dice "Repubblica", che però tratta l'omicitio in questi termini
"Pioggia di critiche sulla polizia di St. Louis in Missouri, dopo che un agente ha colpito a morte un ragazzo di colore di 18 anni, Michael Brown, apparentemente disarmato, che camminava per strada diretto verso casa della nonna. L'incidente ha spinto centinaia di persone della comunità di Ferguson, sobborgo prevalentemente nero della città a scendere in piazza e marciare verso il quartier generale della polizia al grido di 'kill the police' (uccidete i poliziotti)"
Cioè se tratta de "incidente", come quanno uno scivola su una buccia de banana, o acciacca un riccio de notte che attraversa la strada...
E' ovvio che poi la gente se incazza...
Michael Brown, 18 anni, l'hanno sparato incidentalmente...
Stanno facendo molto discutere le parole di Kat Kerkhofs, fidanzata del centrocampista azzurro Dries Mertens. 'Dopo un anno in cui ho vissuto qui praticamente da turista e ho cercato di adattarmi al ritmo della città (che continuo a ritenere impossibile), posso affermare che Napoli è una delle città più sottovalutate d'Europa - scrive la ragazza sul suo blog Julietsjourney.com -. La frase dello scrittore Goethe nel XVII secolo, Vedi Napoli e poi muori, non poteva essere più appropriata. La bellezza della città va oltre le parole. Comunque, Napoli non ha una buona reputazione quando si tratta di turismo. Viaggiare qui non è paragonabile al tipico viaggio all'estero: è una città difficile, piena di contraddizioni e di lotte. Ma proprio come le persone, è necessario conoscere la sua storia per capirla. Lasciate che vi racconti un pezzo di storia di questa città. Fino al 1860, quando non c'era ancora l'unità d'Italia, Napoli era la capitale di alcuni regni del Sud. Immaginate una città orgogliosa, ricca e gloriosa. Ahimè, tutte le cose belle hanno una fine. Quando è avvenuta l'unificazione dell'Italia, molte persone influenti sono fuggite al Nord, portando con sé ricchezze. Come risultato, una grande parte della città si è impoverita e vi ha prosperato la cosiddetta camorra, che ha approfittato della situazione degradata. Da allora, la camorra ha giocato un ruolo importante negli affari della città. So cosa starete pensando adesso. Prima di venire qui, anche io ho immaginato situazioni in stile Padrino, con sparatorie per strada e offerte che non puoi rifiutare. Ma in realtà questo non è mai accaduto. Se si è nel giro della droga, allora sì, bisogna fare attenzione ai propri passi, ma questo vale per ogni città. Nota dolente è che ci sono altre situazioni poco piacevoli. Se i napoletani vogliono cambiare un'infrastruttura, molto probabilmente devono rivolgersi a qualcuno della camorra. E in molte parti di Napoli, ristoranti e bar hanno ancora bisogno di pagare il pizzo. Questa è una situazione triste, incomprensibile per chi viene da fuori. Ma per i napoletani, è diventato un modo di vivere. E, francamente, da turista non noterai nulla di tutto questo. L'unica cosa che sicuramente noterete e che dovrete sopportare è il meraviglioso profumo di spazzatura per le strade. Negli ultimi dieci anni la camorra ha trovato un nuovo modo di trarre profitto dalla miseria: ecomafia. Nonostante il nome di fantasia, è un business molto sporco. Si scaricano rifiuti industriali illegalmente, composti di molte sostanze tossiche. Per mantenere questo grande business in corso, sabotano la costruzione di nuove discariche. Naturalmente ci si chiede dove verranno mai scaricati questi rifiuti domestici. Sono sicura che ciò rappresenterà un campanello d'allarme, Napoli sembra essere famosa per il suo grande sciopero dei rifiuti del 2007. Le discariche erano piene e nessuno sembrava preoccuparsi di raccogliere più la spazzatura. Fortunatamente lo sciopero è finito, ma lo smaltimento dei rifiuti ha ancora delle lacune. Infatti sembra che io sia l'unica persona a Napoli a fare la raccolta differenziata. La città ha i suoi problemi ma ciò la rende ancor più interessante. Posso dirvi che nell'anno che abbiamo vissuto qui, non abbiamo mai incontrato la camorra (per quel che ne sappiamo). Anche se devo sottolineare che, appena arrivati, la paranoia della nostra mentalità di stranieri ci aveva preso la mano. Ogni italiano si è messo a disposizione, tanti proprietari di ristoranti e lavoratori degli alberghi ci dicevano: Se avete bisogno di qualcosa, di giorno o di notte, chiamatemi. Io e Dries ci scambiavamo sguardi ansiosi, pensando che la mafia stesse cercando di avvicinarci. Ma ora abbiamo imparato che questa è solo l'orgogliosa mentalità napoletana. Anche da turista potrai notare che sono molto orgogliosi di aiutarvi. Per concludere, vi darò alcuni consigli per visitare tranquillamente la città. Primo: non parlare del Nord. Ho già citato la mentalità orgogliosa, quindi potete immaginare che punge ancora un po l'aver perso l'importanza territoriale in Italia. Su tutte, Milano è vista come una città nemica, e questo si manifesta molto chiaramente anche nel calcio. Secondo: non indossare orologi. L'Italia e la moda vanno di pari passo, quindi un orologio costoso è un modo di mettersi in mostra. Io sono più abituata alle auto stravaganti come esempio di questo tipo, ma qui vedrete spesso un uomo ricco in una piccola auto con ammaccature ma che indossa un grande orologio e abiti fantasiosi per aggiungere un po di spavalderia. Le rapine accadono per questo motivo. Quindi, per essere sicuri, lasciate a casa i vostri orologi. Terzo: evitare i Quartieri Spagnoli di notte. Non fraintendetemi, parliamo di un meraviglioso quartiere che merita sicuramente di essere una visitato. In particolare, la strada che divide il centro storico, Spaccanapoli, è molto interessante. Ma non addentratevi troppo nelle strade strette dopo il tramonto. Ogni città ha i suoi quartieri da evitare di notte. Se riuscite a non soffermarvi troppo sul caos e la puzza d'immondizia, sicuramente vi troverete benissimo a Napoli!'.
Sono stati iscritti nel registro degli indagati della procura di Roma, per concorso in omicidio, i 4 ultrà giallorossi perquisiti due settimane fa dalla Digos negli accertamenti sulla morte di Ciro Esposito. Sono sospettati di essere i complici di Daniele De Santis, l’uomo accusato di aver ucciso il tifoso napoletano.
Il tifoso partenopeo era stato ferito a colpi d’arma da fuoco prima della partita tra Fiorentina e Napoli a Roma, preceduta da violenti scontri. Per questo è stato arrestato Daniele De Santis, ex ultrà della Roma legato agli ambienti dell’estrema destra e gestore di un chiosco in viale Tor di Quinto. Con la morte di Esposito la sua posizione si aggrava: non più tentato omicidio, ma la nuova ipotesi di reato contestata è omicidio volontario. Gli inquirenti stanno valutando la possibilità di trasferirlo in una struttura protetta, forse anche fuori Roma. “Oggi è la giornata del dolore. Come persona la morte di Esposito mi addolora”, ha osservato l’avvocato Tommaso Politi che oggi incontra il suo assistito, Daniele De Santis.
Gli inquirenti ritengono che i quattro ultrà giallorossi fossero gli stessi che il 3 maggio scorso, con il casco in testa, si trovavano con “Gastone” durante l’assalto ad un pullman di tifosi azzurri diretto all’Olimpico per la finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli. Al primo accenno di reazione dei tifosi napoletani che, a distanza, avevano notato l’assalto al bus, gli assalitori fuggirono. De Santis fu raggiunto in un vialetto adiacente viale Tor di Quinto e qui avvenne la sparatoria culminata nel ferimento di Ciro Esposito, poi deceduto dopo 52 giorni di agonia, e di altri due sostenitori partenopei. I complici di “Gastone” fecero invece perdere le loro tracce. I nuovi indagati saranno interrogati prossimamente dai pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio, titolari dell’inchiesta giudiziaria.
Il 30enne centrocampista lascia il Dijon per firmare un triennale
29/07/2014 19:20
CALCIOMERCATO VALENCIENNES BARADJI / PARIGI (Francia) - Il Valenciennes chiude per Sekou Baradji. Stando all'edizione online del quotidiano 'L'Equipe', il 30enne mediano lascerà il Dijon per firmare domani il suo nuovo contratto fino al 2017 con la società di Ligue 2.
Balza, Angelo e Toloi, Parede e Taddei. Questi erano i 5 giocatori + 1 portiere, ossia 6, che andavano sommati ai 22.
Shaquiri al posto di Ljaic, Vertonghen titolare Castan riserva. Dopo sti due acquisti usare Mnuelson pé pijà n'antro terzino a sinistra. Boriello via e basta nekri.
Catanzaro, nozze da ultrà allo stadio per il consigliere di Fi Il Ceravolo si trasforma in sala ricevimenti per il matrimonio del capo Ultras e consigliere comunale di Forza Italia Andrea Amendola con Jessica Gentile. Il contestato banchetto davanti alle telecamere di Sky: sul prato verde i tavoli, l'area bimbi e un palco. E lo sposo intona in coro: ''Non ne possiamo più delle divise blu''. Tra gli ospiti - oltre a perenti amici e tifosi - il sindaco Sergio Abramo e l'ex miss Italia Denny Mendez.
L'assessore allo Sport del Comune di Catanzaro, Antonio Sgromo, ha precisato: ''Gli sposi pagheranno 2.500 euro per l'uso di una parte dell'impianto, concessa tenendo conto della liberatoria dell'US Catanzaro, in base al regolamento vigente''