Salite sulla mia macchina del tempo, stavolta vi porto nel lontano 1982 per parlarvi di uno show straordinario! Avevo un caro amico coetaneo di nome Luigi che, purtroppo, ormai molti anni fa, è deceduto a seguito di un terribile incidente stradale. Anche lui, come me, aveva una viscerale passione per il rock ed è per merito suo che ebbi modo di assistere ad un concerto memorabile di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Un giorno si presentò da me, con quel suo sorriso inconfondibile, e mi disse: "Fabio, Fabio, guarda, guarda che cosa ho in mano!". Si trattava di due biglietti per un concerto da lui acquistati e, considerato che non erano così tristi e anonimi come quelli attuali, capì subito di cosa si trattasse: c’era raffigurata la ben nota immagine baffuta di Frank Zappa! Rimasi letteralmente di stucco perché l’artista americano si sarebbe esibito nella Capitale il 9 luglio 1982 al Foro Boario, presso l’ex mattatoio nel quartiere Testaccio: al colmo della gioia abbracciai felice il mio amico. In quell’anno Zappa fece una lunghissima tournee nel nostro Paese e fortunatamente anche Roma, sovente bistrattata, poteva finalmente accogliere un mostro sacro del rock di tale fattura. Queste, per i più curiosi, sono nel dettaglio le altre date: 2 luglio, Torino - Stadio Comunale, 3 luglio, Bolzano - Stadio Comunale, 4 luglio, Bologna - Quartiere Fieristico, 5 luglio, Genova - Stadio Marassi, 7 luglio, Milano - Parco Redecesio, 8 luglio, Pistoia - Stadio Comunale, 12 luglio, Napoli - Stadio San Paolo, 14 luglio, Palermo - Stadio Comunale La Favorita. Come credo potrete ben constatare la location peggiore era di gran lunga quella romana: incomprensibile ancora oggi a distanza di tanto tempo trovare una giustificazione logica per una scelta così infausta. Il fatidico giorno ci presentammo nel primo pomeriggio presso l’ex mattatoio dove la sporcizia regnava sovrana. C’era già moltissima gente, ragazzi, ma anche persone più attempate (come me adesso e allora chiamiamole diversamente giovani che è meglio!) che si ammassò a ridosso del palco per stare il più vicino possibile al mitico Zappa. Ci sedemmo in terra e si alzò immediatamente una nube di polvere (tanto per farvi ulteriormente capire l’indecenza di un sito simile per un evento di tale portata) e spesso si starnutiva che era una bellezza. A complicare la situazione ci si mise il fumo, e che fumo! Praticamente la maggior parte dei presenti nell’attesa si era arrotolato la sua bella cartina per farsi una canna, con conseguente arrossamento degli occhi, mentre il caratteristico odore acre dello spinello ti entrava allegramente nei polmoni (per chi non fuma, tipo il sottoscritto, è un po’ una tragedia, ma avrei sopportato qualsiasi cosa quella sera!). E’ passato così tanto tempo, ma rammento come se fosse oggi l’entrata sul palco di Zappa, con indosso degli improponibili pantaloni con le pences; rivolto al pubblico, Frank disse ironicamente:
Hello there, Rome, welcome to the show tonight… in this ‘most lavishly aparted area’… We hope that you’ll be ‘comfortable’ during the show… because you’re gonna be here for at least two hours... So relax! (Ciao a tutti, Roma ... Benvenuti allo spettacolo di stasera ... in questa 'zona più riccamente appartata' ... Speriamo che sarete 'comodi' durante il concerto... perché sarete qui per almeno due ore ... Quindi rilassatevi!)
In tal modo iniziò uno spettacolo pazzesco. La Frank Zappa's Band era composta da Ed Mann – percussioni, Tommy Mars - tastiere, Bobby Martin - tastiere, sassofono, voce e alphorn (per chi non lo sapesse si tratta di uno strumento musicale a fiato, di legno, a tubo conico lungo anche fino a quattro metri), Scott Thunes – basso e voce, Steve Vai – chitarra (si, si avete letto bene, e proprio lui! Aveva solo 22 anni e indossava una stravagante maglietta leopardata), Chad Wackerman – batteria, Ray White – chitarra e voce e, naturalmente, Zappa – chitarra e voce. Non conoscevo ancora chi fosse Steve Vai e bastò poco per capire le sue invidiabili doti alla sei corde, tanto è vero che con Luigi commentammo molto favorevolmente la sua esibizione. Zappa ebbe il grande merito di individuarne subito il talento, prima come trascrittore di partiture e poi come esecutore dei suoi brani che richiedevano capacità tecniche mostruose. Come ho avuto modo di ricordare nella seconda puntata dell’articolo Legends Of Rock dedicato a Zappa in cui ho anche accennato a questo concerto, il momento più esaltante è stato quanto un gruppo di scalmanati faceva talmente casino al punto che Frank, che in quel preciso istante, come era sua consuetudine, si deliziava e dirigere la sua band alla stregua di un direttore d’orchestra, improvvisamente con un solo gesto fece interrompere la musica. Una volta raggiunta finalmente la tranquillità dispose la ripresa del pezzo esattamente nello stesso punto da dove l’aveva interrotto! Spettacolare! Lo show fu di assoluto livello e di grande intensità emotiva. Ho conservato per tutti questi anni la setlist che ora sono ben felice di farvi conoscere:
The Mammy Anthem (Volare) Band Intros (Volare, Happy Birthday) Dancin’ Fool RDNZL (inclusa Royal March From Aida) Advance Romance Joe's Garage Why Does It Hurt When I Pee? Marqueson's Chicken Easy Meat Dead Girls Of London Shall We Take Ourselves Seriously? What's New In Baltimore? Moggio Broken Hearts Are For Assholes Sinister Footwear Stevie's Spanking Tell Me You Love Me The Closer You Are Johnny Darling King Kong Sofa
--- Encore 1 ---
No No Cherry The Man From Utopia Meets Mary Lou
--- Encore 2 ---
Strictly Genteel The Illinois Enema Bandit
Frank Zappa complessivamente suonò un po’ di più rispetto alle due ore preannunciate concedendo, come avete notato, ben due bis. Vederlo dal vivo è stata davvero un’esperienza unica: molto raramente ho trovato altri artisti in grado di dare emozioni intense allo stesso livello del musicista di Baltimora. Le sue composizioni, talvolta ironiche, sono mutevoli, non le assimili tanto facilmente e malgrado le ascolti da tantissimo tempo c’è sempre qualche sfumatura che precedentemente mi era sfuggita, insomma ti sorprende in continuazione: d’altronde non sono certo sonorità easy listening!
Siamo giunti al termine di un nuovo viaggio tra i miei ricordi; vi ho raccontato un momento particolarmente bello della mia vita trascorso insieme ad un grande amico che, come già menzionato, ha abbandonato questo mondo troppo giovane ed al quale voglio dedicare commosso questo mio articolo. Ciao Luigi! (E mentre digito il suo nome come degna chiosa del mio articolo, un rivolo di lacrima scende furtiva dai miei occhi finendo la sua corsa sulla tastiera del PC: l’emozione non ha età se si hanno dentro sentimenti veri).
* Perché l'anno scorso Luis Enrique è rimasto fino alla fine e ora a Zeman diamo 5 minuti? (Roberto Renga, Radio Radio, 104.5, Radio Radio Mattino Sport e News)
* La proprietà si è un po' stufata. La questione stadio è ancora ferma. Questi potrebbero anche pensare "ma qui, che si fa...?" (Franco Melli, Radio Radio, 104.5, Radio Radio Mattino Sport e News)
* Ieri abbiamo scoperto da Fenucci che l'obiettivo è fare un punto in più dell'anno scorso. Prima lo Scudetto, poi la Champions, ora un punto in più dell'anno scorso... Fate pace col cervello (Ilario Di Giovambattista, Radio Radio, 104.5, Radio Radio Mattino Sport e News)
* Contro il Parma la Roma ha il vantaggio della squalifica di Tachtsidis, ma verrà annullato se giocherà Bradley regista. Giallorossi favoriti? Amauri sarà marcato da Marquinhos... (Furio Focolari, Radio Radio, 104.5, Radio Radio Mattino Sport e News)
* In questi 4 mesi di guida tecnica la società ha capito che quello che si pensava di fare con Zeman non si potrà fare (David Rossi, Tele Radio Stereo, 92.7)
* Dico a Zeman: "Mister, c'è una trappola. E' evidente" (Bruno Ripepi, Centro Suono Sport, 101.5)
* Se valutiamo 18 milioni Lamela e 25 Pjanic, allora per De Rossi sono stati rifiutati 57 milioni di euro? Non si può dire che sono stati rifiutati 100 milioni di euro per questi tre (Jonathan Calò, Centro Suono Sport, 101.5)
* Finora di Zeman non si è visto nulla se non la parte peggiore (Federico Nisii, Tele Radio Stereo, 92.7)
* Siamo a fine ottobre: parlare di cambio allenatore ora è una cosa impensabile. Fiducia a Zeman (Paolo Assogna, Tele Radio Stereo, 92.7)
*Ho sentito la conferenza stampa di Zeman: mi sono cascate le braccia (Gianfranco Giubilo, Tele Radio Stereo, 92.7)
* Se Luis Enrique lo scorso anno diceva che José Angel aveva disputato una buona stagione, era un fesso; se Zeman invece dice che Tachtsidis è il migliore in campo ha ragione... (Augusto Ciardi, Tele Radio Stereo, 92.7)